GUERRA ETERNA

di Fabio Volino

Introduzione
La saga vendicativa che ha segnato un' era finalmente raccolta in un' unica soluzione! Buona lettura!

Capitolo Primo
IL RACCONTO DI SERSI

In principio vi era solo il nulla, il vuoto più assoluto, distese informi di mari di stelle. Poi cominciarono ad apparire le prime stelle, i primi pianeti. E lentamente, come a voler cercare il più possibile di fare un buon lavoro, i primi esseri viventi. Batteri, anfibi, quadrupedi, volatili, dinosauri... umani. Nel terzo pianeta del sistema solare apparve questa insolita razza, diversa da tutti gli altri: più predatrice, più intraprendente. Più viva.
Ciò attirò l' attenzione di un gruppo di semidei spaziali, i Celestiali, i quali intervennero sul loro DNA dando così vita a tre specie distinte: umani, eterni, devianti. Eterni e Devianti: razze antitetiche, nemiche, manipolate dal destino. Per secoli, millenni si sono affrontate, con l' unico risultato di esser giunte alla loro quasi totale estinzione: forse i Celestiali non sono così infallibili come si dice in giro.
Oggi questa guerra giunge alla sua fine, dopo tante morti, stragi, perdite e dolore. E con la consapevolezza da entrambe le parti che questa guerra è stata combattuta per nulla.

Estratto da un' agenzia Reuter.

Una vera e propria notizia bomba ha accolto questa mattina i vari staff impegnati nella campagna elettorale nel quartiere di Harlem, che mette in palio il seggio senatoriale vacante lasciato in eredità dal senatore Jessup. Frank Hutton, uno dei candidati più papabili, è infatti stato arrestato la notte scorsa. Il reato imputatogli è davvero grave: associazione a delinquere di stampo maggioso.
Ad onor del vero, le voci di una connivenza tra Hutton ed alcune delle principali famiglie del Maggia circolavano già da tempo, ma non avevano mai trovato conferma. Sennonché, in seguito ad alcune misteriose soffiate, l' FBI ha raccolto numerose prove schiaccianti a sostegno di questa che ormai non è più una tesi ed ha intercettato alcune conversazioni telefoniche decisamente compromettenti. In una di queste parrebbe addirittura che Hutton ordini un attentato intimidatorio ai danni di un ex componente del suo staff passato a rappresentare un altro candidato.
L' avvocato di Hutton, la cui popolarità è in netto declino, afferma che il suo assistito è innocente rispetto alle accuse mossegli. Ma nessuno gli crede.
Raggiunto telefonicamente, Sam Wilson, uno degli avversari di Hutton, ha affermato che è anche per combattere abusi di potere come questo che ha deciso di candidarsi. E così...

Manhattan.

"Laggiù, Genis, ti dico che è laggiù!".
"Ma ne sei sicuro, Rick?" ribatte Capitan Marvel "Non lo vedo".
"Ragazzo mio, ma perchè non attivi la tua Coscienza Cosmica e non lo scopri?".
"No, i Vendicatori mi hanno detto che devo preservarla il più possibile. Inoltre negli ultimi tempi l' ho utilizzata al suo massimo ed è meglio trattenersi".
"Mi sa tanto che questa faccenda dell' essere entrato negli Eroi più potenti della Terra ti abbia dato un po' alla testa".
"Ehi, serve aiuto?" domanda in quel momento una voce incantevole appartenente ad una donna librata in aria.
"Sì, beh, ecco..." balbetta Genis.
"Non dirlo, non dirlo" si dispera Rick Jones.
"... Non riesco a trovare il Palazzo dei Vendicatori, me lo puoi indicare?".
"Ecco, l' hai detto e hai fatto la figura del Kree-tino!".
"Ho come l' impressione di essere appena stato insultato".
"Ma cosa..." inizia la donna "Ah sì, il legame mentale che condividi con Rick Jones. Comunque sto proprio dirigendomi al Palazzo, Capitan Marvel. Seguimi pure. A proposito, io sono Songbird, ci siamo intravisti un paio di volte ma non ci siamo mai presentati".
"Piacere, Genis-Vell".
"Ma non eri già stato al Palazzo?".
"Ehm, l' altra volta avevo ottenuto un passaggio da Quasar".
"Ma perchè non mi sono fuso a livello molecolare con Capitan Ultra, perchè?".
Durante il tragitto Genis, a bassa voce, confida a Rick:"Però, quella Songbird è proprio una gran bella...".
"Marv, ti prego, non iniziamo con i casini temporali" lo zittisce il suo amico.

Infermeria del Palazzo.

"Davvero" esclama la dottoressa Jane Foster "Se scrivessi un libro su tutto ciò a cui ho assistito in vostra compagnia diventerei ricca".
"Non ci tenga sulle spine, dottoressa" la incalza Wasp "Come sta Wanda?".
"Bene, così come potrebbe esserlo una donna incinta di alcune settimane. Fortunatamente la battaglia con Ultron non ha riportato danni al feto".
"Ma come è possibile tutto questo?" interviene Wonder Man.
"Beh, Mr. Williams, lei è un adulto e sono certa che...".
"No, quello che voglio dire è che io... non posso procreare. La mia energia ionica mi rende sterile".
Jane fa una faccia stupita:"Cosa? Ma allora il padre deve essere un altro".
"Lo escludo nel modo più assoluto" precisa Wanda Maximoff.
"Non è che Immortus stia di nuovo tramando alle tue spalle?" si interroga Wonder Man.
"No, Immortus non c'entra nulla. Ci ho pensato a lungo e ora so quando è avvenuto il concepimento. Nel Nesso delle Realtà". Il volto di Simon assume un' espressione incredula. "Quando hai trasferito la tua essenza ionica in me perchè sconfiggessimo Null. In quegli istanti siamo divenuti una cosa sola: e da quella compenetrazione è nato qualcosa di unico". Ed oltre a questo vi è da considerare anche quanto avvenuto a L' Aja, dove il tribunale raso al suolo da Ultron è tornato miracolosamente in piedi senza che Scarlet abbia fatto nulla per garantire ciò. O forse l' ha fatto a livello inconscio? Fino a quale portata arrivano i suoi poteri?
Jane Foster intanto porta in disparte Janet Van Dyne:"Gli accoppiamenti tra voi supereroi sono sempre così particolari?".
"Cosa ci può dire del bambino, dottoressa?".
"Per ora ancora nulla, bisognerà attendere ancora un po'. Poi dall' ecografia individueremo il sesso del nascituro. Superfluo raccomandarvi il fatto che Scarlet non deve sottoporsi ad alcuno sforzo nei prossimi giorni". Superfluo perchè Jane già sa che tale ammonimento corre il serio rischio di non essere seguito: i Vendicatori, come Iron Man da lei curato più volte, sono delle teste dure.

In un' altra stanza.

"Henry" dice Occhio di Falco "Ho sentito che tuo figlio si è ripreso, sono davvero felice per te. Forse adesso potrai rimettere a posto i tuoi problemi coniugali".
"La mia vita privata non deve interessarle, Barton" ribatte l' agente Gyrich "E comunque non voglio che se ne parli all' interno di queste mura".
"Ah, proprio quando iniziavo a pensare che tu fossi diventato un essere umano...".
"Non presuma mai di conoscermi o di capire come sono fatto, Barton. Ma ora tocca a me darle una buona notizia: ecco qui l' ordine esecutivo presidenziale che vi autorizza a privare i supercriminali dei loro poteri".
"L' ONU non ha ancora deciso in merito? Se il criminale non è presente nel territorio americano non potremmo fare molto in tal senso". "Non che questo sarebbe un problema" pensa tuttavia l' arciere.
"Convincete l' Assemblea con le vostre azioni e vedrà che cambieranno idea. Ma crede forse che qui non abbiate un lungo lavoro da portare a termine?". L' agente governativo poggia sul tavolo una lista di supercriminali evasi e Clint intravede alcuni nomi: Squalo Tigre, Icemaster, Sauron... "E comunque ho sentito che lo SHIELD sta facendo la voce grossa nei vostri confronti dopo quella faccenda avvenuta in Slorenia riguardo Alkhema".
"Ah, da che pulpito: un' organizzazione spionistica che un giorno sì e l' altro pure è corrotta. Non trovi siano delle gran teste di cazzo, Henry?".
"Sì".
Clint scoppia a ridere, ma Gyrich rimane impassibile. "Ok, è assodato, sei un alieno".

Olympia.

Dove allo stato attuale Ghaur domina. Ma c'è sempre qualcuno pronto a criticare.
"Perchè l' hai lasciata fuggire?" chiede a voce alta Ereshkigal.
L' Alto Sacerdote giunge le mani sotto il mento, come in segno di contemplazione, poi risponde:"Perché so chi è andata a chiamare e non aspetto altro che l' arrivo della cavalleria. Il primo ceppo virale che infetta la Terra è ormai estinto, ora tocca al secondo".
"Ma come può aver evitato gli effetti dell' Anti-Cervello?".
"Forse questa tecnica non è ancora ben oliata. Prega che funzioni sui terrestri perchè altrimenti ti sottoporrò ad una tortura mentale con cui verrai bruciata viva e sentirai il dolore fino all' ultimo istante".

Palazzo dei Vendicatori.

"Spiegaci bene come funziona la tua Coscienza Cosmica, Capitan Marvel" esorta Iron Man.
"Beh, è come avere una radio sintonizzata sulle frequenze dell' Universo".
"Copione, questa similitudine l' ho inventata io!" esclama Rick Jones dalla Zona Negativa.
"Quindi, teoricamente parlando, saresti in grado di captare ogni tipo di pericolo" interviene Songbird.
"Hai detto bene: teoricamente parlando. La massa di informazioni che capterei farebbe impazzire chiunque".
"Un essere vivente, certo" dice Iron Man "Ma secondo te è possibile trasferire parte della tua Coscienza Cosmica nei nostri computer?".
"Come?".
"Pensa: sapremmo subito dove si trovano le zone di maggior pericolo del pianeta e potremmo intervenire in men che non si dica".
"Il mio stupore non era dettato da quanto avete intenzione di fare (ok, un po' sì), ma piuttosto dal fatto che non sono certo di poter trasferire la mia Coscienza a qualcun' altro... o a qualcos' altro. Cioè, non saprei da dove iniziare".
"Potremmo chiedere l' aiuto di Mentore e se Quasar intercede per noi presso Epoch...".
"Ehi, mi serve aiuto qui!" urla in quel momento un trafelato Capitan America entrando nella stanza, tra le sue braccia una svenuta Sersi.
Iron Man e Capitan Marvel si avvicinano loro, ma prima che possano prendersi cura dell' Eterna lei riprende i sensi, apre di scatto gli occhi ed afferra per un braccio il vendicatore dorato:"Gh... Ghaur... Aiuto". Poi sviene nuovamente.

Soho.

Rimasta sola in casa, Marcy Steele inizia a passeggiare nervosamente per la cucina, tormentandosi le mani. Era Eric quello che ha visto in TV, non ha alcun dubbio su questo: ma come ha fatto a tornare? E perchè non è venuto a cercare lei e Kevin? Forse ha qualcosa da nascondere? Cosa deve fare lei ora?
La donna si interroga su ciò per svariati minuti, prima o poi anche suo figlio verrà a saperlo e teme per come possa reagire. Infine prende la sua decisione.

Palazzo dei Vendicatori.

"Spiegaci bene cosa è accaduto, Cap" esorta Wasp.
"Ero fuori, nel giardino" racconta Jeff Mace "A perfezionare alcune mie tecniche di combattimento. Quando ad un tratto vedo qualcuno calare dal cielo e venire verso di me. Penso ad un attacco e mi preparo ad affrontarlo, poi mi accorgo che è quella donna... adesso non ricordo il nome".
"Sersi".
"Sì, esatto: scusate, ma siete così tanti e devo ancora imparare a conoscervi tutti. Comunque la vedo: il suo volo era molto incerto, sembrava quasi che... tremasse. Poi atterra, fa un paio di passi e crolla al suolo. Il resto lo conoscete".
"Cosa può averla ridotta in questo stato?" si domanda Wonder Man "Ghaur non è così potente".
"Oh, Simon, come ti sbagli stavolta. Come si siamo sbagliati tutti".
È stata la stessa Sersi a parlare, definitivamente ripresasi.
Jan le è subito a fianco:"Amica mia, cosa ti è accaduto?".
"
È accaduto che ho appena vissuto l' incubo peggiore della mia vita. Ed ho visto i miei compagni Eterni morire".

Da qualche parte.

Confuso tra la folla in abiti civili, James Rhodes si incammina lungo le vie di una città dove non vi è un solo edificio che non presenti qualche profonda crepa o, peggio ancora, dei buchi nei muri.
Quando la sua amica Rebecca Bergier gli aveva presentato il caso non voleva crederle. Ma ha dovuto ricredersi con i suoi stessi occhi. Purtroppo. Stavolta, però, non ha intenzione di agire da solo, stavolta coinvolgerà i Vendicatori, anche perchè hanno un interesse più che profondo in questa vicenda.
La rinascita della Slorenia parte da qui.

Palazzo dei Vendicatori.

"Tutti noi sentivamo che sarebbe successo qualcosa" narra Sersi "Ma mai di questa portata. Ikaris aveva deciso di richiamare l' Uni-Cervello e tutti noi eravamo d' accordo. Con pazienza abbiamo atteso l' arrivo di Ghaur e dei Devianti, certi che non avrebbero tardato. E così è stato: sono apparsi come dal nulla, la maggior parte di loro su ampie piattaforme levitanti. Avevo sentito che la loro razza aveva recentemente subito uno sterminio, ma il loro numero era comunque impressionante, sicuramente più di un centinaio.
Tutti loro, anche le donne, si erano radunati per quest' ultimo atto di questa guerra insensata. Nei pochi secondi in cui tutti incrociarono lo sguardo di tutti, i miei occhi caddero sulla donna dalla pigmentazione bianca che stava accanto a Ghaur: non so spiegarvene il motivo, ma mi fece paura. Era più bassa dell' Alto Sacerdote, ma sembrava comunque sovrastarlo. Era la vera mente dietro questo assalto. Solo allora compresi che questa non sarebbe stata una battaglia come le altre. Più defilato vi era Kro, il volto decisamente a disagio: non vidi quello di Thena, ma non doveva essere granché differente. Accanto a quella donna cui ho accennato prima vi era invece Karkas, lo sguardo perso nel vuoto: non era chiaramente in possesso delle sue facoltà mentali, doveva essere stato drogato o peggio.
Poi Ghaur fece un passo in avanti:'Ikaris! Sto per mettere la parola fine alla tua specie!'. Il nostro leader non si preoccupò di ribattere. Ghaur volse poi il suo sguardo dietro di noi, verso la cittadella:'E tu, Ransak, ovunque ti nasconda sappi che ti scoverò e provvederò personalmente affinché tu divenga davvero un Reietto'.
Ikaris distolse la nostra attenzione rivolta fino a quel momento all' Alto Sacerdote, sussurrandoci:'Concentratevi, concentratevi'. Noi lo facemmo e poco dopo demmo vita all' Uni-Cervello. Ma questo sembrò mandare in estasi Ghaur:'Perfetto' disse.
E poi accadde qualcosa: improvvisamente vi era un altro immenso cervello davanti al nostro. Nero, pulsante del male più assoluto, dell' odio e del risentimento. Era l' Uni-Cervello Deviante, l' Anti-Cervello come un tempo lo definì Ghaur. Le due potenti unioni mentali si affrontarono... e noi venimmo debellati praticamente subito. Era come se la mia testa stesse per scoppiare. Caddi pesantemente a terra e, non so come, trovai la forza di rialzarmi. Ma i miei compagni no, loro erano rimasti a terra. Per sempre".
"Ma non è possibile, Sersi" interviene Wasp "Gli Eterni hanno il controllo totale di ogni molecola del proprio corpo e...".
"No, Jan, non capisci. Non sentivo più le loro menti, erano state... completamente cancellate, annientate, come se non fossero mai esistite. Erano solo vuoti involucri di carne. Gli Eterni sono morti ed io mi chiedo come abbia fatto ad evitare tale amaro destino".
"Io una ipotesi ce l' avrei" afferma Iron Man "Il microchip sottocutaneo che ti abbiamo dato: a quanto pare l' Anti-Cervello è una possessione mentale anomala e comunque piega la tua volontà. Il microchip evita proprio cose del genere... e non solo".
"Ed è per questo che io coltivo ancora una forte speranza per i tuoi compagni, Sersi" dice Wasp "Le loro menti devono esserci ancora, oppresse dall' Anti-Cervello è vero, ma ci sono ancora. Dobbiamo far sì di allentare quella pressione. Ma continua il tuo racconto, ti prego: cosa è successo dopo?".
Una scintilla di speranza si accende sul volto dell' Eterna, che prosegue:"Dopo che mi fui rialzata, un forte dolore ancora nella mia testa, vidi gli sguardi di tutti i Devianti puntati su di me. Oltre all' odio vi scorsi anche della malsana bramosia, volevano rifarsi su di me per tutte le loro secolari angherie. Cominciai a correre verso il bordo della cittadella, non riuscendo ancora a trovare la forza di volare. Uno dei Devianti mi abbrancò e, non so come, riuscii a liberarmi di lui scaraventandolo contro alcuni suoi compagni alle sue spalle. Ciò mi fece guadagnare alcuni preziosi secondi e ripresi a correre. Alla fine arrivai alla tanto sospirata meta e, senza esitare, mi gettai nel vuoto. Per alcuni istanti credetti che la mia non sarebbe stata altro che una precipitosa caduta verso lo sfracellamento. Poi finalmente ripresi il controllo e mi misi a volare, seppur in modo molto incerto, venendo a cercare il vostro aiuto. Il resto lo sapete".
Cala un pesante silenzio nella stanza, interrotto alla fine da Janet Van Dyne:"Tony, da quanto va avanti questo conflitto?".
"Svariati secoli, ormai".
"Sì, decisamente troppi. Che ne dici se vi poniamo fine?".
"Dico che sarebbe anche ora".

Sala riunioni. Un' ora dopo.

"Ci vorranno davvero i pezzi grossi stavolta" rimugina Janet, che poi dice:"Ok, oltre a me e Iron Man verranno Capitan Marvel, Thunderstrike, Wonder Man, Deathlok ed il Fante di Cuori. Sersi, sei certa di volerti aggregare?".
"Puoi scommetterci le tue belle chiappe, Wasp. Ci sono i miei amici lassù e non li lascerò in balia di un folle".
Jack Hart porta in disparte Simon Williams:"Sei sicuro di quello che fai? Sai, ultimamente sembravi un po' fuori di...".
"Ho visto la mia donna" replica Wonder Man "Colei che dentro di sé porta mio figlio, rischiare la vita. Non sei mai andato in escandescenze per amore?".
Il Fante di Cuori non ribatte.
Ci sono due cose che solo Wasp e un paio d' altri sanno: la prima è che l' Iron Man davanti a loro non è Tony Stark. L' industriale, infatti, ha ultimamente concesso ad alcuni suoi fidati amici e collaboratori di indossare la sua armatura. Di questi, quello in cui ripone più speranze è l' ex pugile Eddie March. Nell' ora in cui è occorsa per radunare gli altri componenti della squadra, Tony ha dismesso la sua armatura, consapevole che un conflitto del genere non avrebbe fatto altro che peggiorare le sue già precarie condizioni di salute, pacemaker interno o meno. E così ha chiamato Eddie al Palazzo: su di lui aveva già messo una buona parola con Wasp come suo sostituto in caso di sua indisponibilità e la leader dei Vendicatori non ha avuto nulla da obiettare. Eddie non è uno sprovveduto, ha già avuto la sua bella dose di battaglie, e di guai, e questa per lui è una prova del fuoco. Un grumo di sangue alla testa ha interrotto la sua promettente carriera di pugile e, pur essendo adesso guarito, non farà sì che le sue incertezze blocchino quella da eroe. E poi diciamocelo, in un frangente come questo la potenza di fuoco di Iron Man è necessaria.
La seconda cosa è che coloro che rimarranno al Palazzo non se ne staranno con le mani in mano, hanno una faccenda importante da portare a termine, una faccenda che ha nome Slorenia.
Ma a ben vedere c'è anche una terza cosa, di cui solo Sersi è a conoscenza. Ancora per poco, almeno:"Deve venire anche lei" dice indicando Songbird.
"E perchè mai?" chiede Melissa.
"Anche tu hai un interesse personale in questa vicenda".
"Aspetta, cosa...". Poi capisce tutto. "Vuoi dire che...".
"Sì" conferma Sersi "Anche tu sei un' Eterna. L' ho capito fin dalla prima volta che ti ho vista".
"Signore e signori, avete appena assistito alla rivelazione sconvolgente del mese. Una tradizione di questo universo".
Per lo stupore, Genis non trova nemmeno la forza di dire:"Zitto, Rick".
E tutto si fa più chiaro per Melissa Gold: l' incremento naturale dei suoi poteri, la persecuzione ai suoi danni da parte di alcuni criminali, la sua assoluta mancanza di un passato, la vicinanza di Sersi in questi ultimi tempi... molte cose quadrano ora. Ma ciò è ben lungi dal darle tutte le risposte di cui ha bisogno.
"E quali sarebbero le mie reali potenzialità?" chiede Songbird facendosi avanti.
"Per quello che ho potuto capire" risponde Sersi "Hai un potere simile al mio: manipolazione della materia. Però lo adoperi ancora in maniera molto grezza, più che altro quando tu o i tuoi amici siete in pericolo. Comunque ci sarà tutto il tempo di affinare le tue doti... dopo, ora abbiamo una questione più urgente. So di chiederti forse troppo".
"No, non me lo chiedi: non sono più una sprovveduta come un tempo e, se il tuo popolo può aiutarmi a fare chiarezza su chi veramente sono e sul mio passato, allora ho tutta l' intenzione di imbarcarmi in quest' impresa".
"Molto bene" interviene Wasp "Fante, se non ti dispiace potresti lasciare spazio a Songbird. Oltretutto, Kaina sta per tornare sulla Terra e magari la tua presenza sarà utile".
"D' accordo" annuisce Jack Hart.
"Perfetto, allora suggerisco di non perdere tempo ulteriore. Siete tutti pronti?". I suoi compagni di squadra annuiscono. "Allora... andiamo a fare la Rivoluzione Culturale!".

Capitolo Secondo
METABOLIZZARE

All' origine di questo insensato conflitto vi potevano essere solamente esseri che giocano a dadi con l' Universo, alla faccia di Einstein. Si chiamano Celestiali: creature immense, semidivine, dagli scopi insondabili. Da alcuni vengono definiti benedetti, da molti altri dannati. Sia come sia, il loro passatempo preferito è fare sperimentazioni sui pianeti, piantare in essi dei semi che germoglieranno dei frutti che, se saranno belli e maturi, potranno continuare a crescere. Altrimenti gli amati/odiati Celestiali, appurato che il pianeta che hanno corrotto coi loro esperimenti non è di loro gradimento, lo distruggono. Bella concezione di uguaglianza.
Chissà, forse è un bene che oggi questi semidei spaziali siano lontani dalla Terra, altrimenti si laverebbero a loro modo le mani anche di questo pasticcio. Sì, è decisamente un bene che oggi la loro nefasta influenza non si faccia sentire.

Morning News.

"Tempesta sulla Vizer Company, la celebre ditta farmaceutica. È ormai di pubblico dominio che per anni questa azienda ha tenuto segreta la cura della sindrome di Lazenby, una rara malattia genetica. Questo perchè potesse vendere i costosi farmaci che davano ai malati l'  illusione di qualche anno di vita in più.
Ma l' altroieri su Internet è apparsa su svariati siti la documentazione inoppugnabile che descriveva l' efficace cura ed inchiodava con prove certe i dirigenti della Vizer alle loro responsabilità.
E mentre coloro che erano affetti dalla Sindrome lungo tutto il mondo guarivano grazie all' opera delle associazioni no-profit e di alcuni ignoti benefattori, un' indagine fiscale scopriva che il consiglio di amministrazione della Vizer aveva nel corso degli anni truccato più volte i suoi bilanci, arrivando persino a falsificare importanti documenti con uno scanner.
La procedura fallimentare ed i processi penali stanno per essere approntati e molti dipendenti dell' azienda farmaceutica temono per il loro posto di lavoro. Ma è fresca di giornata la notizia che Tony Stark si è proposto di rilevare la compagnia...".

Olympia.

"Ed ora facciamo in modo che questo bestione si riveli utile" dice Ghaur riferendosi a Karkas.
"In che modo?" chiede Ereshkigal.
"Se ti è sfuggito, c'è ancora un traditore in libertà, Ransak, e non credo ci siano molti luoghi in cui possa nascondersi in questa cittadella. Potrei sguinzagliargli contro gli altri Devianti, ma devo riconoscere che è un abile combattente e ne metterebbe fuori gioco troppi, mentre noi abbiamo bisogno di tutta la forza disponibile. Inoltre, quale peggior sofferenza che il lottare contro un proprio amico ed ucciderlo? Non perdiamo tempo ulteriore, dunque, dagli l' ordine!".
Ereshkigal si rivolge allora verso Karkas ed esclama ad alta voce:"Trova Ransak ed uccidilo". Poche parole, ma abbastanza chiare. L' essere dalla pigmentazione rossa inizia a muoversi. "E per quanto riguarda gli umani?" domanda poi la Deviante.
"Scommetto che tra poco avremo di che divertirci" afferma compiaciuto Ghaur.

Spazio.

L' incontro avverrà qui, poco fuori dall' orbita terrestre, lontano dalle rotte navigate ed al riparo da sguardi indiscreti. Jack Hart attende trepidante: è un momento importante anche e soprattutto per lui, poichè quell' eredità fornitagli dai suoi genitori sta per portare a compimento quegli scopi che loro si erano prefissi. Un umano ed una aliena contraxiana, una strana unione, ma che ha dato vita ad un figlio speciale in possesso di un dono speciale. A ciò va aggiunto quello che sembrerebbe un piacevole risvolto personale per il Fante di Cuori: ha pensato molto a Kaina ultimamente, sente di provare qualcosa per lei. Era certo che non si sarebbe mai scordato di Ganymede eppure... spesso ormai la sua immagine scivola dalla sua mente, dai suoi ricordi. La prolungata lontananza sortisce a volte questo effetto. Davvero una manna dal cielo l' essere stato sostituito per la missione su Olympia...
Il flusso di pensieri di Jack Hart si interrompe quando vede un bagliore apparire in lontananza. Un bagliore che ben presto assume note fattezze, quelle che delineano una astronave contraxiana. Jack vi entra dentro dopo averne ricevuto l' autorizzazione ed in pochi secondi è al cospetto di Kaina.
"Hai quanto ti ho richiesto?" chiede l' eroe dopo i saluti di rito.
La Sacerdotessa del Sole annuisce e Jack Hart si trova a sorridere: evento un tempo per lui raro, quasi unico. Oggi non più.

Nelle vicinanze di Olympia.

"Anche se si aspettano il nostro arrivo" dice Wasp "Dobbiamo comunque provare a coglierli di sorpresa: i Devianti non conoscono molti di voi e dunque anche le vostre capacità. Bisogna contare su questo fattore. Capitan Marvel, mi aspetto molto soprattutto da te e dalla tua Coscienza Cosmica".
"Il mio arsenale può abbattere cinquanta di quegli esseri all' unisono senza che se ne accorgano" afferma uno spavaldo Eddie March.
"Ehm, scusate" inizia Genis.
"La mia energia ionica sarà più che sufficiente, vedrai" lo interrompe Wonder Man.
"Scusate, ma...".
"Non possiamo permettergli di passarla liscia" aggiunge Sersi.
"SCUSATE!". Finalmente tutti si voltano verso Genis. "Ehm, perdonate il tono brusco, solo che ho come il timore... Come dite voi terrestri? Che siamo nella melma fino al collo?".
I Vendicatori atterrano sul suolo di Olympia: tutti i Devianti sono lì, Ghaur in testa, armati fino ai denti. Li aspettavano fin dall' inizio, sapevano dove contrattaccare. E tanti saluti al fattore sorpresa.
"Ti correggo, Marv" dice Rick Jones "Ma si dice:'Siamo nella merda fino al collo!'".

Balcani.

Qui, nella sconosciuta, piccola nazione nota come Slokovia, James Rhodes ha appena fatto una scoperta che cambierà per sempre i Vendicatori ed il loro ruolo nel mondo. Deve ora solamente portarla a conoscenza dei diretti interessati: non è detto che sia automaticamente una cosa facile.
Lentamente e con circospezione l' uomo si avvicina ad una linea di confine non pattugliata da un plotone dell' esercito del luogo. Apparentemente almeno. Improvvisamente infatti dei plotoni corazzati, soldati rivestiti con armature modificate della Stark-Fujikawa vendute al mercato nero, circondano Rhodey:"Mani in alto, cane americano" grida uno di loro.
"Ma che bravi" pensa James "Non ho nemmeno parlato e mi hanno già classificato. Il nostro infame marchio di fabbrica è del resto ovunque". Esegue quanto ordinatogli senza esitare:"Però devo dirvi prima una cosa...".
"Zitto!".
"Ok, ma non dite che non vi avevo avvertito". Due secondi dopo, sotto lo sguardo stupito ed immobile dei soldati corazzati, James Rhodes ha indossato la sua armatura War Machine; tre secondi dopo inizia ad attaccare; venti secondi dopo la battaglia è finita. "Dilettanti" commenta l' eroe andandosene.

Olympia.

Non è l' imponente dispiegamento dei Devianti ciò che colpisce i Vendicatori. Bensì lo spettacolo che è davanti a loro: Ikaris, Sprite, Thena, Phastos, Arex, tutti crocifissi. Come moderni Gesù Cristo hanno il volto segnato e chinato in basso. Chiodi sono infissi in ognuna delle loro mani e nei piedi uniti, chiodi conficcati fino in fondo in croci d' acciaio. Nessuno di loro dà segni di vita o di ripresa.
Il volto di Sersi si apre in una espressione di shock assoluto e Ghaur non manca di notarlo:"Ti piace la mia opera d' arte? Questa sì che è vera natura morta, anzi, spazzatura morta".
"Perchè? Perchè?" implora l' Eterna che trattiene a stento le lacrime.
Ghaur le rivolge il più maligno dei sorrisi:"Perchè posso e voglio".
Mentre avviene questo dialogo surreale, lo sguardo di Capitan Marvel si concentra su quella strana donna dalla pigmentazione bianca. Anche lei lo sta guardando, in un modo strano, perverso. Quasi come se... lo stesse aspettando.
Wasp si fa avanti:"Non te la faremo passare liscia, Ghaur".
"La solita, ipocrita frase che l' eroe senza macchia e senza paura rivolge al cattivo di turno. Ehi, aspettate un attimo, ma non sono io il cattivo. E decisamente non vedo eroi qui. Soprattutto tu, Wasp, fino a Lemuria si è propagata la tua fama come puttana. Cos' altro pretendere da una donna miseramente umana, del resto?".
È la goccia che fa traboccare il vaso. Anzi, il vaso è traboccato ormai da troppo tempo.
"Attac..." inizia Jan.
"Ora" si limita a dire Ghaur.
Poi è come se le teste dei Vendicatori esplodessero.

Palazzo dei Vendicatori.

"Guarda chi si rivede" esclama Occhio di Falco "Iniziavamo a pensare che col leggero impegno che ti sei addossato recentemente non avresti più varcato questa soglia. Non è così... Falcon?".
Sam Wilson si concede un sorriso distensivo:"
È più che una possibilità, Clint. Da un lato mi dispiace molto, d' altro canto so che sto finalmente facendo qualcosa di buono, per me e per la gente del mio quartiere".
"A proposito, come procede la tua campagna elettorale?" chiede Tony Stark.
"Meglio del previsto. Soprattutto adesso che un pericoloso avversario come Hutton è fuori dai giochi. Una bella fortuna, non trovate?".
"Già, davvero... inaspettata" commenta Clint Barton.
"Tuttavia voi non volete che io abbandoni del tutto i miei panni da eroe, vero?".
"Sono certo che non lo stai facendo nemmeno ora" sorride Tony, che consegna a Sam un fascicolo. "Ecco chi devi cercare: Karl Lycos, alias Sauron. L' ultima volta che ha fatto parlare di sé è stato nella Terra Selvaggia*, ma da allora se ne sono perse le tracce".

* V. Generation X 14/16

"Tuttavia...".
"Tuttavia alcune fonti lo collegano ora a quest' uomo, il generale Ryker".
Sam fa una faccia stupita:"Quel generale Ryker?".
"Esatto, proprio lui. Sappiamo che è stato un caro amico d' infanzia di tuo padre e non ti nascondo che puntiamo proprio su questo aspetto per poterlo avvicinare, dal momento che è una persona molto sfuggente, che vive in una sorta di auto-esilio".
"Quest' uomo mi teneva in braccio quando ero piccolo".
"E quest' uomo potrebbe, ripeto potrebbe, essere cambiato: noi ti chiediamo solo di accertartene. Qualora riuscissi a trovare Sauron, contattaci subito: dei nostri comuni amici ci hanno fornito alcune informazioni su un suo esperimento di qualche tempo fa nella Terra Selvaggia. Un esperimento che lo fece ritornare umano. Allora temporaneamente, noi invece contiamo di rendere tale condizione stabile e duratura".
"Sottrargli i poteri".
"Già, quale sublime antidoto" esclama Occhio di Falco.
Sam decide di indagare sulla vicenda e, una volta che se n'è andato, l' arciere si rivolge all' industriale:"Secondo te le probabilità che lui vinca le elezioni sono ottime?".
"Non è una probabilità, è una certezza. Posso procurargli più voti di quanti ne abbia realmente bisogno".
"Puoi influenzare l' elettorato di Harlem?".
"Non ci sono solo colletti bianchi nelle mie aziende, Clint. Anche l' impresa da me recentemente acquisita, la Vizer, ha molta manodopera proveniente da quella zona e al suo interno le idee di Sam stanno spopolando".
"Non è un po' illegale? Non che la cosa mi dispiaccia, beninteso".
"Noi non facciamo altro che dare corpo e concretezza alla visione di una persona che sappiamo essere fidata e leale. Non è la solita minestra riscaldata, come gli altri candidati. Noi facciamo vincere il migliore, non un burocrate impantanato in giochi di potere che non portano mai a nulla. Questa è la vera politica del fare".
"Ah, Tony, riusciremo mai a portare a termine tutto quello che ci siamo prefissi? Soprattutto la Slorenia...".
"Forse no, amico mio: ma è questa impossibile scalata che ci dà la forza di andare avanti. La volontà nasce dalle difficoltà e da come le si sa gestire".
"Scusate se vi interrompo" dice in quel momento Jarvis entrando nella sala "Ma c'è una donna che...".
"Mi lasci passare!" esorta la succitata, che poi si rivolge ai due eroi "Il mio nome è Marcy Steele e voglio vedere subito mio... Eric Masterson!".

Olympia.

Immaginate che qualcuno vi stia perforando il vostro cervello con un trapano, ma voi siate sempre coscienti del dolore. Ecco cosa stanno provando i Vendicatori in questo momento, mentre l' Anti-Cervello preme sulle loro menti. Beh, non proprio tutti i Vendicatori.
"Amici" esclama preoccupato Thunderstrike "Cosa vi succede?". Urli di agonia risuonano attorno a lui.
"Perchè non ti unisci al loro dolore, Thor?" chiede Ghaur, anche lui con tono preoccupato dovuto al fatto che A) Ogni volta che viene usato, l' Anti-Cervello pare perdere progressivamente efficacia. La prima volta Sersi aveva perso per qualche secondo i sensi, ora, seppur preda di un atroce dolore, rimane in piedi e così i suoi compagni; B) C'è una persona su cui l' Anti-Cervello non funziona!
"Per prima cosa non sono Thor" replica il costrutto di Eric Masterson "Secondariamente, il fatto di essere stato creato da un Celestiale probabilmente mi ha aiutato a non divenire una tua preda. Ed ora libera subito i miei compagni!".
"I Celestiali?" tuona l' Alto Sacerdote "Sei un loro infame parto? Kro!".
Il generale annuisce e tira una leva, facendo così alzare una saracinesca posta alle sue spalle e rivelando una creatura mostruosa ed imponente, dalla pigmentazione grigia e con quattro braccia. "Ti presento Metabo, essere" dice Kro pur con non troppa convinzione "Una nostra creazione, un mutato: una vecchia conoscenza del tuo amico dio del tuono ed oggi il tuo esecutore".
Metabo si lancia all' attacco in modo improvviso e subitaneo, tanto che Thunderstrike non riesce ad evitare la sua presa, venendo di conseguenza sbattuto a terra. Ma grazie al suo martello l' eroe assesta un deciso colpo alla testa della creatura, la quale perde la presa su di lui e rotola via senza però emettere alcun gemito. Thunderstrike si rialza prontamente e lancia una raffica energetica contro Metabo: costui però la assorbe senza problemi e la rispedisce al mittente. Dietro l' eroe vi sono i suoi compagni di squadra e così il costrutto celestiale deve usare tutta la sua forza e abilità per parare il colpo. Dovrà sconfiggere questo mutato con la forza dei suoi pugni, ma saranno più che sufficienti. Così il sostituto del dio del tuono prova un attacco frontale, ma questo viene prontamente parato da Metabo, così come i successivi. Tuttavia ben presto si capisce che il guerriero dei Devianti è in netta difficoltà ed il Vendicatore confida che prima o poi riuscirà a trovare una breccia nel suo sbarramento difensivo.
Intanto, gli altri Vendicatori sono ancora preda dell' Anti-Cervello, che però sembra allentare la sua morsa. "F... Forse i mi...crochip si stanno adattando" pensa Wasp "Dobbiamo provare a controbattere, non sopporteremo tutto ciò ancora a lungo".
"Attenzione, integrità cerebrale compromessa" rivela il computer di Deathlok "Ripeto: integrità cerebrale compromessa". Non c'è tempo per le contromisure: Michael Collins è il primo a cadere.
Alcuni suoi compagni di squadra sono giunti nel frattempo vicino ai Devianti immersi in una profonda trance. Ma prima che essa possa essere interrotta, un colosso si para davanti agli eroi. Eddie March, l' attuale Iron Man, non lo potrà però affrontare in quanto è il secondo a crollare per il troppo dolore.
Con un pugno ben assestato, il colosso si libera di Sersi, la quale va a cozzare contro Wasp. L' Anti-Cervello fa il resto e le due donne perdono i sensi.
Songbird tenta un attacco sonico, ma non riesce ad imprimergli la forza e la direzione voluta, così il colosso lo evita agilmente ed abbranca poi l' eroina alla gola. La presa è forte e di conseguenza su Melissa Gold cala l' oscurità.
"Marv!" grida Rick Jones "Marv, dannazione, non startene lì impalato. Fai qualcosa!".
"Troppo... Troppo" esclama Genis "Troppe sensazioni, un odio estremo e senza limiti, la mia Coscienza Cosmica è...". Vi è un lampo accecante quando l' eroe rilascia verso il cielo un colpo fotonico, esternazione della sua tremenda angoscia, poi il campo stellato svanisce dal suo volto ed al suo posto appare il viso che ad un comune osservatore parrebbe quello di un ragazzo biondo, simile a tanti altri. Un ragazzo che trema sulle sue ginocchia e poi sviene.
"Aaarggghhh!" urla in modo disumano Wonder Man, l' ultimo Vendicatore oltre a Thunderstrike rimasto in piedi. Il suo, però, diversamente dagli altri suoi compagni, non è un grido di dolore, ma di rabbia. Con uno slancio improvviso si avventa sul colosso deviante, il quale finalmente incassa il primo colpo. Prova a ribattere, ma la furia guerriera di Simon Williams non gli concede tregua.
"Concentrate tutti i vostri sforzi sull' uomo ionico!" incita allora i suoi seguaci Ghaur.
Loro lo fanno e la presa sulla mente di Wonder Man aumenta. Aumenta. Aumenta. Finchè fiotti di energia ionica fuoriescono dal suo corpo, sembra quasi stia per perdere coesione. Infine, con un un ultimo sospiro di angoscia, crolla: l' aura ionica però ancora non lo abbandona.
Poi Ghaur si avvicina al colosso:"Sei stato bravissimo, Tutinax. Li hai sconfitti tutti praticamente da solo".
"Però non sono riuscito a proiettare nessuna immagine nelle loro menti" ribatte lui.
"Di questo non ti devi preoccupare".
Contemporaneamente, dopo un durissimo scontro, Thunderstrike sembra stia per avere la meglio ed abbranca al collo il suo avversario:"Mi hai fatto davvero sudare, Lavabo... ehm, Metabo. Ma la tua corsa finisce qui".
"Ti consiglio caldamente di lasciarlo subito andare, finto dio del tuono" interviene l' Alto Sacerdote. "Dopotutto abbiamo sette potenziali vittime contro una sola da parte tua. Anzi, la tua inutile morale ti farà risparmiare la vita di quell' essere, mentre invece noi non esiteremo a spezzare il collo ai tuoi amici. Allora cosa dici?".
Thunderstrike osserva i suoi compagni caduti e capisce di non avere scelta. Allenta dunque la presa su Metabo. Il quale sentitamente ricambia: colpisce l' eroe con tutta la forza che ha in corpo e lo spedisce contro una colonna, che si infrange e seppellisce un ormai inerme Thunderstrike con le sue macerie.
"I più potenti eroi della Terra" commenta Ghaur "Debellati in pochi minuti. Ma non sono soddisfatto!" urla rivolgendosi ad Ereshkigal in segno di accusa "Dobbiamo perfezionare l' Anti-Cervello, unirvi altre forze".
E subito la sua mente corre a Donald e Deborah, i due figli di Thena. Kro, il padre dei ragazzi, è come se gli leggesse nel pensiero queste sue intenzioni: osserva colei che un tempo era la sua compagna. Crocifissa, denudata, inerme. Non si sente affatto fe...
"Via quegli oscuri pensieri dalla tua testa, Kro, se non vuoi che te la faccia esplodere!" lo minaccia Ghaur "Stai pur certo di questo: l' unica possibilità che ha quell' Eterna di restare l' ultima della sua razza in vita è che tu rimanga a me fedele. La nostra stirpe resterà unita, nel bene e nel male".
"Forse non è l' Anti-Cervello che sta perdendo i suoi effetti" interviene Ereshkigal "Bensì io ritengo che questi umani abbiano trovato in qualche modo una contromisura. Te l' avevo detto che non dovevamo lasciar scappare Sersi!".
"Un qualcosa che contrasta l' Anti-Cervello?". E sul volto di Ghaur ricompare il sorriso maligno. "
È anche qualcosa che può renderci più potenti. Dobbiamo scoprire cosa sia".
"Come?".
"Con la panacea di tutti i mali: la tortura".
"Allora lascia che io mi diverta con questo" propone Ereshkigal indicando Capitan Marvel "Certe gioie vanno condivise".
"Sei stata per lungo tempo lontana da noi, ma hai conservato i tratti migliori della nostra razza. Ce la faremo, ho piegato spiriti ribelli molto più resistenti".
"E poi?".
"E poi" proclama l' Alto Sacerdote "Libereremo i mastini della guerra".

Capitolo Terzo
CRUDELE

Guerra. G-U-E-R-R-A. Una parola orrenda ma anche una costante nella storia dell' umanità, fin dall' alba dei tempi di kubrikiana memoria. Definizione da un dizionario qualsiasi:"1. Conflitto armato fra Stati o popoli per motivi politici, ideologici od economici, combattuto sul territorio di uno o più contendenti con armi di varia natura: chimica, batteriologica, nucleare, atomica...; 2. Conflitto combattuto non con le armi, ma con mezzi politici e di propaganda: guerra fredda, psicologica, doganale, economica; 3. Ostilità, lite: guerra fra parenti, fra coinquilini; 4. Serie di interventi volti ad eliminare un fenomeno negativo, specie sul piano sociale: guerra alla droga, alla criminalità organizzata; 5. Situazione difficile, angosciosa, di conflitto interiore: pace non trovo e non ho da far guerra (Francesco Petrarca). Dal germanico Werra, 'mischia'". Come vedete, questo termine si adatta ad ogni categoria sociale e gli è persino stata data una valenza positiva o poeticheggiante. Ma nel corso dei secoli diverse ideologie, diversi modi di pensare hanno dato a questa parola altri significati, persino peggiori.
Teoricamente una guerra armata dovrebbe essere combattuta tra due o più fazioni opposte di soldati: oggi invece il maggior numero di vittime è tra i civili. Non trovate anche voi che il progresso sia una cosa meravigliosa?
Qualcuno, perlopiù i governanti degli stati potenti che si mettono a belligerare con quelli poveri, afferma che di fronte ad altri tragici fatti quali gli atti terroristici la guerra sia un qualcosa di più pulito e dichiarato. Ma costoro dimenticano (oppure fanno finta di dimenticare) eventi come il terrore stampato sul volto delle persone innocenti coinvolte nel conflitto, il dolore per la perdita di un proprio caro, i cosiddetti danni collaterali (evidentemente si ritiene che il popolo accetti più serenamente questo termine che non quello di vittime innocenti), le bombe che tutto sono tranne che intelligenti (come possono gli atti dell' uccisione e della distruzione indiscriminata essere definiti intelligenti?), l' ulteriore devastazione che segue al termine del conflitto quando i vincitori abbandonano al loro destino le persone che volevano affrancare da una vera o presunta tirannia, il fatto che i veri obiettivi militari e soprattutto economici non vengano mai rivelati ma siano a conoscenza di tutti (la guerra è una cosa pulita, ricordate?) e comunque non vengono quasi mai realizzati. Ecco, costoro dimenticano o fanno finta di dimenticare tutto questo.
Finirà mai ciò? No. Forse solo per gli Eterni e i Devianti vi è una speranza. Che ha nome Vendicatori!

Telegiornale della CBC.

"... Con circa 10 milioni di dollari trattati. Ma passiamo ad altro: bella giornata questa, vero Syd?".
"Puoi dirlo forte, Mary. E Karin Bregovich ce ne spiegherà il motivo. A te, Karin".
"Grazie Syd. Ebbene sì, gente, il tanto temuto tornado Luke... non è più temuto.
È notizia di oggi infatti che il supergruppo noto come Vendicatori ha bloccato la sua furia distruttiva. Pensate, finalmente questi supereroi pensano a cose differenti dal pestare il supercriminale di turno. E non è finita qui: un collaboratore del gruppo, l' oceanografo Walter Newell, ha appena ideato un sofisticato congegno capace di individuare il luogo di nascita di un tornado, prima che esso assuma quelle letali fattezze note a troppe persone. Per farla breve, da questo giorno in poi i tornado non rappresentano più un pericolo per nessuno. Le migliaia di vittime che dovevamo contare ogni anno lungo tutto il mondo, dunque, non ci saranno più".
"E noi, Karin, abbiamo ospite in studio colui che ha dato vita a questa 'rivoluzione'. Allora, Dr. Newell, ci dica...".

Olympia.

Il suo nome è Ransak. È il figlio di Maelstrom. È un Deviante. È un Reietto. Poiché diversamente dagli altri membri della sua razza possiede un aspetto... umano, non segnato da una pigmentazione anomala o da mostruosità facciali o corporali. Per questo è odiato più di ogni altro dalla sua gente, un odio che risale da prima della sua alleanza con gli Eterni.
Le cose non sono mai state facili per lui, la sua vita una continua lotta per la sopravvivenza. Questo giorno non fa eccezione: mentre gli altri Devianti si riprendono dallo sforzo per aver usato una sofisticata tattica mentale come l' Anti-Cervello, lui è braccato da colui che un tempo era il suo miglior amico. Karkas. Quante ne hanno passate insieme, sono stati i primi a proporre una via alternativa alla logica al massacro di Ghaur. Inascoltati, purtroppo. Ransak sa di non potersi nascondere a lungo, prima o poi Karkas lo troverà. Ed allora dovrà battersi con lui: non vuole pensare a come andrà a finire.
Il suo nome è Ransak. Ed oggi sarà costretto a compiere un sacrificio.

Palazzo dei Vendicatori.

"Voglio vedere subito Eric Masterson!" intima Marcy Steele "So che è qui con voi!".
"Signora" si fa avanti Tony Stark, che è riuscito a capire chi sia la sua interlocutrice "La prego, si calmi. Jarvis, le porti per cortesia un bicchiere d' acqua?".
"Non ho bisogno di nulla" replica la donna "L'ho visto in televisione, è stato come precipitare nuovamente in un incubo".
"Ms Masterson... volevo dire Steele, si è sicuramente confusa, l' avrà scambiato per Thor".
"Non tenti di ingannarmi: ho vissuto con quell' uomo gli anni migliori della mia vita, non lo confonderei con nessun altro, nemmeno con quella barba o quello strano costume. Per quanto tempo potrò tenere nascosta una cosa del genere a mio figlio Kevin? Ha sofferto come e più di me la perdita di suo padre, non l' ha ancora accettata del tutto. Pensate in quale baratro potrebbe ulteriormente precipitare".
Né l' industriale, né il fedele servitore, né Occhio di Falco sanno cosa ribattere.
"Non volete compromettervi, vero?" continua allora Marcy "Ma non me lo potete nascondere per sempre, non ve lo permetterò". E detto questo esce precipitosamente dal Palazzo.
"Era un' utopia sperare che questo non accadesse" commenta Tony "Solo che è un problema per cui non esiste soluzione".
"Ma non possiamo permettere che una famiglia si roda nell' angoscia" afferma Clint Barton "Dobbiamo dirglielo".
"Cosa? Che quello che ritengono sia il loro ex marito, il loro padre, in realtà è un costrutto creato da un semidio spaziale? Questo secondo te allevierà tutte le loro angosce?".
"Ma non possiamo nemmeno nascondere la testa nella sabbia, Tony! Dannazione, aver incontrato tua figlia dopo tutti questi anni allevia il dolore che provi per non averla vista crescere? Quelle persone meritano una risposta, per quanto strana, per quanto irreale.
È un loro diritto".
La discussione viene interrotta da un insistente ronzio: qualcuno li sta contattando, via audio. Clint va a rispondere:"Chi è?".
"Sono War Machine. C'è Iron Man?".
"Lascia perdere i sotterfugi coi nomi, Rhodey" interviene Tony Stark "E dimmi tutto".
"Amico mio, ho appena fatto una grande scoperta. Hai presente ciò che vogliamo fare per la Slorenia? Beh, ora abbiamo un buon punto di partenza".

Una nazione africana qualsiasi.

La nave contraxiana ha attivato i sistemi di occultamento ed ora è come se fosse fusa con l' ambiente circostante. Il Fante di Cuori e Kaina osservano ciò che c'è sotto di loro: un terreno secco, arido ed incolto che si estende per svariati chilometri.
"Possiamo cominciare da qui" annuncia Jack Hart "Sicura che funzionerà?".
"Alcuni anni fa il mio pianeta era ridotto in condizioni peggiori di questo" dice Kaina.
"Allora partiamo".
"Jack, ma questo non compromette nulla?".
"Cosa intendi dire?".
"Ci sarà qualche interesse dietro tutto ciò se non si vuole che questa terra sia florida: sono stata sulla Terra per poco, ma so come vanno certe cose".
"Sì, hai ragione, quegli interessi ci sono. Ma, francamente, ce ne infischiamo".
E sul volto dell' aliena compare un sorriso di apprezzamento.

Olympia.

"Allora, cosa mi dite di quest' uomo-macchina?" chiede Ghaur.
"Abbiamo fatto quanto da lei richiesto, Alto Sacerdote" spiega un deviante "Ma non abbiamo scoperto nulla".
"Ed il nulla io mi aspettavo che voi scopriste. Dunque avete fatto un ottimo lavoro. Chissà come saranno felici i compagni di squadra di quest' essere nell' apprendere la lieta novella. Ma prima che la comunichi loro, mi aspetta un' altra visita. Voi potete riunirvi ai vostri compagni".
Così Ghaur si reca nelle parti più profonde della cittadella: qui vi è una piccola stanza molto speciale. Ideata da Phastos perchè annullasse le capacità degli Eterni qualora fossero divenuti pericolosi o mentalmente instabili. Sersi folle non lo è ancora, ma potrebbe divenirlo presto.
È come se un grande peso le fosse stato tolto di dosso, ma ciò non ha fatto altro che renderla più debole. E con la tortura subita dai suoi amici e la privazione delle forze, inizia dentro di lei a crescere la disperazione, la depressione. La paura. E la sua agonia è solo all' inizio.
Ad un tratto la porta della sala si spalanca e Sersi si mette istintivamente sulla difensiva. Entra Ghaur, seguito a ruota da sei devianti, due dei quali senza troppe cerimonie inchiodano l' Eterna al muro. Lei non riesce minimamente a reagire.
Ghaur la osserva, imperturbabile, per svariati minuti, poi dice:"Hai mai sentito parlare di pulizia etnica, Sersi?
È peggio che sterminare un popolo: ne fiacca l' animo, lo spirito di vita, umilia le persone trasformandole in animali senza più una mente, senza più una volontà. Senza più alcuna personalità. Non risparmia nessuno, anzi, i dichiarati obiettivi principali sono proprio le donne ed i bambini. Le donne assistono all' omicidio del proprio marito senza poter intervenire, magari vengono imbevute del sangue del proprio caro; i bambini invece sono costretti ad osservare la propria madre che viene stuprata da uno o più soldati. A volte si scommette sul fatto se lei urlerà oppure rimarrà in silenzio per non sconvolgere ulteriormente il proprio figlio. Contorto, vero? Forse solo uno psichiatra poteva concepire un qualcosa del genere. Uno psichiatra umano. Che non ha mai pagato davanti alla giustizia o presunta tale le atrocità che ha commesso. Quell' uomo ha la mia più profonda stima".
"Cosa vuoi, Ghaur?" chiede Sersi.
"Ho fatto la stessa cosa a voi Eterni: non vi ho sterminati, non ancora almeno, ma il marchio di ciò che vi è accaduto oggi lo porterete per sempre. Ed alla fine anche quei pochissimi superstiti non saranno altro che bestie da soma, esseri vuoti e senz' anima come piacciono a me.
È un' intera razza che sto annullando, che sto violentando fin nel profondo. Ed ora tocca a te".
Sersi capisce cosa vuole fare ed inizia ad urlare e a dimenarsi, ma un deviante la schiaffeggia violentemente, poi la sbatte sul ruvido pavimento.
"Vi prego, no! Lasciatemi!".
"Ovviamente io non mischierei mai il mio sangue con quello di un' Eterna" afferma l' Alto Sacerdote "Ma gli altri miei simili non si fanno alcuno scrupolo".
Il deviante strappa la parte superiore del costume verde di Sersi, rivelando i suoi seni perfetti e tesi per il terrore. Tenta di coprirsi, ma le mani le vengono bloccate da un altro deviante. Poi il costume le viene sfilato del tutto. Tutta la voglia di divertimento, di eccitazione, di frenesia che connotava Sersi è sparita. E forse non tornerà mai più.
"Pensa" continua Ghaur "Se fosse stata Thena avrei costretto i suoi figli ad assistere. Un soldato fedele a quello psichiatra lo ha fatto più volte. E poi dicono che sono io il cattivo".
L' Alto Sacerdote esce dalla stanza, mentre Sersi ancora si dimena, urlando fino a quasi perdere la voce. Altri devianti si sono aggiunti, sono in dieci. Per alcuni istanti l' Eterna lotta ancora. Poi qualcosa di caldo penetra dentro di lei e non lotta più.

Palazzo dei Vendicatori.

Con sicurezza, War Machine atterra nel giardino. Tony Stark gli va subito incontro:"Allora, Rhodey, cos'è questa novità?".
James si toglie l' elmetto dell' armatura, il suo volto tradisce una certa ansia:"Amico mio, convochiamo al più presto una riunione, credo che la notizia sia abbastanza importante per quello che abbiamo intenzione di fare e più ne sono a conoscenza meglio è".
"Jim, sembra quasi che tu abbia visto un fantasma".
"Più o meno...".
War Machine si rimette l' elmetto ed i due amici rientrano nell' edificio, richiamando coloro che sono all' interno e contattando gli altri componenti attualmente fuori sede, eccetto quelli impegnati in missione.
"Come mai tanto fermento, Clint?" chiede Capitan America.
"A quanto pare, amico mio, siamo giunti ad un punto di svolta epocale".
"Non esageri un tantino dicendo questo?".
"No, Cap, e presto capirai perchè".
Mentre fervono i preparativi della riunione, Jeff Mace si ritrova a pensare a come le cose siano cambiate rapidamente per lui: fino ad un paio di mesi fa era ancora un signor nessuno, solo la sua famiglia lo riteneva un eroe. E poi... è come se la sua vita avesse subito uno di quegli scossoni capaci di portarti al settimo cielo... o di distruggerti per sempre. Capitan America. Ma si rende davvero pienamente conto di cosa questo significhi? Probabilmente ancora no. Una cosa però è certa: Steve Rogers, l' uomo la cui ombra lo ha perseguitato per diverso tempo ma di cui ora si è liberato, può avergli fornito il supporto logistico, ma quello morale, quello senza il quale sarebbe precipitato in un abisso di disperazione, di arrendevolezza, lo deve ai Vendicatori, a Falcon, Wasp e Occhio di Falco soprattutto. Senza i loro consigli, il loro incoraggiamento... non osa pensare a dove si troverebbe ora. Perchè un vero eroe diventa tale solo se ha amici fidati vicino a sé. Già, amici, il giovane ragazzo ci pensa spesso: all' inizio questi eroi per lui erano leggende viventi, al pari del precedente Capitan America. Ma ora... per lui non sono più solamente Wasp, Occhio di Falco, Songbird, Photon, bensì Jan, Clint, Melissa, Monica. Un rapporto saldo di amicizia che si è formato col tempo. Per loro invece lui è esclusivamente Capitan America, una maschera che nasconde il suo vero volto, la sua voglia di confidarsi, di aprirsi. Cosa ha da temere da una eventuale rivelazione della propria identità? Nulla. Quale tipo di amico è quello che tiene nascosta una parte importante di sé ad un altro amico? Quello codardo ed insicuro.
Ed allora l' eroe capisce che, per la prima volta da quando ha indossato questi panni, si è chiesto non cosa farebbe Steve Rogers, non come agirebbe Capitan America. Ma cosa vuole Jeff Mace. E questo lo rende felice: significa che sta finalmente diventando adulto.

Olympia.

"Aaarghhh!". Un continuo urlo di dolore fuoriesce dalla bocca di Wonder Man: posto in una camera che dovrebbe annullare il suo potere, in realtà sta ottenendo ben altri risultati. A volte alcuni piccoli fiotti di energia ionica prorompono dal suo corpo, affievolendosi subito dopo come una goccia d' acqua che si prosciuga al sole. C'è qualcosa che non va in Simon Williams ultimamente, sì, decisamente è proprio così: sin dalla sua rinascita nel Nesso delle Realtà è stato soggetto a preoccupanti sbalzi d' umore, senza contare che il suo manto ionico ormai non lo abbandona più. Sì, c'è qualcosa che non va in lui e bisognerà porvi rimedio, sempre che si faccia in tempo.
I suoi compagni di squadra non se la passano meglio: i Devianti hanno fatto incetta delle ideazioni di Phastos ed ora i Vendicatori sono contro una parete, alle loro mani ed ai loro piedi delle manette inibitrici che impediscono loro di usare i propri poteri. Diversamente, Eddie March, dopo essere stato privato della sua armatura, è stato avvinto in catene, come i suoi antenati tanto tempo fa. Certe cose purtroppo non svaniscono col passare del tempo. Il più sfortunato di tutti è anche il più potente, Thunderstrike, che viene pestato alternativamente da Metabo e Tutinax: anche una creatura dei Celestiali può provare dolore. Tra i presenti, oltre a Sersi, mancano Genis e Deathlok, con grande sgomento e paura dei loro compagni di squadra.
Janet Van Dyne perde e riacquista continuamente i sensi, fino a quando non si ritrova davanti il volto di Ghaur. Allora per quanto le è possibile cerca di affrontarlo a viso aperto, non vuole apparirgli arrendevole nemmeno per un secondo.
"Era intuibile" afferma l' Alto Sacerdote dando un' occhiata ad Eddie March "Colui che si nascondeva dietro quell' armatura dorata non poteva che essere uno sporco negro. Inferiore tra gli inferiori".
"Vai all'..." inizia Wasp.
"Sai, è inutile, per quanto mi sforzi non riesco ad esercitare alcuna pressione mentale su di voi. Quale segreto nascondete?".
"Non te lo dirò mai".
"Ah no? Neanche se faccio questo?". Con un rapido gesto, Ghaur estrae una piccola lama e ferisce Eddie March all' altezza del torace. L' urlo di dolore dell' ex boxeur si unisce a quello di Wonder Man, mentre il sangue inizia a fuoriuscire dalla ferita. "Poteva essere letale, se lo avessi voluto: ma non c'è gioia per me nell' uccidere un essere inferiore, solo nel loro dolore trovo la mia realizzazione. Ed ora, Wasp, vuoi dirmelo? L' alternativa è morire senza soffrire o venire fatti a pezzi".
"Beh" sorride lei, un sorriso molto stentato "Non mi sembra una grande scelta".
"Perchè sei così testarda?" sbotta l' Alto Sacerdote.
In quel momento una risata risuona per l' aria: Wonder Man ha temporaneamente smesso di urlare. "Non te lo diremo mai, impotente essere. Mai, mai, mai, mai, mai!". E nei suoi occhi si può leggere la follia.
Ghaur lo osserva, incredulo, poi sta per andarsene quando:"Ah, volete sapere che ne è stato dell' uomo-macchina?". Il volto di Wasp tradisce ora una certa ansia, Ghaur non manca di notarlo e le si avvicina a pochi centimetri dalle sue labbra. "Volevo vedere com' era fatto dentro, così, perchè ero curioso. E perciò..." il suo pugno si chiude in una stretta ferrea "L' ho squartato, sezionato, scomposto parte per parte, fatto a pezzi, smembrato, ridotto a meno di una larva. E nei suoi occhi robotici non c'è più alcuna scintilla di vita".
Tutti i Vendicatori rimangono scioccati da questa rivelazione. Jan digrigna i denti: Deathlok, Michael, uno dei più volenterosi membri del gruppo... ucciso. Ucciso per il folle piacere di un sadico!
"Sei stata tu a condannarlo a morte portandolo qui, Wasp" accusa Ghaur.
Per usare una frase fatta, se gli sguardi potessero uccidere... "FIGLIO DI PUTTANA! FIGLIO DI PUTTANA, IO TI AMMAZZO! TI AMMAZZOOOO!".
"Tu non farai proprio niente" replica l' Alto Sacerdote afferrando saldamente la donna al mento "Sai, mi sono sempre chiesto che sensazione da". E così bacia sulle labbra Jan, la cui repulsione è ben visibile. E non intende certo subirla a lungo.
Infatti, dopo pochi ma comunque interminabili secondi, Ghaur si ritrae di scatto:"Ah! Mi hai morso il labbro, brutta troia!". E mena un ceffone sul volto di Jan.
È solo il primo di una lunga serie, purtroppo per lei. "Stai godendo ora, eh? Sei felice?". Ogni colpo sembra più violento del precedente, pare quasi che la testa della giovane donna si stia staccando dal collo. Finché...
"Basta, smettila, ti prego!". L' invocazione proviene da Songbird, lacrime che scorrono sulle sue guance.
Ghaur allora interrompe il pestaggio di Wasp, il cui volto è in gran parte tumefatto, l' occhio sinistro ed il labbro gonfi, e si avvicina a Melissa: la osserva negli occhi per un secondo, poi la colpisce violentemente al petto. Sembra quasi che l' eroina stia per sputare la sua anima oltre che la sua bile. Il suo boccheggiare ansioso pare non dover avere mai fine.
"Decido io quando è ora di smetterla, chiaro?" tuona l' Alto Sacerdote, che poi fa un sorriso rilassato "Ok, la smetto. Avete scelto voi il vostro destino. Tutinax, Metabo, prendetevi un po' di riposo ed andate a sgranchirvi le gambe. Tornerò qui fra un' ora, dopo che avrò finito con gli Eterni. Addio, Wasp, goditi la tua... vittoria".
Ma Jan non può sentirlo, ha già da tempo perso i sensi, mentre gocce di sangue scendono dal suo labbro e macchiano il pavimento sotto di lei. Essere picchiata, malmenata, violentata: non è la prima volta che le capita una cosa del genere. Ma diversamente dalla donna che era un tempo, stavolta vuole ripagare colui che le ha fatto del male con la stessa moneta.

Poco distante.

Mentre Ghaur seviziava Sersi e gli altri Vendicatori, Genis-Vell, figlio del leggendario Mar-Vell, non se la passava altrettanto bene. È stato preso in consegna da Ereshkigal, che con un pungolo infuocato passato ad un altro deviante sta procurando vari lividi sul corpo non più stellato. Genis è molto provato, ultimamente la sua Coscienza Cosmica è stata spinta ai suoi massimi livelli ed il trovarsi faccia a faccia con un abominio come l' Anti-Cervello non lo ha certo aiutato. L' eroe ormai sente a malapena il dolore.
"Ehi, Ereshvattelapesca, quando esco fuori da qui ti faccio vedere io" proclama Rick Jones "Dai, Marv, prova a reagire!".
Tuttavia il giovane non nota che l' espressione del viso di Ereshkigal pare quasi di disgusto, non vi è alcuna soddisfazione in ciò che sta facendo. Fa un passo avanti e blocca il deviante fustigatore:"Direi che può bastare, vatti a riposare un po'". Lui acconsente.
Una volta rimasti soli, Ereshkigal avvicina il suo volto a quello di Genis:"Tu sicuramente non mi crederai, ma mi dispiace davvero per quello che ti ho fatto. Queste lotte fratricide, eterne, per motivi che nessuno comprende, a me non interessano. Io voglio solo una cosa".
"Non mi piace la piega che stanno prendendo le cose" pensa Rick.
"La tua Coscienza Cosmica: essa può metterti in comunione con l' intero Universo se sei in grado di gestirla bene. Ma è proprio questo il punto, una persona da sola non può farcela a gestire questa massa di informazioni e sensazioni. Due avrebbero maggiori possibilità".
Capitan Marvel alza debolmente lo sguardo:"E... E per avere tutto questo hai scatenato tutta questa... questa distruzione?".
"La fine di questa guerra è un processo inevitabile, resta da vedere solo quali saranno le conseguenze. Sì, forse ho azzardato troppo nello sperare che i Vendicatori ti scegliessero per questa missione, ma era un azzardo ben pianificato e che ha pagato. Diversamente non avrei saputo come contattarti e parlarti: ho dovuto persino fingermi arrabbiata per la fuga di Sersi, quando invece era ciò che volevo. Allora, Genis-Vell, qual è la tua scelta? Io sono brava a gestire immensi poteri, ne avevo uno fino a poco tempo fa. Io sono una cercatrice di sapienza, dunque ti conosco bene e so che non farai il duro per fortificare vanamente il tuo ego. Non ti offro una vita di conquiste o potere, ma una vita di conoscenza, di armonia con l' Universo: è un qualcosa di unico, che nessuno potrà mai darti".
"Certo, come no? Marv, fammi un piacere: fammi uscire da qui così la prendo a calci in culo".
"D'... D' accordo" esclama infine Genis.
"Sapevo che avresti fatto una scelta saggia" sorride Ereshkigal.
"Cosa? Sei davvero impazzito, Genis! Non farlo!".
"Non... Non sopporto più tutto questo dolore, questo vostro folle odio" continua imperterrito Capitan Marvel "La fonte di potere della Coscienza Cosmica risiede nei bracciali che ho ai polsi".
"No, no...! Ehi, aspetta un attimo".
"Sì, avevo in effetti notato la loro insolita foggia" dice Ereshkigal.
Un debole sorriso compare sul volto di Genis:"Che ironia del destino. Sono stati creati dagli Eterni di un altro pianeta che mi volevano come loro Messia ed ora diverranno gli strumenti di potere di una deviante".
"Genis, non hai in mente di fare quello che penso tu stia per fare, vero?".
"Io non credo al destino, solo alle possibilità" afferma Ereshkigal. Si avvicina all' eroe Kree, una cui banda è avvolta da una manetta annullapoteri: deve dunque sganciarla.
Ed allora Capitan Marvel, con forze trovate chissà dove, probabilmente nella disperazione, avvicina la mano libera all' altra e... le bande si toccano! Il rinculo di energia procura bruciature su varie parti del corpo di Ereshkigal, la quale viene sbalzata ad alcuni metri di distanza. Ed indovinate chi c'è ora, libero, al posto di Genis?
"Marv, la prossima volta che Frost ci separa ci penso io ad ucciderti! Ehm... Salve, signora, sa mica indicarmi dove si trova il Partenone?".
"Karkas!" grida la deviante avendo intravisto il gigante rosso dietro una colonna "Lascia perdere la ricerca di Ransak e cattura quest' uomo!".
"Cazzo" impreca Rick Jones fuggendo: se incontra un deviante per lui è finita. Dopo alcuni metri, però, nota un angolo oscuro e vi si infila. Passano i secondi e non accade nulla. Per il momento è solo. Per il momento. "Marv" esclama a bassa voce "Ma cosa diavolo ti è venuto in mente? Come speri possa farcela da solo contro più di un centinaio di devianti?".
"Ma come, non... non mi avevi detto di voler prendere quella donna a calci nel sedere? A chi credi abbia detto d' accordo?".
"Piantiamola con gli scherzi, ora sbatto le bande e...".
"N... No, Rick" lo blocca Genis "Per favore. Sto... sto troppo male, non potrei fare nulla e verrei ricatturato. Mi ci vorrà del tempo per recuperare. Fino ad allora devi rimanere nascosto".
"Ma è praticamente impossibile".
"Amico mio, non si tratta solo di me. C'è in gioco la vita dei Vendicatori e degli Eterni terrestri. Cosa vuoi che sia per uno che ha viaggiato nel tempo e nello spazio, che è stato Hulk e Bucky e che ha vissuto in poco più di dieci anni più avventure di quanto il vecchio Capitan America potrà mai sperare di avere? Ora però mi devo riposare, sto per perdere i sensi. Rick... solo... solo tu puoi salvarci".
"Piantiamola con queste frasi da fan-fiction supereroistica, Marv! Marv, mi senti? Marv! Ommerda!".

Capitolo Quarto
STORIA DI UN SIDEKICK

Mi chiamo Rick Jones e, tanto per cambiare, sono nella merda fino al collo. Sono il migliore in quello che faccio e quello che faccio è cacciarmi in più guai di dieci esseri umani messi assieme. Mi trovo su Olympia, una delle tante cittadelle avveniristiche che (non) potete trovare lungo questo globo pieno di sorprese. Sono qui perchè i Vendicatori, che ultimamente stanno prendendo a calci in culo un po' tutti quanti, hanno deciso di porre fine al millenario conflitto tra Eterni e Devianti (pensano in grande, che vi devo dire). A tale scopo hanno voluto con loro anche Capitan Marvel e, essendo io legato a livello molecolare con lui, sono stato trascinato in quest' avventura. Che sta assumendo i contorni di una tragedia: l' Alto Sacerdote Ghaur, che in quanto a follia e superbia rivaleggia col Dr. Destino, ha catturato tutti i Vendicatori, lasciando Genis alle cure di una certa Eresh... Erishka... insomma ad una tizia che l' ha conciato per le feste. Con uno stratagemma, però, il mio compare cosmico è riuscito a far sì che le negabande che porta ai polsi si toccassero e così eccomi qui, solo contro una mandria di Devianti impazziti ansiosi di farmi la pelle (ti uccido, Marv, ti uccido). Chissà, forse oggi il destino si prenderà finalmente la sua rivincita su di me, che l' ho ingannato per così tanto tempo.
Sto vagando per le ampie stanze ed i corridoi di questa cittadella, cercando di evitare qualcosa che so di non poter evitare. E la mia mente vaga, pensa ad altro per non impazzire, scivola lungo l' infinito fiume del Tempo. Ci sono momenti, brevi eppur ci sono, in cui vorrei che tutto ciò che mi è accaduto in questi ultimi anni non fosse mai successo, vorrei solamente starmene a casa in panciolle a guardare la televisione come chiunque altro. Ma io a ben vedere non ho mai cercato di intraprendere le vie più agevoli. Non ho mai conosciuto i miei genitori (anche se una vecchia pazza ancora oggi giura e spergiura il contrario), tutta la mia infanzia è stata contrassegnata da un continuo girovagare da un orfanotrofio all' altro, da una solitudine all' altra. La noia era una sensazione comune in tutti gli istituti in cui mi ritrovavo e per combatterla un giorno scoprii qualcosa di particolare: in una soffitta, in un baule polveroso, trovai dei fumetti di supereroi ambientati nella Seconda Guerra Mondiale. Chissà come erano finiti lì, forse la vecchia collezione dei genitori di qualche suora. Fatto sta che li lessi e mi appassionai: certo, a distanza di tempo devo ammettere che le trame erano quanto di più scontato e propagandistico ci potesse essere e che i disegni erano roba da far venire atroci mal di testa, eppure... leggere le storie di Capitan America, di Namor, Fin, Blazing Skull, il Patriota e di molti altri mi aprì un mondo nuovo, pieno di nuove e meravigliose prospettive e possibilità. Nei miei sogni di bambino fantasticavo di diventare celebre e coraggioso come i supereroi di cui ammiravo le gesta. Eh, più o meno ci sono riuscito. Ovviamente una simile aspirazione non poteva concretizzarsi in un orfanotrofio e così fuggii, in cerca di una libertà che, a conti fatti, non sono mai riuscito ad ottenere. Vagabondai in lungo e in largo, mi feci la mia prima combriccola di amici, fino a quando giunsi in New Mexico ed arrivò il giorno che cambiò per sempre la mia vita... e non solo la mia. L' ho rivissuto infinite volte nella mia mente, cercando di scoprirne ogni volta particolari inediti e ponendomi ogni volta la stessa identica domanda:"Si poteva evitare?".
Nel deserto si stava per testare un' arma sperimentale, Bomba Gamma il suo nome. Ideatore e supervisore capo del progetto il dr. Bruce Banner, la cui infanzia era stata ben più traumatica della mia, continuamente oppresso da un padre che vedeva in lui unicamente un mostro. Accanto a Banner vi erano il generale "Thunderbolt" Ross (a chi diavolo credete dovesse essere affidata quell' arma se non al beneamato esercito americano?), sua figlia Betty ed un collega di Bruce, Igor Rasminsky, che in realtà era una spia che voleva sabotare il progetto.
Ma tutto questo io all' epoca non lo sapevo, nè mi importava. Io avevo fatto una scommessa coi miei amici: sarei riuscito ad intrufolarmi nel sito militare e a piazzarmi vicino a quello strano oggetto che si elevava in cielo. Una scommessa che non volevo perdere e, disgraziatamente, non la persi. Il sito era ovviamente sorvegliato attentamente ma (e dannazione, ancora oggi non riesco a capire come) riuscii ad infilarmici con la mia auto e a fermarmi vicino alla bomba. C'erano decine di militari, ma chi venne a prendermi? Banner! Lo scienziato eroe. Aveva chiesto a Igor di sospendere il conto alla rovescia per la prevista deflagrazione, ma figuratevi se quello lo stette a sentire. Io venni preso di peso e calato in una trincea, Banner non fu altrettanto fortunato: la potenza dell' esplosione della Bomba Gamma lo investì in pieno. Alcune ore dopo urlava ancora. Era vivo, ma probabilmente avrebbe preferito non rimanerlo. Io e lui venimmo rinchiusi in una piccola saletta per gli interrogatori, non mi rendevo ancora conto del casino che avevo combinato.
E poi... accadde. Col senno di poi dovrei dire che la reazione più probabile sarebbe stata quella di farmela sotto, invece ne rimasi affascinato, inconsapevole nella mia ingenuità di ragazzino di quale orrore avevo contribuito a creare. Il sole tramontò e la pelle di Bruce iniziò a mutare, ad ingrandirsi, a divenire grigia. Finché davanti a me vi fu Hulk. Una furia umana che non poteva essere contenuta da quella striminzita sala: si guadagnò la sua via all' esterno, invano bloccato dai militari, mentre io gli stavo dietro gridando qualcosa del tipo:"Aspetta, mi hai salvato la vita. Voglio venire con te". Che idiota che ero. Povero Bruce, quello non fu che l' inizio del suo incubo: continuamente cacciato e perseguitato, inviso anche da chi avrebbe dovuto stargli accanto. Ed alla fine a pagare ciò, dio mi vengono le lacrime agli occhi ogni volta che ci ripenso, è stata la povera Betty. Ed è tutta...
"Allora, li abbiamo conciati per bene quei Vendicatori, vero?". Dei devianti, stanno venendo da questa parte, speriamo non mi vedano.
"Già, ma ora a loro penserà il nostro Alto Sacerdote e si pentiranno amaramente di averci affrontato".
I passi e le voci si allontanano, meno male. Maledizione, cosa sarà successo a Wasp e agli altri? Saranno certamente guardati a vista, non posso rischiare di liberarli. Tutta questa impotenza mi snerva! No, devo calmarmi, pensare ad altro. Certo, che ironia del destino, se non fosse stato per me i Vendicatori non si troverebbero qui e non soffrirebbero le pene dell' Inferno.
È colpa mia, è sempre colpa mia.
Per controllare gli spostamenti di un Hulk sempre più incontrollabile, diedi vita ad un mio gruppo, la Brigata Giovanile, dei ragazzi radioamatori capaci di fare faville. E le facemmo, oh se le facemmo. Per tentare di curare Banner, chiesi l' aiuto dei Fantastici Quattro, ma Loki, che intendeva vendicarsi del suo fratellastro Thor, fece sì che il messaggio radio venisse recepito appunto dal dio del tuono. Casualmente, esso venne captato anche da Iron Man, Ant-Man e Wasp. E così, tutti insieme appassionatamente, si ritrovarono in una fabbrica di automobili di Detroit (oggi divenuta monumento nazionale): mentre Thor si occupava di Loki su una sperduta isoletta asgardiana, gli altri eroi (Hulk compreso) avevano la meglio su delle strane creature evocate dalla magia del dio degli inganni. Poi quei cinque eroi sancirono un patto: la loro non sarebbe stata un' alleanza occasionale, ma continua, per affrontare quelle minacce che nessun supereroe avrebbe potuto sconfiggere da solo. Così nacquero i Vendicatori. Un altro importante avvenimento di cui sono stato oltre che testimone diretto anche causa indiretta, sembra quasi lo faccia apposta. Mi onoro di essere Vendicatore onorario, ma oggi questo può servirmi a poco.
"Allora, Metabo, ti sei divertito? Ah già, tu non parli né ti diverti". Una voce lontana, che non credo possa impensierirmi "Sai, mi piacerebbe sapere come mai questi Vendicatori non si sono portati dietro la loro spalla comica, Capitan America. L' avrei volentieri...". La voce si riduce ad un flebile sussurro, poi non si ode più.
Altro che spalla comica, deviante del cavolo! Steve è una delle persone migliori che esistano al mondo. Uhm, teoricamente sbaglio ad associare oggi il suo nome a quello di Capitan America (di sostituti ce ne sono stati tanti e mai nessuno all' altezza), ma dopo le esperienze che ho convissuto con lui...
Ero alla ricerca di Hulk (ancora!), solo che la sua furia selvaggia era ormai divenuta inarrestabile, non mi riconosceva più nemmeno come amico. Steve impedì che io venissi schiacciato dal suo possente pugno e mi portò per una notte al Palazzo dei Vendicatori. Mentre lui si riposava dopo la strenuante battaglia, io girovagai un po' per l' edificio e trovai un costume appartenuto a Bucky Barnes, la spalla di Cap durante la Seconda Guerra Mondiale morto tragicamente poco prima della fine del conflitto. Bucky, uno di quegli eroi di cui avevo letto le imprese da bambino. Bucky, uno di quegli eroi che avrei voluto essere. Un po' per curiosità, un po' per incoscienza indossai quel costume, suscitando inizialmente lo sgomento di Steve, che non aveva mai superato il trauma della perdita del suo amico. Poi però ebbi l' onore di affiancarlo in alcune sue avventure: anche se quell' esperienza è durata poco e terminata male, la ricordo ancora con affetto. Certo, questa potrebbe essere davvero una magra consolazione se stanotte muoio.
"Marv, Marv... Dannazione, non ti sei ancora ripreso? Cosa penserebbe tuo padre?". Ok, Rick, questo è stato un colpo basso: Genis ha accettato da tempo il fatto che non sarà mai come suo padre, ricordarglielo non gli gioverà di certo.
Mar-Vell: quanti ricordi, quante avventure vissute insieme. E per una volta Hulk non c'entra. C'entra invece un' altra guerra secolare, assurda ed insensata. I Kree e gli Skrull, ora due ex grandi imperi stellari che si fronteggiano da tempo immemore per un predominio che non riusciranno mai ad ottenere. Ad un certo punto la Terra entrò tra i loro obiettivi di conquista e per ottimi motivi: oltre che per l' influente posizione strategica del pianeta blu, le due razze aliene erano ormai giunte ad uno stadio cieco evolutivo e vedevano in modo preoccupante la razza terrestre, che rischiava di soppiantarli se non avessero fatto qualcosa. A tale scopo mandarono sul nostro bel mondo il loro più valoroso soldato, Mar-Vell appunto, per spiarci. Ma ben presto lui si innamorò della nostra gente e della nostra cultura, ribellandosi così ai suoi capi e divenendo oggetto di numerose persecuzioni.
Soprattutto da parte di Ronan l' Accusatore, che ad un certo punto soppiantò la Suprema Intelligenza nel ruolo di leader dell' Impero Kree. E pensò bene di assoldare Maximus e gli Inumani, una razza creata appunto da alcuni esperimenti dei Kree, per impiegarli nella sua guerra personale. I Vendicatori intervennero e sedarono il conflitto, ma io venni catturato da Ronan (il quale ce l' aveva un po' con me, sapete, gli avevo rotto un po' di uova nel paniere) e messo in isolamento assieme alla Suprema Intelligenza. Che attivò qualcosa dentro di me, un potere che mi permise dapprima di richiamare dal passato quegli eroi le cui avventure avevo letto in orfanotrofio, poi di bloccare in una impotente stasi Ronan ed il suo esercito. La Forza del Destino, ecco il nome di questo straordinario potere. Un potere che rischiò però di uccidermi: per salvarmi, Mar-Vell accettò di fondere la sua essenza vitale con la mia. E da quel giorno fummo uniti a livello molecolare e non solo: ogni volta che sbattevamo le Nega-Bande che portavamo ai polsi, io e Mar-Vell ci scambiavamo di posto, dalla Zona Negativa alla Terra e viceversa, lui a difendersi dai suoi nemici sia kree che umani, io a tentare una fallimentare carriera di cantante.
È stato un periodo bellissimo nonostante tutto, avrei voluto non finisse mai.
Ma finì e nel modo peggiore: nel corso di uno scontro con Nitro, Mar-Vell assorbì una dose letale di gas nervino. Una dose che gli provocò il cancro e qualche tempo dopo lo portò alla morte. Che fottuta ironia, tutte quelle battaglie combattute ed il nemico che ha avuto la meglio su di lui è stato un nemico invisibile, che nemmeno la sua Coscienza Cosmica è riuscito ad indicargli. Ero presente al suo capezzale, su Titano, insieme a tutti gli altri supereroi della Terra. Il giorno più brutto della mia vita. Non ho potuto fare niente per lui, solo... guardare.
...
...
Il cancro, brutta bestia. Credetemi, io lo so bene. Indovinate come lo contrassi? No, come avete fatto ad intuire che fu per via del fatto che stavo cercando una cura per Hulk? Nella fattispecie, una nuova dose di radiazioni gamma, che però rischiarono di rivelarsi per me letali. Mentre ero ricoverato in ospedale incontrai uno strano alieno, si chiamava Rom, veniva dal pianeta Galador ed era in guerra (ancora guerra, sempre guerra) da secoli contro una razza di alieni mutaforma, gli Spettri Neri. Mi unii a lui per chiudere degnamente quello che credevo sarebbe stato l' ultimo capitolo della mia vita. Quando infine tutti gli Spettri Neri vennero esiliati e Rom tornò sul suo mondo, io mi adagiai, in attesa della fine. Ma qualcuno voleva che le cose andassero diversamente: venne sulla Terra un semidio spaziale, l' Arcano, il look da Elvis Presley dei poveri. Voleva capire cosa fosse l' umanità, quale fosse il motore che muoveva il mondo, e per questo si fece il tour di tutti i supereroi del pianeta, dispensando vita, morte, follia e distruzione lungo il suo cammino. Venne anche da me, mi chiese quale mio desiderio volessi veder realizzato: gli risposi di curarmi dal cancro e lui mi accontentò. Molto egoistico da parte mia, avevo la possibilità di espiare il mio peccato originale eppure...
Mi appoggio ad un muro, l' oscurità che mi avvolge come un sudario. Non devo farmi cogliere dalla disperazione, la mia mano si allunga spontaneamente nel mio taschino. Qui vi è la foto di colei che, anche se in questo momento non è presente, può aiutarmi ad andare avanti. Marlo. Mia moglie. Una donna che ne ha viste veramente tante di cose, ma forte com'è è riuscita a superare anche i periodi più bui.
Sapete una cosa? Se oggi sto insieme a lei è per "merito" di Samuel Sterns, il Capo (a pensarci bene ho un paio di debitucci con quel gran bastardo psicotico). Ma più che merito dovrei definirla tragedia, la tragedia che tolse la vita ai 5000 abitanti della città di Middleton. Cinquemila morti per ammazzarne uno solo: Hulk (chi altri se no?). Ma il Capo venne fottuto da dei maghi residenti nel Microverso, per la precisione nel mondo di Jarella, la cui morte aveva gettato il suo regno nel caos più totale. Hulk sedò queste rivolte ed in cambio si ritrovò a Las Vegas, divenendo poco dopo uno dei "Mr. Aggiustatutto" del boss Berenghetti. Ed una delle sue "pupe" era appunto Marlo. Quando la conobbi capii che era una ragazza piena di vita, sempre in cerca di qualcosa che la facesse sentire... vitale appunto: credo sia principalmente per questo che ci siamo messi assieme, abbiamo in comune il brutto vizio di cacciarci sempre nei guai. Vizio che ad un certo punto rischiò di costarci caro. Jackie Shorr, la donna che affermava di essere mia madre, mi drogò e mi imprigionò in una cantina piena di cadaveri. Fortunatamente Betty e Marlo mi intravidero e vennero a liberarmi. Non prima, però, che la Shorr colpisse con un coltello Marlo alla schiena e la uccidesse. Sì, avete capito bene: ma se è morta come faccio ad essere ancora suo marito? Semplice, ricordate quei debitucci di cui sopra? Ecco, portai Marlo dal Capo che, con una delle sue tante diavolerie, le fece rivivere e poco tempo dopo tornare in perfetta salute (ancora oggi non capisco come, ma non mi lamento). Per ringraziare Sterns, Hulk lo uccise: bravo Bruce, peccato non sia servito a molto. Questa drammatica esperienza ci fortificò, ci rese più uniti. Un legame che sancimmo qualche tempo dopo col nostro matrimonio a fianco di numerosi partecipanti, invitati o meno che fossero (Mefisto, per dirne uno). Per non parlare della festa di addio al celi...
Ma che...? Oh no, quel deviante sta guardando nella mia direzione, l' oscurità mi protegge ma per quanto ancora? Cosa può averlo insospettito? Sta avanzando, tra poco mi scoprirà, non devo perdere tempo e che la fortuna mi assista. Compio un agile balzo in avanti, afferro il deviante e prima che possa dire qualcosa gli faccio sbattere violentemente la testa contro un muro. Lui si accascia sul pavimento in maniera innaturale, cristo che brutto suono ho sentito prima. Ti prego, fa che non... Sì, sento ancora il battito, grazie al cielo è ancora vivo. Non avrei potuto sopportare di...
Ho ucciso un uomo una volta. Hulk era entrato a far parte di un' organizzazione segreta chiamata Pantheon e composta da tizi immortali o presunti tali coi nomi dei miti greci. Ad un certo punto decisero di rovesciare il governo dittatoriale del Trans-Sabal guidato da Farnoq Dahn. Io andai lì con loro, osservai da vicino le atrocità commesse da quest' uomo. E così alla fine l' ira ed un vuoto senso di giustizia ebbero la meglio su di me: gli sparai e posi fine alla sua ignobile esistenza. Soddisfazione? Zero. Cioè, Dahn era il più gran figlio di puttana che abbia mai solcato questo pianeta eppure... ogni giorno penso a lui e a ciò che ho commesso, penso al fatto che, anche se solo per un attimo che rimarrà tuttavia indelebile nella mia memoria, mi sono abbassato al suo livello. Uccidere è la via più facile, ma non è mai quella giusta.
Trascino il deviante da me steso nell' oscurità, non dovrebbe riprendersi in breve tempo, comunque meglio allontanarsi dalla scena. Questi corridoi paiono deserti, ma in ogni angolo può annidarsi una sgradita sorpresa. Giungo infine in una stanza non troppo grande, al cui centro vi è una sorta di tavolo chirurgico, c'è qualcosa sopra di esso e... Cristo, no!
È Deathlok, ma cosa gli hanno fatto questi bastardi? No, non può essere, perchè c'è così tanta... Non riesco più a trattenere l' orrore e vomito sul pavimento, mi sembra quasi di rigettare la mia anima. Non posso continuare a stare qui e guardare, mi reco in una stanza vicina ed appoggio sconsolato le mani al muro. È allora che sento alle mie spalle un urlo disumano: mi volto ed un gigante dalla pelle rossa si para a pochi metri da me, deve essere quel Karkas cui Ereshkigal ha incaricato di darmi la caccia. Ho come l' impressione che stavolta perderò qualcosa di più che l' uso delle gambe.
Eh sì, mi è capitato anche questo, per gentile concessione di Apocalisse, un tizio che ha dormito millenni allo scopo di ottenere... nulla di nulla (ce ne sono di sballati a questo mondo)! Aveva trasformato Hulk in un suo avatar, Guerra, uno dei suoi quattro Cavalieri. Io e Betty ci recammo in Egitto per farlo rinsavire: sapete come vanno queste cose, no? L' essere sembra fuori di sé, tu gli dici:"Ehi, ragazzo, sono il tuo grande amico Rick!" e quello torna in sé in un sol botto. Non andò granché bene quella volta: Hulk mi colpì, andai a sbattere contro una piramide e rimasi paralizzato dalla cintola in giù. Ma non gli portai mai risentimento, anche perchè forse era qualcosa che meri... Oh, ma perchè mi metto a pensare a certe cose in questi momenti?
L' essere rosso mi si lancia contro, ma io lo evito agilmente, anche se sfuggo alla sua presa solo di pochi centimetri. La sua mole non gli impedisce veloci movimenti. In ogni caso sono spacciato, i rumori della lotta attireranno sicuramente qualche altro deviante. Sempre che io riesca a resistere per tutto questo tempo. Poi improvvisamente vedo qualcun altro entrare nella sala e balzare contro la creatura, unica sua arma una staffa. L' essere sembra non voler reagire all' attacco.
"Karkas, amico mio, sono Ransak. Non puoi esserti scordato di me".
Karkas guarda prima questo Ransak, poi me: sembra quasi in conflitto. Ransak gli tende la mano:"Qualsiasi cosa ti abbiano fatto, la risolveremo e poi li faremo pentire delle loro azioni".
Karkas rimane immobile per alcuni secondi, poi lentamente inizia ad allungare la sua mano verso Ransak. Ma è una flebile speranza: un lampo di rabbia ritorna nei suoi occhi e, colpendolo al volto, si libera del suo ex amico. Ora è il mio turno, lo aspetto impassibile. "Vieni pure avanti, grassone, non ho paura di te. Sono stato alla fine del Tempo e ne sono sopravvissuto".
Anche se non è stata una passeggiata: tre bellimbusti autodenominatisi Guardiani del Tempo iniziarono a non vedere di buon occhio l' interferenza dei terrestri nelle grandi questioni universali. Laddove molti altri fallivano, noi trionfavamo. I Guardiani temevano una non troppo futura espansione spaziale da parte dei terrestri, una espansione che avevano ripetutamente bloccato sul nascere nel corso degli anni. E così, per tramite di Immortus, cancellarono dall' esistenza alcune linee temporali ritenute pericolose per mezzo di un potente artefatto noto come Cristallo dell' Eternità. Bilancia avvertì di ciò la Suprema Intelligenza che, facendo leva sul nostro contatto empatico di vecchia data, riattivò in me la Forza del Destino e mi fece richiamare dal flusso temporale sette diversi Vendicatori provenienti da varie epoche, passate, presenti e future. Nel corso della battaglia si unì a noi un insolito alleato, Kang il Conquistatore, una precedente incarnazione di Immortus, e riacquistai l' uso delle gambe. Rischiai tuttavia di non godere a lungo di ciò, poichè al termine dello scontro finale ero in fin di vita dopo aver distrutto il Crono-Cannone, l' arma definitiva dei Guardiani del Tempo.
Karkas mi è ormai vicinissimo, ma Ransak come per miracolo si riprende e balza sopra la sua schiena:"Allontanati, ragazzo, sto per effettuare una terapia d' urto".
Mi getto prontamente di lato, mentre vedo la sua staffa energetica brillare. Poi, senza esitare, la cala su Karkas, dietro al collo. Ransak salta, mentre un' aura elettrica avvolge colui che un tempo era il suo fedele compagno: non ci sono grida, il rumore è quasi impercettibile, c'è odore di carne bruciata. Infine la scarica termina e Karkas crolla al suolo, l' eco del suo tonfo che rimbalza sulle pareti della sala. Passano circa dieci secondi, o dieci secoli, intere generazioni nascono e muoiono mentre io e Ransak lentamente ci rialziamo.
Il mio salvatore si reca subito al cospetto del suo amico:"Karkas, come ti senti? Karkas? Karkas, rispondimi! Non sento più il battito, no!".
Chino sconsolato il capo: dannazione, un' altra vittima di questa assurda guerra, ciò che lo controllava e guidava le sue azioni ha segnato anche la sua fine. Non ci si rassegna mai alla perdita di un amico, purtroppo io lo so bene. E sto iniziando a pensare di averne perso un altro.
È stato Genis a salvarmi la vita al termine del conflitto coi Guardiani del Tempo: accettò di fondersi con me a livello molecolare, le Nega-Bande il nostro legame con cui ci scambiavamo di posto nella Zona Negativa (uhm, questa storia l' ho già sentita). All' inizio non abbiamo molto legato, eravamo e siamo due caratteri troppo ribelli. Poi, anche e non solo per via della convivenza forzata, siamo diventati uniti più che mai. Quante ne abbiamo passate insieme: Frost, Ti-Vell, il Capo... La verità è che Genis è uno dei migliori amici che abbia mai avuto.
"Ransak, ti prego, dobbiamo andarcene. Tra poco qualcuno verrà sicuramente qui: farci catturare non sarebbe un gran vantaggio".
Lui mi guarda, poi torna ad osservare il suo amico. Infine si rialza e mi trascina fuori di peso:"Andiamo a fare quattro chiacchiere con Ghaur".
Mentre ci incamminiamo, una flebile, attesissima voce fa capolino nella mia mente:"R... Rick?".
"Marv! Santo cielo, non credevo sarei stato così felice di risentire la tua voce". Ransak mi guarda in modo strano, ma a gesti gli faccio capire che va tutto bene.
"Me la sono vista davvero brutta, ma ora il peggio è passato. Ancora pochi minuti e sarò in piena forma. Pensi di potercela fare a resistere fino ad allora?".
"Non preoccuparti, sarà un gioco da ragazzi per me. Dopotutto sono stato Hulk e Bucky e ho viaggiato nel tempo e nello spazio, no?". Mi discosto da Ransak per non essere sentito. "Genis, voglio che tu sappia che sei una delle persone più straordinarie che abbia mai conosciuto. Mi sarei sentito perso senza di te".
"Ehi, grazie, ma...".
"Se provi a spiattellare in giro quello che ti ho detto adesso ti uccido, chiaro?" dico con un sorriso.
Sapete, credo di aver capito una cosa: mi ritrovo sempre in situazioni pericolose, in cui metto a repentaglio la mia vita. Non è un caso, io cerco queste situazioni. Le cerco perchè mi incolpo di quanto accaduto a Bruce e agli altri, una sciocca bravata giovanile causa di così tante tragedie. Dal giorno dell' esplosione della Bomba Gamma sto inconsciamente desiderando la mia morte per essere punito del mio peccato originale. Ma devo riuscire ad andare oltre questa sensazione, non solo stavolta, ma per sempre. Poiché ci sono persone a cui voglio bene e a cui non permetterò venga fatto alcun male. Mai, con tutte le mie forze.
Ritorno infine da Ransak:"Andiamo".
Una battaglia è finita, la guerra continua.

Capitolo Quinto
PATER FAMILIAS

Se c'è un' unione che la guerra infrange, spesso per sempre, è quella familiare. I padri di famiglia vengono strappati alle loro mogli ed ai loro figli per essere gettati allo sbaraglio in un qualcosa che non hanno causato o voluto. Come al solito, altri pagano per errori altrui. E coloro che vengono abbandonati non hanno miglior fortuna ed ogni giorno, ogni ora si domandano se il loro marito, il loro padre, tornerà mai a casa. In questi macabri tempi la guerra non fa distinzione tra soldati e civili, vengono tutti uccisi, i secondi stranamente (anzi no) in misura maggiore dei primi. E a ciò si accompagnano altre empietà come lo stupro o la violenza sui bambini: il male che crea altro male. Ed alla fine oltre alle macerie visibili vi sono anche quelle invisibili, quelle che incrinano il cuore, lo spirito, la voglia di andare avanti. Sono macerie che nella maggior parte dei casi non verranno mai ricostruite, lasceranno sempre un vuoto dentro. Ed una famiglia che non sarà più unita come prima.
Accadrà anche agli Eterni ed ai Devianti: prima di ricostruire le macerie delle loro città dovranno ricostruire quelle delle loro anime. Un' impresa per cui potrebbe non bastare nemmeno l' Eternità.

Radiogiornale WNBC.

"La palude delle zanzare. Ecco come veniva definita una zona poco fuori la città di Calville, Florida. Un degrado ambientale che non si è mai tentato di fermare ed una inumana ed infruttuosa speculazione edilizia avevano infatti rapidamente trasformato dei campi verdi in cui si ritrovavano le famiglie ed i giovani fidanzati in un melmoso acquitrino, senza alcuna prospettiva di recupero.
Da oggi tutto questo è cambiato: stamattina, svegliandosi, gli abitanti di Calville hanno trovato una piacevole sorpresa. La palude delle zanzare era di nuovo piena di campi verdi. Mentre la gente festeggiava questo evento, però, una notizia ha gelato gli entusiasmi: la Mikron, la società responsabile del degrado ambientale e della speculazione edilizia di cui abbiamo parlato, ha infatti annunciato di voler continuare le sue opere bruscamente interrotte tempo prima. Ma subito è intervenuta una valente avvocatessa, Inger Sullivan, la quale ha affermato che la proprietà della zona era stata ceduta un mese prima dalla stessa Mikron per una cifra irrisoria ad una congregazione religiosa del luogo, di cui lei ha la rappresentanza legale. Dopo alcune frasi dette e non dette ed alcune parziali smentite, i dirigenti della Mikron sono dovuti capitolare di fronte all' evidenza delle carte che testimoniavano l' avvenuto passaggio di proprietà. Il mostro edilizio è stato fagocitato dal mostro della burocrazia e della legge, si è rovinato con le sue stesse mani.
Le ipotesi dietro la mutazione dell' ex palude sono molte, ma adesso a Calville pensano solo alla realtà dei fatti: padre Downing ha appena annunciato di aver ricevuto dalle Industrie Van Dyne dei contributi per costruire un centro di recupero per tossicodipendenti. Un' opera meritoria che...".

Grecia.

Il suo nome è Virako ed un tempo era un uomo potente: al fianco di Zuras guidava gli Eterni ed il suo nome procurava brividi di terrore ai suoi nemici. Poi è scomparso in un lampo abbagliante, i suoi atomi dispersi nella materia celeste per ere innumerevoli, fino a quando un evento fortuito non gli ha permesso di reintegrarsi.
È il padre di Ikaris ed ultimamente non riesce più a capire suo figlio: ha dato ospitalità su Olympia a dei Devianti, li definisce alleati, anzi no, amici! Come può consentirlo? I Devianti sono loro nemici, nessuno escluso, e se hanno delle faide interne che si ammazzino tra loro.
Forse i tempi sono cambiati, forse Virako è stato assente dal mondo per troppo tempo. Eppure ricorda ancora l' era in cui la sua sola presenza era motivo di terrore.

Soho. Casa Steele.

È raro sentire una porta che sbatte in questa casa, anzi, è un evento unico. Così, quando Marcy Steele rientra richiudendo l' uscio dietro di sé con un tonfo, suo marito Bobby balza istintivamente per lo stupore. "Marcy, cosa ti è accaduto?" chiede.
La donna non risponde e, a passi veloci, si chiude nella sua stanza. Preoccupato, Bobby va a bussare:"Marcy, ma ti senti bene? Dimmi qualcosa". Ancora nessuna risposta e allora la voce di Bobby da preoccupata diviene irata:"Marcy, apri subito questa porta!".
Risuonano dei flebili passi nella stanza e pochi secondi dopo la donna, il volto rigato da delle lacrime, fa quanto richiestole.
"Marcy" esclama Bobby "Ma si può sapere cosa ti è successo? Sei sconvolta, ti hanno forse aggredito?".
"Non ne voglio parlare" replica lei.
"Come sarebbe a dire che non ne vuoi parlare? Ti presenti qui in lacrime neanche avessi visto un fantasma e non ti vuoi confidare con me? Con tuo marito? Sono io quello che è stato in cura da uno psicologo per problemi familiari, non tu".
Marcy si siede su un divano:"Non capiresti".
Il campione di football la afferra per le braccia e la scuote:"Cosa non capirei, cosa? Tutti questi anni in cui siamo stati assieme e ancora ti tieni dei segreti?". La donna non dice niente. "D' accordo, fai come vuoi: sono certo che stasera sarai rinsavita e mi racconterai tutto. Ora però devo andare agli allenamenti".
"Già, i tuoi preziosi allenamenti" sussurra Marcy.
Bobby non aggiunge altro ed esce. La donna osserva l' ora: tra poco dovrà andare a prendere Kevin a scuola. Deve riprendersi, deve farsi forza ed andare avanti come se nulla fosse successo. Nel bene e nel male, la vita continua.

Africa.

"E adesso?" chiede Jack Hart.
"Adesso dobbiamo solo aspettare" risponde Kaina.
Il silenzio che segue è utile loro per scaricare le tensioni di queste ultime ore, finchè il Fante di Cuori dice:"Kaina, il costume speciale che voi contraxiani mi avete fornito controlla gli sbalzi di energia del Fluido Zero, non è così?".
"Esatto" annuisce l' aliena "
È stato progettato apposta per questo".
"E se me lo togliessi?".
La domanda arriva così improvvisa che Kaina istintivamente arretra di un passo:"Il tuo corpo non è in grado di contenere da solo un simile potere, Jack. Poco più di un' ora e scoppieresti".
"Ma per un' ora dunque sarebbe tutto normale?".
"Teoricamente sì".
"Allora basterà" pensa Jack Hart "Deve bastare". In quel momento la sua communicard risuona:"Eccomi".
"Come procede lì?" chiede Occhio di Falco.
"Finora secondo le previsioni, ma ora viene la parte decisiva".
"Bene: tuttavia avremmo bisogno della tua presenza qui al Palazzo. Credi che Kaina si possa occupare di questa faccenda mentre tu sei via?".
"Certamente".
"Perfetto. Allora vieni qui più veloce che puoi".
Il Fante interrompe la comunicazione:"Ora devo andare. Ti occupi tu del resto?". Kaina annuisce. "Ma tornerò presto. Stavolta manterrò la promessa". Poi sfreccia via come un lampo, verso un altro obiettivo.

New Orleans.

Il trillo della communicard risveglia Monica Rambeau dopo una notte brava. "Sì?" risponde con voce assonnata.
"Ti chiedo scusa, Monica" dice Tony Stark "Ti disturbo forse?".
"No, niente affatto. Anzi, ti ringrazio se no rischiavo di passare a letto l' intera giornata. Intuisco che ci sia bisogno di me".
"Intuisci bene".
"Verrò subito lì".
La donna scivola giù dal letto, raccoglie i suoi vestiti sparsi per terra e si va a lavare e cambiare. Quando è pronta ad uscire, la persona che stava accanto a lei nel letto si risveglia a sua volta:"Devi proprio andare?".
"Sì, ma non preoccuparti: vado e torno in men che non si dica".
"Ti amo".
È la prima volta che glielo dice e la cosa lascia per un attimo senza fiato Monica, che poi sorride e va a posare un delicato bacio sulle sue labbra:"Anch'io ti amo, Anna".

New York. Ambasciata symkariana.

"Ma guarda un po' chi si rivede da queste parti" esclama con tono distaccato Silver Sable "Stavo iniziando a pensare che avessi scordato l' indirizzo, Baker".
"Sono stato impegnato, ultimamente" replica l' Uomo Sabbia.
"Già, siete tutti impegnati... ultimamente. Tu, Amy, i miei migliori agenti sul campo. Ed intanto la mia organizzazione va in malora".
"Già" pensa Baker "Soprattutto da quando i gruppi 'puliti' fanno il lavoro sporco al tuo posto". "Non dire così" afferma poi "Hai ancora valorose persone al tuo servizio. E poi ci sei tu...". In quel momento risuona la sua communicard. Sable lo osserva con uno sguardo di ghiaccio, ma lui risponde comunque.
"Ehi, uomo dei sogni" dice War Machine all' altro capo "C'è un po' di divertimento in ballo: ti unisci a noi?".
"Se te ne vai ora" afferma Sable "Corri il rischio di non tornare più da queste parti".
William Baker, dopo averle voltato le spalle, dichiara:"Vengo subito" e trasformandosi in sabbia esce dall' edificio.

Grecia.

Virako ricorda: un' era così lontana che nemmeno i libri di storia la menzionano. Un tempo in cui gli Eterni si immischiavano ancora nelle faccende degli umani, soprattutto se vi erano coinvolti dei Devianti. Era giunta voce che, nella terra che in futuro sarebbe stata chiamata Scozia, un gruppo di Devianti tenesse in schiavitù gli abitanti di un piccolo villaggio e li sottoponesse ai lavori più umili e faticosi. Zuras mandò ad indagare in merito alcuni Eterni capitanati da Virako, il quale decise di portare con sé suo figlio Ikaris, perchè avesse i primi contatti con le altre razze presenti sul pianeta.
Non ci fu storia: Virako ed i suoi sbaragliarono facilmente i Devianti schiavisti. Ikaris, però, non si unì ai festeggiamenti, anzi, pareva piuttosto turbato. Poi accadde qualcosa.

Olympia.

L' hanno toccata, più volte, in ogni punto del suo corpo. L' hanno penetrata, con violenza, per quante volte non può e non vuole ricordare. Hanno distrutto la sua vitalità, la sua gioia secolare... in pochi minuti. Ora Sersi, le ginocchia raccolte vicino al suo mento, giace silenziosa, il volto totalmente inespressivo. Vorrebbe spaccare il mondo ma non può: sente dentro di sé una rabbia pronta ad esplodere e che deve subito trovare una valvola di sfogo, altrimenti per l' impotenza ed il dolore la rivolgerà contro sé stessa. Con effetti autolesionisti irreversibili.
Questa stanza può privarla della sua forza e dei suoi poteri, ma nulla può privare una donna violata della sua ira, del suo desiderio di farla pagare a chi le ha fatto del male. Un desiderio che, questo è certo, troverà presto compimento.

Palazzo dei Vendicatori.

Giunge per ultimo il Fante di Cuori e la riunione può facilmente iniziare. Prende la parola Tony Stark:"Forse userò parole altisonanti, ma sono fortemente convinto che stiamo per vivere un momento storico. Ora però lascio la parola ad uno dei principali artefici di ciò, War Machine".
James Rhodes si tiene l' elmetto, parlando con voce metallica: la sacralità o presunta tale della maschera ha la meglio anche in questa importante occasione:"Da qualche tempo collaboro con una donna, nonché mia cara amica, che si chiama Rebecca Bergier: un tempo era presidente di un' organizzazione umanitaria chiamata WorldWatch, mentre ora lavora per la Fondazione Stark. Pochi giorni fa mi ha messo a parte di una rivelazione incredibile. Mi sono allora recato in una piccola nazione, la Slokovia, ed ho visto... questo".
L' uomo in armatura posa delle foto su un tavolo. Le immagini sono purtroppo inequivocabili: fosse comuni. Tutti i presenti, Capitan America, Photon, Fante di Cuori, Uomo Sabbia e Occhio di Falco trattengono un moto di disgusto.
"Non mi serviva sapere altro" continua Rhodey "Mi sono allontanato dal paese, purtroppo mi hanno scoperto ed ora ci stanno quasi sicuramente aspettando. Ma capirete certo che non possiamo fargliela passare liscia".
"Chi erano queste persone?" chiede Jeff Mace "Perchè è stato fatto loro questo?".
"Qui arriva la parte più sconvolgente: quelle persone erano originarie della Slorenia!".

Soho.

Con grida di liberazione, i ragazzi escono correndo dalla scuola. Kevin Masterson no, lui è un ragazzo tranquillo, per alcuni addirittura apatico: porta dentro di sé un dolore che non è ancora riuscito a superare, la perdita di suo padre. Marcy lo osserva avanzare verso di lei e ricaccia in gola le lacrime che le stavano salendo agli occhi: come potrà dirglielo? Come? Poi lo abbraccia stretto.
"Ciao, mamma" dice Kevin "Perchè mi abbracci?".
"Sono solo felice di vederti, tesoro".
Come?

Grecia.

Virako ricorda ancora: ad un certo punto arrivò, urlante e piangente, un bimbo deviante che si inginocchiò davanti ad un suo simile. Suo padre era appena stato ucciso. Attorno a lui vi erano altre persone che aveva conosciuto e tutte avevano subito il medesimo trattamento. Virako gli si avvicinò, lo fissò dritto negli occhi... poi lo uccise a sua volta.
Subito dopo Ikaris lo afferrò per un braccio:"Perchè, padre?".
"Perchè era un deviante" fu la netta risposta di Virako.
"Solo per questo? Credevo che un simile modo semplicistico di pensare fosse appannaggio solo dei nostri nemici. Ci abbassiamo forse al loro livello?".
"Questa è una guerra, figlio mio. Ed una guerra impone delle vittime".
"Anche bambini inermi? Questa davvero mi era sfuggita".
"Non osare mancarmi di rispetto in questo modo".
Ikaris si allontanò:"Sei tu che manchi di rispetto a te stesso comportandoti così, padre".
Secoli dopo, Virako china il capo: cosa gli aveva fatto di male quel bambino deviante? Nulla, assolutamente nulla. Ha vissuto nell' oblio da ben prima che i suoi atomi venissero dispersi, è tempo che riapra gli occhi. Probabilmente è stato lui, senza volerlo, l' ispiratore del nuovo modo di pensare ed agire di Ikaris e non vuole che paghi le conseguenze di un suo errore. Dopotutto è pur sempre suo figlio.

Palazzo dei Vendicatori.

"Cosa?" esclama l' Uomo Sabbia "Ma non è possibile: la popolazione slorena è stata uccisa da Ultron!".
"Hai appena espresso lo stesso dubbio che ho rivolto a Rebecca Bergier" afferma War Machine "Dunque ti risponderò come ha fatto lei, con una piccola lezione di storia. Circa un secolo fa è avvenuto un conflitto in Slorenia, un conflitto più ideologico-religioso che militare, al termine del quale il gruppo religioso di minoranza decise di emigrare, trasferendosi appunto nella vicina Slokovia ma rivendicando sempre la loro discendenza slorena. L' integrazione con la popolazione locale fu un processo lungo e difficile, ma alcuni anni fa sembrava ormai raggiunta. Finchè non è arrivato quest' uomo".
Sullo schermo compare l' immagine di un uomo dai lisci capelli grigi, il volto scavato da alcune rughe su cui probabilmente non è mai apparso l' ombra di un sorriso.
"Il suo nome è Drakan Djorjevic" spiega James Rhodes "Ed è un gran bastardo. Fervente nazionalista, è stato eletto quattro anni fa capo del governo: da allora ha iniziato una sistematica opera di sterminio della minoranza slorena. Poveri esseri, il destino li ha marchiati a fuoco".
"Ma perchè lo fa?" chiede il Fante di Cuori.
"Non vuole che il suo popolo venga in contatto con quelli che lui definisce 'elementi estranei'. Certo che, un secolo dopo l' emigrazione, questa scusante è più che patetica.
È una vera e propria menzogna. La verità è che quest' uomo gode nell' uccidere. E lì, nella sua piccola tana, lontano dagli sguardi del mondo, rischiava di passare inosservato: un paio di anni fa, però, alcuni rappresentanti della Croce Rossa Internazionale denunciarono le sue torture. Il loro appello non venne subito ascoltato ed alcuni mesi fa quei rappresentanti sono morti in circostanze misteriose in Iraq. Gli appelli tuttavia non si placarono, anzi aumentarono. E così alla fine il Tribunale Internazionale per i Crimini contro l' Umanità emanò un mandato di cattura internazionale per Djorjevic, ma pensate un po' che strano, il Consiglio di Sicurezza non riuscì ad approvare una risoluzione di Condanna del Governo della Slokovia. Indovinate quale nazione ha posto il veto?".
"Vediamo se vinco un premio" dice Occhio di Falco con finto tono dubbioso "Il nostro beneamato governo?".
"Esatto".
"Ehi, aspettate, aspettate un attimo" si alza in piedi Capitan America "Ci sarà un buon motivo per cui ha agito così".
"Cap, scusa se ti do un consiglio" ribatte Clint Barton "Ma cerca di essere meno idealista: sarai un uomo decisamente migliore".
"E comunque hai ragione, ragazzo" continua War Machine "C'è un buon motivo per cui ha agito in quel modo: gli interessi economici. Sai qual è la nazione che importa la maggiore quantità di armi in Slokovia? Gli Stati Uniti. Oltretutto in quella nazione vi sono alcuni giacimenti petroliferi, una preziosa merce di scambio. Ora le lobby dei mercanti di armi e del petrolio, che sono i veri governanti della nostra marcia nazione, fanno pressione sui gruppi di potere del governo. Altrimenti sai quanti voti rischia di perdere l' amministrazione in carica (ma anche con l' altra non cambierebbe molto)? E le conseguenze di questa depravazione sono sotto i tuoi occhi".
"Ma abbiamo l' autorità per fare una cosa del genere?" chiede il Fante di Cuori.
"Certo che sì: quel mandato di cattura internazionale dell' ONU è ancora valido, non è stato ritirato. Non è certo colpa nostra se non è mai stato attuato".
"Insomma dovremmo andare in questa nazione" ricapitola Photon "Catturare questo dittatore assassino e così facendo metterci contro il governo degli Stati Uniti? Ci sto". Quando era una poliziotta, Monica Rambeau è stata sempre scavalcata da colleghi meno bravi di lei solo perchè era una donna, afroamericana per giunta. Non permetterà mai più che altre persone ritenute a torto "inferiori" soffrano, se lei può fare qualcosa per impedirlo.
"Contate pure su di me" si fa avanti William Baker "Ho una certa esperienza a cacciarmi nei guai".
"Sono dei vostri" conferma Jack Hart.
"Vi rendete davvero conto dei rischi a cui andate incontro con questa azione?" chiede Jeff Mace.
"Cap, mi diresti i principi su cui è stata fondata questa nazione?" chiede a sua volta Occhio di Falco.
"Cosa?".
"Hai capito bene".
"Beh, sulla libertà, l' eguaglianza e...".
"E la felicità dei popoli!" scatta in piedi l' arciere "Guarda: ti sembra che queste persone siano felici? Guarda bene!". Vi sono solo dei teschi inespressivi che fissano l' eroe a stelle e strisce. "
È giunto il momento che tu ti chieda cosa farebbe in questa situazione Capitan America".
"Ecco... Steve Rogers...".
"Non ho detto Steve Rogers, ho detto Capitan America".
Jeff Mace non ha il tempo di rispondere in quanto in quel momento nella base risuona un allarme.
"
È la griglia energetica" spiega Photon "Ci segnala che qualcosa di ancora non identificato sta precipitando nell' Oceano Pacifico".
"War Machine" dice Tony Stark "Prendi Stingray con te e vai a controllare di cosa si tratta".

Grecia.

Mentre è ancora immerso nei suoi pensieri, tre altri Eterni atterrano di fronte a Virako. Tre Eterni che rispondono al nome di Khoryphos, Cybele e Kingo Sunen.
"Dunque erano vere le voci sul tuo ritorno, Virako" dice Cybele.
"Hai sentito anche tu?" aggiunge Kingo Sunen "Come una terribile onda psichica che si propagava nelle nostre menti, che ci chiamava".
"Che invocava aiuto" conclude Khoryphos.
"Sì, l' ho udita. E conosco la sua provenienza" afferma Virako. Chiama dunque gli altri due Eterni al suo fianco:"Dafne, Mirone, venite. Andiamo a Olympia. Andiamo ad aiutare i nostri compagni".

Olympia.

Pochi minuti fa, i Vendicatori sono stati umiliati ed offesi da Ghaur: ogni tanto dal labbro di Janet Van Dyne cade una goccia di sangue; la lieve ferita al petto di Eddie March si è già rimarginata, ma la ferita interna di essere stato ridotto in catene rimane; Thunderstrike ha perso i sensi per via delle continue percosse di Metabo e Tutinax; Wonder Man a volte rimane in silenzio, a volte ride sguaiatamente per nessuna ragione apparente. Sono spacciati, a meno che... a meno che non vi sia una variabile che Ghaur non ha potuto prevedere. Questa variabile c'è: Songbird. Un' Eterna: i suoi poteri di manipolazione della materia possono liberare i suoi compagni dagli impedimenti che ora li tengono bloccati. Deve solo trovare dentro di sé la forza di volontà necessaria per farlo. Ma deve fare presto, il tempo potrebbe giocare a suo sfavore.

Palazzo dei Vendicatori.

È di nuovo nel Nesso delle Realtà: vorrebbe aiutare Simon, ma non può, è totalmente immobile. E lui esplode in un lampo di energia ionica. E ancora, e ancora, e ancora, e ancora...
Poi l' incubo finisce e Wanda Maximoff si risveglia, madida di sudore, attorno a lei la flebile oscurità della sua stanza. Dopo quell' esperienza da lei vissuta insieme a Wonder Man proprio nel Nesso, il loro legame è divenuto molto più stretto: Scarlet perciò è consapevole che Simon è in pericolo, deve fare qualcosa. La dottoressa Foster le ha raccomandato di non sforzarsi, ma non può certo permettersi il lusso di indugiare.
E così, senza che nessuno se ne accorga, Scarlet esce dall' edificio.

Capitolo Sesto
PRIMA CHE GHAUR VENGA PESTATO A SANGUE

L' uomo è una creatura profondamente malvagia: fin dall' alba dei tempi ha ucciso i suoi simili, da sempre caccia gli animali, non solo per sfamarsi ma anche per puro spirito di competizione, per dimostrare agli altri di essere il più forte.
E con la cosiddetta era moderna le cose sono peggiorate: armi chimiche, armi di distruzione di massa, stupri, sevizie, massacri, carneficine, bombe "intelligenti", pulizie etniche... tutto, tutto quanto concepito per affermare finti ideali di libertà, di affrancamento dal terrore. Più le armi divengono innovative e sofisticate, più il numero di civili periti in guerra aumenta: c'è qualcosa che non quadra in tutto ciò, una tremenda simmetria che non si è più in grado di (o molto più probabilmente non si vuole) spezzare. Ed in questa continua spirale di violenza l' uomo è perduto e diviene sempre meno... umano.

TG Nazionale.

"Passiamo ora alla cronaca. Un caso tutto italiano. Ma per saperne di più ascoltiamo Rosa Biancosarti".
"Vicotorrile, una tranquilla città del padovano inerpicata sui monti: all' apparenza è una cittadina di provincia come tante altre ma nasconde, o sarebbe meglio dire nascondeva, un terribile segreto. In questa zona di campagna che vedete alle mie spalle, per la precisione in quella fabbrica laggiù, si fabbricavano mine antiuomo. Le terribili armi che continuano ad uccidere anche molti anni dopo la fine di un conflitto. Pur utilizzando una attività di copertura come carpenteria, la cosa non era passata inosservata ad alcuni assessori locali, capi di polizia e magistrati, di cui però era stato comprato il silenzio.
Probabilmente questo sporco traffico sarebbe andato avanti per molto tempo, sennonché ad un certo punto questo muro di gomma è stato abbattuto (anche se non si è ancora ben capito per mano di chi): dopo che a numerosi organi di stampa sono giunte foto dei vari processi di lavorazione (anche in questo caso non si capisce come siano state scattate senza che nessuno se ne accorgesse, a meno che il fotografo non fosse piccolo come una formica), si è scatenata una rivolta popolare che ha portato ad una indagine ufficiale del Ministero degli Interni. Con conseguente smantellamento della fabbrica e degli arresti di tutti coloro che erano coinvolti. Ora il destino di Vicotorrile è incerto, ma già si vocifera che molte persone oneste vogliano investire in questa città e nei suoi abitanti".
"Ed in chiusura di servizio dobbiamo però ricordare un triste primato: l' Italia è il primo paese esportatore al mondo di mine antiuomo".

Olympia.

Abilmente nascosti ed invisibili a tutti, Ransak e Rick Jones osservano Ghaur dare delle concitate disposizioni:"Forza, andate a prendere quei disgregatori di cui vi ho parlato prima".
"Temo che si stia apprestando ad uccidere gli Eterni" afferma a bassa voce il Reietto "O meglio a disperdere per sempre la loro composizione atomica. Non c'è rimasto molto tempo, dobbiamo intervenire al più presto".
"Sarebbe inutile, Ransak" ribatte Rick Jones "Non faremmo che pochi passi".
"
È forse preferibile stare qui immobili a guardare?".
"Dobbiamo aspettare gli altri Vendicatori, insieme a loro vinceremo".
"Sono stati catturati, non verranno".
"Sì, è vero, li hanno catturati. Ma verranno: li conosco, so che ce la faranno".
Ransak vorrebbe tanto condividere l' ottimismo del ragazzo.

Più in là.

"Ehi, pensate che ora possiamo divertirci?" chiede un deviante "L' Alto Sacerdote ha altro a cui pensare".
"Da chi iniziamo?" domanda a sua volta un altro deviante.
"Da questa" propone un terzo indicando Wasp.
"Ma guarda in che condizioni è!".
"Sì, ma mi sembra quella più formosa" conclude strappandole il costume sul davanti, alla faccia delle molecole instabili. Sotto non c'è biancheria intima ed i seni della donna si abbandonano in una lenta caduta. Il deviante li afferra ed inizia a palparli e leccarli.
"Ehi, fai divertire un po' anche me" interviene un suo compagno.
"Beh, ma c'è n'è anche un' altra".
Melissa Gold osserva il tutto disgustata: ora più che mai deve farcela, deve liberarsi.
È stata in catene per troppo tempo nella sua vita. Si concentra, il dolore che la pervade lungo tutto il corpo, ma lei non vi bada e va avanti: ecco, sente qualcosa, sta emergendo, le manette bloccapoteri sono impotenti di fronte a ciò. Perchè lei è un' eterna è suo è il potere di manipolare la materia. Infine... esce: una sorta di pavone rosato, che dispiega le sue ali soniche e va a posarsi delicatamente sui suoi impedimenti. Diventano di carta e, con uno strappo che pure le risulta doloroso, Songbird si libera e crolla al tappeto. I tre devianti stanno per accorrere verso di lei, ma l' eroina li colpisce con un grido sonico. Troppo debole, purtroppo, stanno per rialzarsi. Deve fare qualcos'altro, anche se i suoi sensi sono annebbiati per gli sforzi che ha dovuto compiere: lancia un altro dei suoi urli speciali verso i suoi compagni, sperando di cogliere nel segno. Quando per qualche istante la vista le ritorna pienamente, trasale: dannazione, di tutti quelli che poteva liberare proprio Eddie March, l' unico senza superpoteri ed il più inesperto tra loro? Poi Melissa non ce la fa più e perde i sensi.
Intanto il sostituto di Tony Stark lentamente si rialza, le sue ginocchia tremanti, e vede i tre devianti avanzare verso di lui con sguardi pieni di rabbia e di brama di uccidere.

New York Stadium.

"Pronti?" grida l' allenatore "Schema d' attacco B!".
L' hanno provato mille volte in allenamento ed in gara, è sempre stato uno spauracchio per i loro avversari. Ma oggi le cose andranno diversamente.
La palla ovale viene passata al quarterback, che dopo un agile scarto la lancia con precisione tra le mani di Bobby Steele, il quale inizia a correre di buona lena. 50... 40... 30... 20..., poi una barriera di tre uomini si pone davanti a lui. Istintivamente Bobby si ferma per apprestarsi ad aggirarli, ma in quel momento qualcuno lo placca da dietro alle gambe. Nello sfuggire a questa presa, Bobby cade malamente sul terreno ed un attimo dopo i suoi compagni calano su di lui. Quando sente un tremendo crack alla base del ginocchio sinistro, Bobby Steele non riesce nemmeno ad urlare in quanto il dolore è troppo forte e sviene immediatamente.

Olympia.

"Vi prego, basta, non fatemi più del male. Vi imploro". La voce di Sersi è debole, stentata, pare provenire dall' oltretomba ed il suo volto si spalanca nel vuoto.
Dall' esterno due devianti la osservano ed il loro sguardo cade inevitabilmente sulle forme dell' eterna, aggraziate anche in questo frangente ed offerte in tutta la loro bellezza.
"Vi prego... basta".
Le preghiere non funzionano coi due devianti, che pieni di bramosia entrano nella stanza. Istintivamente Sersi si alza in piedi e si ritrae contro un muro. Uno dei devianti allunga una mano e... in quel preciso momento l' eterna scatta: anche senza poteri, anche senza superforza, è comunque una donna temibile e soprattutto piena di rabbia. E ciò può dare molta forza. Afferra il braccio del suo assalitore e glielo torce poi, prima ancora che costui possa urlare per il dolore, lo sbatte violentemente al suolo. L' altro deviante rimane sconvolto per quanto ha visto e, prima che possa organizzare una reazione, fuggire o chiamare aiuto, Sersi gli è davanti e fa cozzare la sua testa contro un muro. Si ode un tremendo crack. Sersi ansima per lo sforzo per alcuni secondi, poi si china ad esaminare come sta il secondo deviante. Nessun battito. L' ha ucciso... bene! Poi lo priva dei suoi abiti: anche se prova riluttanza ad indossarli, odierebbe ancora di più, le ripugnerebbe, farsi vedere nuda. Le è stato tolto molto oggi, non verrà privata anche della sua famiglia e dei suoi amici. Andrà da Ghaur e... sì, gli strapperà i testicoli!
Sersi esce dalla stanza e sente che le sue forze ritornano. Non c'è nessuno in giro, dunque si avvia.

Più in là.

Eddie March vede arrivare verso di sé tre devianti. Tre contro uno, i pronostici sono contro di lui, come lo erano quando affrontò e sconfisse gente del calibro di Jazzy Johnny, Mickey Vincent o Rocco Ametrano. Eddie non si è mai fidato dei pronostici. Sta rischiando molto, il suo grumo al cervello potrebbe farsi nuovamente sentire. Non gliene importa. Si mette in posizione di guardia, gli echi del suo passato che gli attraversano la mente.
"Signore e signori, sembra non esserci più alcuna speranza per March. Pare barcollare, vacillare".
Il primo deviante tenta di colpire l' eroe al petto, ma lui lo evita agilmente: non può permettersi di essere leggero, né caritatevole. Dunque... gran pugno al volto.
"Magnifico gancio sinistro di March!".
Ginocchiata all' inguine e netto colpo di taglio sul collo. Ed il primo è sistemato. Gli altri due decidono allora di attaccare in coppia.
"Un gioco sleale da parte dell' avversario".
Eddie, indomito e senza alcun timore, para tutti i loro colpi. A mani nude. Non sente dolore. Ci sono solo lui e la vittoria.
"Strenua difesa da parte di March, ma sarà sufficiente?".
Ad un tratto, l' ex pugile nota che uno dei devianti ha il fianco scoperto e lo prende di sorpresa. Mentre il suo avversario si piega in due per il colpo ricevuto, Eddie afferra l' altro per la testa e la fa cozzare contro la testa del suo compagno.
"Signore e signori, una lotta senza esclusione di colpi in cui March sta dando il meglio di sé!".
Uno dei devianti crolla al tappeto, l' altro barcolla intontito. Eddie lo finisce con un ultimo, poderoso pugno.
"Ed è finita! Eddie March vince per ko alla 12
ª ripresa. Uno dei match più appassionanti e pieni di tensione che mi sia mai capitato di commentare!".
Eddie posa un ginocchio a terra, il respiro pesante, la vista annebbiata, ma non gli importa: ha vinto. Poi dopo alcuni secondi avverte tutt'intorno a sé un' aura di luce straordinaria emessa da una donna straordinaria. Wanda Maximoff, Scarlet. E sente che le sue forze ritornano.
"Stai bene?" chiede Wanda. L' ex pugile annuisce, ostentando un debole sorriso ed allora l' eroina si volge verso i suoi compagni di squadra. In altri tempi, vedendoli in queste condizioni, avrebbe pianto per loro. Ma adesso non è più il tempo delle lacrime: agita le sue mani, due globi di luce attorno ad esse, e libera i Vendicatori dalle manette bloccapoteri e Wonder Man dalla sua prigione. Tutti crollano a terra, tutti tranne una persona: Wasp. Barcolla, il suo volto è pieno di lividi ed ecchimosi, il suo occhio sinistro ed il labbro sono gonfi, ma imperterrita rimane in piedi. Non vuole mostrare alcun segno di debolezza. Si avvicina poi ad uno dei devianti stesi da Eddie March, quello che le aveva strappato il costume. Ed inizia a tempestarlo di calci, con furia.
"Jan! JAN!" la blocca Scarlet "Tranquillizzati, ora è tutto finito. Ecco, avvolgiti col mio mantello". Poi Wanda Maximoff ripristina le energie di tutti.
"No, non è ancora finita, Wanda" dice Wasp biascicando ogni sillaba "Non è ancora finita".

Fondo dell' Oceano Pacifico.

"Ma non si arrugginisce la tua armatura, War Machine?" chiede Stingray.
"Certo che no" risponde James Rhodes "
È all' avanguardia in tutti i sensi. Piuttosto, come sta andando la ricerca?".
"Ormai dovremmo essere vicini e... ehi, guarda lì! Qualcuno ci ha preceduti".
Qualcuno di familiare: Namor e Namorita. "Salve a voi, amici" saluta Sub-Mariner "Tony Stark ha contattato anche me e mia cugina per ogni evenienza".
"Ma a quanto pare non dovremo faticare molto" spiega la regina di Atlantide "Poiché la nostra ricerca termina... qui!". E con la sua mano sinistra va a toccare uno strano oggetto al suo fianco.
"Tony, mi senti?" chiama allora War Machine.
"Forte e chiaro. Cosa mi dici?".
"Ecco, mi trovo davanti ad una specie di... bozzolo".
"Me lo descriveresti?".
"Dunque, è di color marrone, la sua forma è vagamente ellittica e...".
"Dai dati che leggo qui sembrerebbe molto simile a quelli che usa Warlock per rigenerarsi. Anche se allo stato attuale non posso esserne certo. Tu e Stingray portatelo qui, ma usate estrema cautela nel maneggiarlo. Ci sentiamo dopo".
Chiusa la comunicazione, Namor si avvicina a Stingray:"Newell, sono riuscito a trovare quei dati che ti servivano sullo Squalo Tigre".
"Perfetto: anche questa è una ricerca che spero si chiuderà presto" afferma l' eroe.
Contemporaneamente, al Palazzo dei Vendicatori, Tony Stark si rivolge ad Occhio di Falco:"Allora, c'è qualche ipotesi?".
"Piuttosto una certezza a quella tua teoria di poco fa" risponde l' arciere porgendo un foglio.
L' industriale lo legge attentamente, poi dice:"Sì, deve essere proprio Lei. Quasar le è stato accanto per molto tempo, dunque la sua traccia energetica è stata rilevata dalla griglia, anche con quella forma".
"Già, ma cosa può averla ridotta in quel modo? La adottano solo quando rimangono feriti... o per evolversi, se non ricordo male".
"Credo ci sia una sola persona che sia in grado di fornirci questa risposta".
"Ah, il nostro più grande fan!".
"Lasciamo da parte le divergenze per oggi. Sento che potrebbe accadere qualcosa di grave e perciò... per risolvere questo mistero dovremo chiamare Lui!".
Occhio di Falco esce dalla stanza per andare a riferire le novità agli altri eroi. Tony Stark intanto riesamina i dati in suo possesso. In quel momento una notizia proveniente dalla televisione attira la sua attenzione.
"Qui è Trish Tilby in diretta proprio di fronte al palazzo della W.F.S.K. dove, poco meno di mezz’ ora fa, un commando di uomini armati è penetrato negli studi, ha preso in ostaggio il personale ed ha lanciato il suo messaggio. Prego la regia di trasmetterlo".
L' immagine cambia ed ora si vede un uomo in tenuta paramilitare, sulla testa il classico copricapo arabo, il volto nascosto da una specie di sciarpa, che con voce dal palese accento mediorientale sta dicendo:"Noi siamo la Spada di Allah e reclamiamo la liberazione dei nostri fratelli musulmani detenuti nelle vostre carceri per il cosiddetto attentato al Radio City Music Hall. Se le nostre richieste non verranno soddisfatte, uccideremo tutti i nostri ostaggi. Non tentate di fermarci. Abbiamo armi ed esplosivi che possono far saltare questo palazzo ed è quello che accadrà se verrà tentata una qualunque azione di forza. Il vostro tempo è poco. Se tra un' ora esatta le nostre richieste non saranno state soddisfatte, il primo ostaggio sarà ucciso. Che il suo sangue ricada sulle vostre teste. Allah è grande!".
Tony Stark sbotta in un' imprecazione. Doveva capitare proprio ora che la gran parte dei Vendicatori sono fuori? Dovrà fare affidamento su quelli rimasti al Palazzo. Mentre esce pensa:"Ragazzi, che giornata piena è stata questa*".

* Per gli sviluppi di questa vicenda V. Devil 34

Olympia.

"Ma cosa vi hanno fatto?" chiede una sgomenta Scarlet.
"Qualcosa che gli restituiremo con gli interessi" ribatte Wasp, senza preoccuparsi troppo del fatto che Wanda si trovi qui nonostante il parere contrario della dottoressa Foster "Su, Thunderstrike, alzati. Melissa, forza, non rimanere a terra!".
"Janet, aspetta!" la implora Wanda "Ti stai facendo soverchiare dalla rabbia e dalla frustrazione e questo non ci aiuta".
Janet Van Dyne rimane in silenzio, il suo volto tumefatto capace di esprimere tutte le sue sensazioni, poi dice:"Ok, mi calmo: propongo di andare a cercare i nostri compagni scomparsi, siete d' accordo?". Vi è qualche mugugno d' assenso. "E se incontriamo qualche deviante lungo la strada...", la frase rimane minacciosamente in sospeso mentre si incammina.
"E questi tre?" chiede Wonder Man indicando i tre devianti stesi da Eddie March.
"Le manette sono state spezzate e non possiamo certo portarceli dietro. Dunque li lasciamo qui".
"Li lasciamo... vivi?".
"Simon, ma ti senti bene?" interviene Wanda.
"Mai stato meglio" risponde lui. Il tono della voce, però, aveva una inflessione quasi minacciosa. E la sua aura ionica ora fa davvero paura.

Casa Steele.

Quando il telefono squilla, nella mente di Marcy si affacciano vane, sciocche speranze. La comunicazione che riceve, invece, le gela il sangue: in fretta e furia chiede ad una sua vicina se può tenere d' occhio Kevin mentre lei è via e, dopo aver ricevuto l' assenso, si precipita fuori.
Eppure dentro di sé prova vergogna, poichè non sente un dolore totale per quanto è appena accaduto a Bobby. Nel suo cuore, nella sua mente, qualcuno è entrato. Anzi, vi è ritornato.

Africa.

Kaina ripensa alle ultime parole pronunciate da Jack Hart, sulla sua armatura, sul suo desiderio di togliersela, anche se solo per un' ora. Come mai? Possibile che...? Ma in questo caso cosa è cambiato dentro di lui? Fino a poco tempo fa sembrava pensare esclusivamente ad un' altra donna. Tuttavia la lontananza prolungata può risultare essere una ferita non rimarginabile, mentre viceversa la vicinanza può essere la panacea per molti mali.
Kaina smette di pensare a Jack, non vuole correre il rischio di una nuova delusione, e torna ad osservare il terreno arido che si stende sotto di lei.

Olympia.

I Vendicatori si inoltrano negli ampi corridoi della cittadella: lungo la strada non incontrano nessuno, come se tutti fossero fuggiti, sensazione acuita da un irreale silenzio. Nessuno parla, come se da ciò potesse derivarne qualche pericolo. Finché ad un tratto...
"Ehi, aspettate un attimo" dice Thunderstrike.
"Che accade?" chiede Wasp.
"Mi sembra di aver intravisto qualcosa in questa stanza... Oh, dannazione, no!". A terra vi è il corpo di un essere dalla pigmentazione rossa e a fianco a lui una donna dal volto segnato.
"Sersi" si fa avanti Scarlet "Cosa...".
"Si chiamava Karkas" dice l' eterna indicando il deviante. Nella tensione che domina questi momenti pochi fanno caso al fatto che non ha più il suo costume ed ora indossa dei semplici stracci. "Era un nostro alleato, un mio amico.
È morto".
Wasp si accerta di constatare ciò che è già ovvio:"E Deathlok e Capitan Marvel? Li hai visti?".
"Uno di loro purtroppo sì: è nella stanza accanto". Il tono di voce di Sersi è assolutamente impersonale.
Preoccupati comunque per quanto appena riferito, gli eroi si recano dove indicato loro e... rimangono paralizzati: Scarlet si copre il viso con le sue mani per l' orrore, Thunderstrike impreca di rabbia, Eddie March volta il capo per non vedere, Songbird non riesce a trattenere le lacrime, Wasp e Wonder Man si chiudono in un agghiacciante silenzio.
Vi è un grande tavolo al centro della stanza e sopra di esso vi è il corpo di Deathlok. O meglio, le varie parti del corpo del cyborg. La testa, le gambe, le braccia, il torace... tutto accuratamente sezionato. Ghaur non si era limitato solo a vantarsi, purtroppo. La bocca di Michael Collins è spalancata come se stesse ancora urlando. Come se...
"Forse era cosciente quando è accaduto" dice Janet Van Dyne.
Poi nessuno parla per un tempo che sembra essere infinito, ma che in realtà dura solo pochi secondi.
"No, no, no, no" mormora infine Wonder Man.
"Simon..." gli si fa avanti Scarlet.
"NOOOOOO!!!". E con un lampo ionico sfreccia in alto, sfondando il soffitto e scomparendo nel blu di un cielo tinto oggi di rosso.
La scena non passa ovviamente inosservata: al centro di Olympia Ghaur sorride compiaciuto. "Venite a me, miei Vendicatori" afferma.

Capitolo Settimo
QUALCOSA SI SPEZZA

Nome del soggetto in questione: Ghaur, Alto Sacerdote del popolo deviante. Nel corso degli anni, dei millenni, ha seminato solo odio, distruzione e guerra. In dosi fin troppo elevate. Oggi ha passato il segno: in poche ore ha praticamente sterminato la razza degli Eterni, ha catturato e torturato i Vendicatori, picchiato a sangue Wasp, fatto stuprare in modo plurimo Sersi, vivisezionato Deathlok ed umiliato rappresentanti del suo stesso popolo. Si è inoltre reso indiretto responsabile della morte di Karkas. Tutto questo senza contare che Kro, Ransak ed Ereshkigal gli farebbero, come tutti gli altri del resto, volentieri la pelle.
Ora, secondo voi, quante possibilità ha costui di arrivare vivo alla fine della giornata?

Sky News.

"Primi, sensibili effetti della nuova gestione della Vizer, la cui amministrazione è stata affidata a Pepper Potts, persona di fiducia di Tony Stark. Ripianati tutti i debiti, ora l' azienda farmaceutica va a gonfie vele anche in borsa. Ma non si ferma certo qui.
Da qualche tempo, infatti, la Vizer sta sovvenzionando la Croce Rossa Internazionale e le organizzazioni di volontariato che operano in Congo, nazione martoriata da una violenta guerra civile. Grazie a ciò, ora sono disponibili per tutti medicine per curare malattie da quelle parti letali come la poliomielite o la malaria. Per questa iniziativa sono giunti all' industriale numerosi attestati di stima (parsi ai più falsi e ipocriti) da parte del governo americano.
Ovviamente le fazioni coinvolte nella guerriglia non vedono di buon occhio tutto ciò e tentano in tutti i modi di bloccarlo. Ma ogni loro sforzo viene vanificato dal robot noto come X-51 e dalla guardia del corpo di Stark, Iron Man. L' attività di quest' ultimo è talmente frenetica che già circolano leggende sulla sua ubiquità o sul fatto che ce ne sia più di uno. Ma ciò che conta alla fine è il risultato, in questo caso numerosi ribelli affidati all' ONU ed imprigionati e molte persone guarite.
Doveroso citare in tale vicenda anche il fondamentale apporto del supergruppo noto come i Campioni: seppur al momento impossibilitati a tornare nella loro nazione, lo Zilnawa, continuano la loro lotta in favore dei popoli più deboli che...".

Olympia.

"NO!" urla di rabbia Wonder Man e, sfrecciando in alto, apre un buco nel tetto della sala dove si trovano i Vendicatori. Piovono numerosi calcinacci, prontamente bloccati da Scarlet prima che possano cadere al suolo o ferire qualcuno. Nonostante quanto accaduto l' abbia alquanto sconvolta, Wanda Maximoff ha ancora la prontezza di spirito di reagire: forse però è l' unica tra i presenti.
"E se speravamo di cogliere di sorpresa i Devianti ora possiamo scordarcelo" commenta Songbird.
"Perchè, perchè Simon si comporta così?" si interroga Wasp tra sé e sé "
È l' aura ionica, forse? Il non poter tornare alla sua forma umana gli ha dato alla testa?". Se è così, tutti i recenti scatti d' ira di Wonder Man ora acquistano un senso. Poi Jan dice:"Inutile indugiare ulteriormente: andiamo e regoliamo questa faccenda una volta per tutte".
"Andare dove?" replica Thunderstrike "A farci massacrare?".
"Senti, lo so che sarà difficile, che stiamo per mettere a repentaglio le nostre vite. Ma è quello che facciamo ogni giorno, sono rischi che abbiamo accettato da tempo. Inoltre stare qui immobili non servirà a nulla".
"Ed il povero Deathlok?" domanda Melissa Gold.
La vista del loro compagno di squadra fatto a pezzi li sconvolge ancora e così sarà per il resto dei loro giorni.
"Posso pensarci io" si fa avanti allora Scarlet. Un tono deciso, sicuro di sé. Di una donna che forse sta chiedendo troppo a sé stessa.
"Che cosa, Wanda?" esclama Wasp "Vuoi forse dire che i tuoi poteri...".
"Non lo so, Jan. Non lo so davvero. Ma se posso fare qualcosa per aiutare un mio compagno di squadra, un mio amico, anche se la situazione sembra definitiva, allora dannazione lo farò! Ho visto morire troppa gente davanti ai miei occhi, mi sono stancata di ciò!". L' ultima parola è quasi un urlo.
"Certo che, se tu rimani qui" afferma Songbird "Siamo in quattro contro un esercito". E nel vedere il viso stravolto e distaccato di Sersi, l' eroina crede di dover rivedere i conti.
"Noi siamo un esercito, Melissa" ribatte Wasp "Tu e Thunderstrike avete poteri che possono sfidare chiunque e Sersi è un' eterna, con tutto quello che comporta. Ricordati infine dei microchip".
"Ma si sono dimostrati inefficaci".
Jan scuote l' indice della mano destra in segno di diniego:"Ti sbagli, la prima volta che è stato usato l' Anti-Cervello, Sersi ha perso immediatamente i sensi; la seconda volta, invece, siamo rimasti in piedi per un po' di tempo seppur tra spasmi di dolore. Questo può voler dire una sola cosa: i microchip si stanno adattando e la prossima volta potremo reagire".
"Ne parli come se fossero esseri senzienti".
"Sono un prodotto congiunto della scienza e della magia. Un qualcosa di unico".
"Inoltre avete fatto male i conti" afferma una voce proveniente dal fondo della sala "Non siamo quattro, ma cinque". E dall' ombra emerge Eddie March: è rivestito di una variopinta armatura ritrovata in questa sala, in sostituzione di quella trafugata di Iron Man, che gli sta un po' larga, probabilmente appartiene a Phastos. Nella sua mano vi è una staffa energetica.
"No, Eddie" dice Wasp "Non fare il martire, rischi che la tua ferita si riapra...".
"No, signora! Mi stia a sentire lei: può dire quello che le pare, ma io prenderò comunque parte a questa battaglia, che voi lo vogliate o meno. I Devianti mi hanno incatenato, ferito, umiliato e non intendo di certo dargliela vinta così, senza combattere. Se volete dissuadermi da ciò, dovrete farlo con la forza!".
L' occhio sinistro di Janet Van Dyne è gonfio per le percosse ricevute da Ghaur, dunque in questo momento la sua vista è un po' sfocata. Tuttavia riesce comunque a vedere, negli occhi di Eddie, a comprendere, la sua determinazione, la sua voglia di affrancarsi. "D' accordo, puoi venire con noi" conclude. Si rivolge poi a Scarlet:"Noi andiamo, buona fortuna".
"La fortuna c'entra poco stavolta" afferma Wanda.
Wasp esce dalla sala, prontamente seguita dai suoi quattro compagni di squadra. L' ultima della fila é Sersi, i suoi movimenti quasi meccanici.

Citadel Medical Center.

"Signora Steele, ora può entrare" chiama l' infermiera.
Esitante, Marcy si si alza dalla sedia e varca la soglia dello studiolo. All' interno vi è un dottore dietro un' ampia scrivania e Bobby che sta finendo di rivestirsi. Zoppica da far paura.
"Sedetevi pure" invita il dottore, il cui volto non è affatto rassicurante.
E così, una volta che i due coniugi hanno preso posto, ricevono la notizia:"Mr. Steele, non è mia abitudine perdermi in paroloni o termini astrusi, dunque andrò subito al punto. La lesione che ha riportato è grave, ma non irreparabile. Come può vedere da queste lastre, la sua gamba destra si è fratturata in tre punti. Tuttavia, con un intervento chirurgico e varie sedute di fisioterapia, ne riacquisterà col tempo la funzionalità".
Il volto di Marcy, inizialmente teso, si rasserena. Ma Bobby non è soddisfatto:"E mi dica, potrò tornare a giocare a football?".
Il dottore scuote lentamente la testa:"Purtroppo no, le fratture che ha riportato non le permetteranno più in futuro di compiere eccessivi sforzi fisici. E di certo non uno sport duro come il suo".
Bobby china il capo, le mani tra i capelli, non ancora comprendendo a pieno la gravità della situazione: la sua carriera sportiva è finita.

Olympia.

Avanzano con decisione, certi di dover subire altro dolore. Forse altre torture. Ma a loro non importa: oggi qualcuno li ha messi alla prova, ha voluto valutare quale fosse il loro limite di sopportazione, di resistenza. Probabilmente quel limite è stato superato: e se fosse davvero così, saranno davvero guai seri per tutti.
"Non mi piace, non mi piace affatto" dice Thunderstrike "Finora nessuno ci è venuto incontro".
"E continuerà ad essere così, finchè non arriveremo al centro della cittadella" conferma Wasp "Ghaur vuole un' ultima battaglia in grande stile".
"Jan" le si avvicina Songbird "Forse è un po' infantile da parte mia dirlo, ma... ho paura. Ho appena scoperto chi sono, qual è la mia vera famiglia. Ed il pensiero di perdere tutto...".
Wasp le circonda le spalle con un braccio:"Allora seppellisci subito la paura dentro di te e confida nei tuoi poteri. O sarai perduta".
"Sì, Melissa" interviene Sersi "Il meglio deve ancora venire". Il tono di voce è di quelli da far rabbrividire.

Palazzo dei Vendicatori.

Si apre la Porta e da essa esce Warlock, il guerriero dorato. "Grazie per aver abbassato le difese della vostra base".
"Di nulla" replica Tony Stark.
"Non perdiamo tempo ulteriore: portami subito nella stanza dove è tenuto il bozzolo".
"Da questa parte" indica l' industriale. A metà strada però si ferma:"Ah, Warlock, se volevi i mezzi per non essere rilevato dalla griglia energetica potevi chiederli a noi. Te li avremmo forniti senza problemi".
"La costruzione di quella griglia è stato un grande errore e comunque il nostro sistema di viaggio istantaneo non passa attraverso lo spazio tridimensionale e non è rilevabile dalla vostra griglia. Essa serve solo a fornirvi una falsa impressione di controllo. In realtà siete in grado di percepire solo le navi che viaggiano nello spazio normale e che non intendono occultarsi".
"Secondo noi no: punti di vista".
"Il mio non è un semplice punto di vista". Il volto di Tony rimane impassibile. "Andiamo a vedere il bozzolo" esorta nuovamente Adam.
Nella stanza sono presenti Walter Newell e Fabian Stankowicz, che stanno monitorando la situazione.
"Lasciate fare a me" li scansa gentilmente l' eroe dorato, che poi poggia le sue mani sul bozzolo.
"Attento" dice Fabian "
È molto...".
"Lo so" ribatte Warlock. E cala il silenzio.
La Gemma dell' Anima emana un lieve bagliore, poi Adam penetra gli strati del rivestimento in cui si trova il corpo di Lei. E la trova: terribile, come è ridotta. Ferite e bruciature in ogni parte della sua pelle, alcune molto gravi. Ci vorrà molto tempo prima che il bozzolo si schiuda, anzi, è quasi un miracolo che Lei sia ancora viva. Ma come è giunta sulla Terra? Deve essere stata mandata qui da qualcuno, forse un avvertimento? E da parte di chi? Deve saperlo, può essere un pericolo non solo per la Terra e Lui non vuole che semini morte e distruzione ovunque.
La mente di Lei, deve procedere molto cautamente ora: ecco, così, lentamente ma con decisione. Dolore, dolore ovunque, sembra non smettere mai. E poi... panico, terrore assoluto, sensazioni mai provate prima d' ora dall' eroina cosmica. La faccenda è più grave del previsto. Ecco, inizia ora ad intravedere i responsabili di... No, non possono essere stati loro! Dietro c'è qualcun altro, anzi, qualcos'altro, ma non si capisce cosa. Niente, le immagini cominciano a divenire confuse, svaniscono in una nube di fumo, deve ritirarsi per non creare danni ulteriori. Interrompe dunque il collegamento karmico e torna nel Palazzo dei Vendicatori.
"Allora?" chiede Tony Stark.
"Continuerete a monitorarla?" chiede a sua volta Warlock "Vi prenderete cura di Lei?".
"Sì, certo, ma cosa...".
"Molto bene, confido che la tratterete bene. Allora mi farò risentire presto".
Senza aggiungere altro, la Porta si apre e Adam ne oltrepassa la soglia, riapparendo sulla Luna, all' interno della base della Guardia dell' Infinito.
È certo che, nel corso della sua trance, almeno una volta abbia tradito un moto di sorpresa, ma non è di questo che deve preoccuparsi ora. Subito incontra Dragoluna.
"Ci sono tutti gli altri?" chiede.
"Mancano solo mio padre e Darkoth" risponde Heather Douglas "Si sono recati all' agenzia di Millie Collins perchè...".
"Chiamali subito. Devo parlare a tutti voi. Di una faccenda importante".

Olympia.

"Senti, ragazzo" esclama Ransak "Io non posso aspettare i tuoi eroi. Vado".
Rick Jones non prova nemmeno a fermarlo, sa che non ci riuscirebbe. Non si può bloccare la rabbia di un uomo disilluso e disperato. Il Reietto viene immediatamente notato da alcuni devianti, ma si sbarazza di loro con una raffica della sua staffa energetica. "Ghaur!" urla. Nessuno prova ancora ad assalirlo, come se i presenti sentissero che questo è un momento importante e volessero vedere come va a finire.
L' Alto Sacerdote volge lo sguardo verso Ransak:"Oh, finalmente ti sei degnato di arrivare".
"Ghaur, tu hai ucciso Karkas ed ora io ucciderò te!".
"Posso aver commesso molte malefatte, ma non questa. Non addossare a me colpe tue".
"E tu non farti fregare come un fesso, Ghaur" interviene Rick, uscito anch'egli dal suo nascondiglio.
"Chi diavolo saresti tu?" sbotta l' Alto Sacerdote.
"Strano che tu non mi conosca: il mio libro è stato un bestseller a Lemuria. Ma lasciamo perdere me e pensiamo alla donna albina che più albina non si può e che è al tuo fianco. Incredibile a dirsi, ma quando mi ha visto è impallidita".
Ghaur si volge verso Ereshkigal, che dice:"Non ascoltarlo".
"Sei nel giro da abbastanza tempo" ribatte Rick "Da sapere che quando qualcuno dice 'Non ascoltarlo' in realtà ci sono tante belle cose interessanti da dire. Quella tizia dal nome impronunciabile sta cercando di fotterti. Lo sai cosa vuole davvero? Vuole il potere del mio amico, quello che con finto disinteresse ha voluto torturare tutto per sé".
"Non è vero".
"Aspetta, scommetto che le cose sono andate così: è venuta da te comparendo dal nulla, dopo tempo immemore che non si faceva vedere, promettendoti mari e monti. Ed il tutto con tono altruistico, in nome del benessere del popolo. Cavoli, sono secoli che questo trucco funziona!".
"E tu come fai a sapere tutte queste cose?" chiede Ghaur "Sei solo un umano".
"Oh sì, un umano, ma con amicizie molto altolocate. Sono l' amico dei supereroi, di questi supereroi". E facendosi da parte, Rick Jones allarga un braccio, come a voler introdurre al pubblico gli ospiti speciali di questa serata: i Vendicatori!
Subito tutti i Devianti si mettono davanti al loro sacerdote, in segno di protezione. Tra di essi vi sono anche coloro che hanno stuprato Sersi e gli uomini precedentemente stesi da Eddie March. Iron Man impreca di rabbia nel vederli.
Wasp sputa saliva color sangue:"Come si dice in questi casi... è tempo della battaglia finale".

Africa.

Kaina è immersa nei suoi pensieri quando un contraxiano richiama la sua attenzione:"Credo stia succedendo qualcosa".

Olympia.

"Vuoi ancora soffrire?" chiede Ghaur a Wasp.
"Sei tu quello che soffrirà" ribatte Janet.
In quel momento altre sei persone discendono dal cielo, accanto agli eroi. Sei Eterni: Virako, Cybele, Kingo Sunen, Dafne, Khoryphos e Mirone. Nel vedere i loro compagni crocifissi inorridiscono.
"Chi fa del male ai nostri figli non merita di vivere" dichiara Virako. Poi, nell' osservare gli altri, i suoi occhi si bloccano su Songbird, stupiti:"Adora, sei proprio tu?".
Ghaur interrompe ogni possibile approfondimento o discussione:"Ora". E l' Anti-Cervello viene riattivato.
Di nuovo spasmi, di nuovo urla di dolore, di nuovo sofferenza. Ma qualcosa è cambiato: l' intensità è decisamente minore della prima volta e nessuno crolla. Anzi, avanzano, avanzano...
"Più forte, più forte!" incita Ghaur.
E come prima qualcuno è totalmente immune ai suoi effetti: Thunderstrike e... Rick Jones? E attorno a lui vi è una insolita aura.
"Rick, fammi uscire!" lo esorta Capitan Marvel "I Vendicatori sono in difficoltà".
"Aspetta, Genis, c'è qualcosa che...".
Nelle ultime ore, gli Eterni che risiedevano su Olympia hanno subito ogni tipo di tortura, ma non si sono mai arresi. Ora, con l' Anti-Cervello indebolito dall' uso eccessivo, i suoi effetti iniziano a calare. Dapprima Ikaris e gli altri hanno riacquistato un barlume di coscienza, poi hanno dato vita alla loro reazione, individuando il soggetto adatto ad essa.
"Perchè hai scelto quel ragazzo, Ikaris?" chiede telepaticamente Thena.
"C'è un grande potere nascosto dentro di lui, se riusciamo ad attivarlo...".
"Come fate ad esserci ancora?" interviene un Ghaur irato che si è accorto della loro presenza mentale.
"Dovresti ormai sapere" risponde Ikaris "Che il tuo destino è segnato. E che noi siamo duri a morire".
"Rick, datti una mossa!" esorta ancora Genis.
"Aspettaspettaspetta... S
Ì! La sento, Genis!".
"Cosa?".
"La Forza del Destino! Si è attivata ancora una volta. E... E... ORAAAA!".
E come accadde tempo prima, dalla mente di Rick Jones prendono forma altri esseri, non supereroi, ma Eterni, prelevati da vari punti del lontano passato grazie all' unione mentale che ha condiviso con Ikaris e la sua genia.
"Ma quello è mio fratello Ajak!" pensa Arex.
"E vi è anche Gilgamesh" aggiunge Thena.
"Ed Utnapishtim" continua Phastos.
"Ed anche... anche..." balbetta emozionato Sprite.
"C'è anche Zuras!" conclude Ikaris "Il grande Zuras si è unito a noi per questa battaglia".
"Vai, Marv!" esclama Rick sbattendo le negabande "E prendili a calci in culo anche da parte mia".
"Con piacere" dice Genis ricomparendo. Due secondi dopo, nella Zona Negativa, l' amico dei supereroi crolla al suolo per lo sforzo sostenuto.
I quattro nuovi arrivati più Genis fanno pendere la bilancia decisamente in favore degli Eterni e dei Vendicatori. La presa dell' Anti-Cervello si indebolisce sempre più, sempre più...
"No, resistete!" incita Ghaur "La nostra è una lotta giusta".
"Non statelo ad ascoltare". La voce che risuona nelle menti di tutti i Devianti non è quella di un eterno o di un umano, ma di un loro simile. La voce di Kro. "Non è affatto una lotta giusta. Non capite che con le sue azioni l' Alto Sacerdote ci sta portando al massacro? Non è questa la via da perseguire, la via della guerra porta solo alla morte. Quante altre persone a voi care dovrete piangere, prima che ve ne accorgiate? Ribellatevi!".
Ghaur non ha il tempo di replicare, avverte il dissenso improvvisamente montare contro di lui e, contemporaneamente, la potenza dell' Anti-Cervello venire meno. Sempre meno, sempre meno. Fino a che i Devianti a lui rimasti fedeli non sono più in grado di sostenerlo. E svanisce.
Vi è poi uno di quei curiosi eventi per cui, poco prima che stia per scatenarsi una tempesta, vi è assoluto silenzio ed il tempo sembra essersi congelato. Dura solo un istante, lungo come una vita: un istante in cui Ghaur guarda dritto negli occhi dei Vendicatori. E crede di capire cosa vogliano fare di lui.
"NESSUNA PIET
À!" grida Wasp.
"No, non lasciateli avvicinare a me" esorta l' Alto Sacerdote con tono piagnucoloso ed agitando disperatamente le mani "Non lasciateli avvicinare a me!".
I Devianti che si sono ribellati rimangono immobili, non sapendo cosa fare e non volendo comunque attaccare gente della loro razza. Gli altri combattono con tutta la forza che hanno in corpo. Metabo e Tutinax sono quelli che più si danno da fare, creando serie difficoltà agli eroi, ma ad un certo punto irrompe Thunderstrike che afferra Metabo.
"Tu sei mio" dice portandolo all' esterno della cittadella, su una spianata di una montagna.
Il mutato prova a colpire il costrutto celestiale, ma lui para ogni colpo con la sua mazza. Come se fosse un gioco da ragazzi. Ed in effetti lo è.
Al centro della battaglia, intanto, si erge un eroe rinato: Eddie March. Nonostante non abbia superpoteri, è quello che più riesce a penetrare negli sbarramenti difensivi dei Devianti con la staffa energetica che ha in mano.
È sospinto dalla voglia di rivalsa, dal proprio coraggio ed in questo momento sono quanto di più temibile possa esserci.
Intanto Zuras si avvicina ad un suo caro e vecchio amico:"Virako, sei dunque riuscito a tornare fra noi".
"Sì, grande Zuras, e proprio nel momento più adatto".
"So che rimarrò qui per poco, ma voglio che tu sappia che ti ho sempre stimato e che meriti di essere il mio successore".
Virako scuote la testa:"No, amico mio, c'è qualcuno migliore di me ed è mio figlio Ikaris. Lui ha saputo dare un impulso nuovo alla nostra razza, ma non solo. Guarda, Devianti che si ribellano ai loro capi: un tempo non li avrei ritenuti capaci di fare ciò, un tempo li ritenevo tutti uguali. Un tempo li avrei sterminati tutti. E, me ne rendo conto solo adesso, sarebbe stato un grosso errore. L' odio ti acceca, ti rende insensibile verso ogni cosa e limita la tua capacità di giudizio. Bisogna affidarsi a coloro che non sono stati accecati da questa sensazione".
Grazie agli altri Eterni richiamati da Rick Jones, Wasp e Sersi riescono a farsi strada, fino ad arrivare vicine a Ghaur. Ad un certo punto Sersi si volta, a dare un' ultima occhiata, un addio estremo, a persone di cui è stata amica in passato, a persone per la cui morte ha pianto. Soprattutto si sofferma su Gilgamesh.
"No, te lo prometto" pensa "Non sarai Dimenticato". Poi parte alla carica:"Ghaur!".
L' Alto Sacerdote non fa nemmeno in tempo a girarsi verso il luogo di provenienza della voce che un violento pugno lo coglie al volto, sbalzandolo a circa dieci metri di distanza. Non gli viene concesso il lusso di rialzarsi in quanto viene immediatamente colpito da numerosi raggi di vespa, che gli procurano bruciature su tutto il corpo.
Intanto Thunderstrike continua ad affrontare Metabo. Ad un certo punto lo afferra e lo porta in alto, malmenandolo con la sua mazza. Il mutato prova a reagire, ma invano. Infine Thunderstrike alza la sua mazza:"Ciao ciao, Metabo". E con un ultimo, potente colpo della sua arma scaglia il mutato al suolo. E lì giace. "Vaffanculo, Metabo".
Sersi afferra Ghaur per il bavero, poi alza il suo pugno. Resta sospeso in aria per diversi secondi finchè... "No" dice l' eterna abbassando il pugno e gettando a terra l' Alto Sacerdote "Ormai è finita, sarebbe un gesto inutile. Un gesto di vendetta, non voglio perseguirla".
"Ottima scelta, amica mia" afferma Wasp.
"Neanche tu volevi ucciderlo?".
"Io volevo solo rovinare il suo folle sogno di distruzione, procurandogli se possibile una profonda umiliazione. E ci sono riuscita".
"Ci ha procurato così tanto dolore, così tanta sofferenza, eppure non ci siamo fatti soverchiare da ciò".
"Perchè siamo Vendicatori".
"Siete... delle codarde" biascica Ghaur "Non avete come me il coraggio di prendere decisioni difficili ed estreme".
"No, Ghaur" replica Janet "Mostrando pietà verso di te abbiamo dimostrato di esserti superiori. Una umana e un' eterna, due donne, che sconfiggono colui che si proclama leader dei Devianti: riesci a concepire un' umiliazione peggiore? Te la trascinerai dietro per secoli, non te ne libererai mai".
"Io vi... vi...".
"Via dalla mia strada!". Una voce possente, imperiosa. Una voce che fa paura. Tutinax, sfortunatamente per lui, è sulla sua strada e riceve un colpo talmente forte da proiettarlo oltre i confini di Olympia, dritto contro le montagne verso un impatto letale. Songbird prontamente se ne accorge e, ad una velocità impressionante, raggiunge il deviante e crea prima un muro di gomma sonico, poi un telone di salvataggio sotto di lui che gli attutisce la caduta. Ma lui ha perso già da tempo i sensi.
Intanto la corsa del responsabile di ciò prosegue. Wasp, con una eccezionale prontezza di riflessi, getta a terra Sersi, facendo poi altrettanto. Non c'è tempo per reagire, non c'è tempo per fare niente. Janet vorrebbe urlare:"No, Simon, non farlo!". Ma non può.
E poi si ode un rumore. Tremendo. Come un ramo che viene spezzato. Un rumore capace di estinguere all' istante gli ultimi focolai di battaglia. Tutti si voltano verso il luogo della sua provenienza, tutti rimangono scioccati. Poiché a Ghaur, all' Alto Sacerdote del popolo Deviante, è appena stato strappato di netto l' intero braccio destro.

Capitolo Ottavo
FINE

Tutto prima o poi ha una fine. Anche le cose brutte. Anche la guerra. Ma ciò che lascia dietro di sé rischia di non finire mai: macerie, distruzione, odio, famiglie in lacrime, speranze infrante... Vi sono alcune possibilità che si possono seguire a questo punto: commettere gli stessi errori che hanno portato al conflitto e prolungare la propria agonia; precipitare nella disperazione più nera, credendo erroneamente che non ci sarà mai più una risalita; infine rimboccarsi le maniche, ricostruire tutto da capo a livello sia fisico che morale, ed insegnare alle nuove generazioni ciò che bisogna fare per non rifare gli stessi sbagli delle precedenti.
Ora la secolare guerra tra Eterni e Devianti è finita e tali opzioni si presentano loro: quale perseguiranno?

Comunicato stampa C.A. Box.

Pur essendo passato ancora poco tempo dalla sua inaugurazione, il Centro di Assistenza per Portatori di Gene X, volto ad aiutare giovani mutanti in difficoltà e toglierli dalla clandestinità, ha già riscosso un ampio successo che ha fatto passare in secondo piano le comunque poche critiche.
Ogni mese decine di ragazzi o genitori chiamano per chiedere qualcosa che un tempo non veniva dato loro: aiuto. Soprattutto nella gestione di poteri che, appena nati, possono impaurire, terrorizzare. E da qui perdere il controllo è facile.
Questa iniziativa ha colto il plauso di numerose associazioni e supergruppi. Di uno in particolare. Ma per questo diamo la parola all' ideatore del C.A. Box: Warren Worthington III.
"Il servizio di assistenza era nato da pochi giorni quando ricevo una telefonata da parte di Janet Van Dyne, la leader dei Vendicatori. Si dichiara entusiasta della mia iniziativa e si dice pronta a collaborare ogni volta che ce ne sia bisogno. E quest' occasione si è recentemente presentata: c'era un ragazzo dell' Iowa che aveva il potere di esplodere ed ogni volta che ciò accadeva faceva sempre più fatica a ricomporsi. Il suo cervello era dominato dalla paura e risultava difficile placarlo telepaticamente, anche perchè ad ogni esplosione bisognava ricominciare da capo.
Decisi allora di chiamare i Vendicatori: speravo che i poteri di alterazione delle probabilità di Scarlet riuscissero a bloccare le esplosioni del ragazzo per il tempo necessario a portarlo da noi e fornirgli supporto. Senza esitare, la donna di nome Wanda Maximoff si è recata subito sul posto, non solo facendo quanto da me richiesto, ma trasportando anche il ragazzo direttamente nel nostro centro di assistenza. Qui un nostro collaboratore è riuscito ad ideare un congegno che permette al giovane mutante di controllare le sue esplosioni. Se non ci fossero stati i Vendicatori non so se quel ragazzo sarebbe ancora vivo, il suo organismo infatti stava seriamente rischiando di debilitarsi, non avrebbe retto ancora molto.
Sono felice di questa collaborazione e sono certo che porterà vantaggi per tutti".
Se volete mettervi in contatto anche voi col C.A. Box potete chiamare gratuitamente i seguenti numeri telefonici...

Olympia.

Wanda Maximoff si concentra intensamente: è l' incantesimo più difficile della sua vita. Niente alterazione delle probabilità, niente supercriminali da affrontare, nessun oggetto da rimettere a posto. Ma... ridare la vita? O forse no? Deathlok non è un uomo nel senso letterale della parola, è l' unione tra umano ed artificiale. Tra vivo ed inanimato. Ma quale di questi due aspetti è prevalente? Niente sforzi, si è raccomandata la dottoressa Jane Foster: ma Wanda non può, non può e non vuole lasciare Michael Collins solo in balia del suo amaro destino, non vuole far trionfare Ghaur.
Continua a concentrarsi: un' intensissima aura magica si estende tutt'intorno a lei, sudore che le imperla copiosamente la fronte e gli occhi, che sbatte furiosamente. Ma lei non vi bada. Per qualche istante nulla accade poi... qualcosa inizia a muoversi.

Al centro della cittadella una guerra è finita.

Ghaur urla dalle profondità della sua anima nera mentre vede il moncherino grondante sangue dove un tempo vi era il suo braccio destro. Arto strappato con furia, violenza e rabbia da un incontrollabile Wonder Man.
"Così non potrai più masturbarti" lo irride. Poi lancia il braccio destro in alto e lo distrugge con una raffica ionica.
Ma l' incubo non è finito per l' Alto Sacerdote: dai recessi della sua mente vede avanzare cinque figure, cinque suoi ex schiavi. Ikaris, Thena, Sprite, Arex, Phastos. Eterni, vincitori. Finalmente quel grido che era rimasto bloccato per tutto questo tempo emerge, un concentrato di orrore e disperazione. La fine di un folle sogno di sterminio e conquista. Infine Ghaur crolla al suolo.
Vi è poi un istante di assoluto silenzio, come se il tempo si fosse fermato e congelato in questo momento storico. Infine, mentre gli altri Eterni richiamati da Rick Jones ritornano al loro tempo, qualcuno scatta:"Presto, dobbiamo salvarlo!".

Soho.

Per via della foga, della rabbia e soprattutto della sua consueta voglia di strafare, Bobby Steele decide di non voler solamente camminare con le sue stampelle, ma correre. Così facendo, però, inciampa rovinosamente.
"Bobby, stai bene?" gli è subito accanto sua moglie Marcy.
"No, per niente!" ribatte lui allontanando la sua mano protesa. Con fatica, si rialza con le proprie forze ed oltrepassa la porta di casa aperta da Marcy. Quando vede il divano all' ingresso gli sembra quasi di stare vivendo un sogno e vi si adagia. Il dolore alla gamba, però, non vuol saperne di mollare.
Marcy si inginocchia davanti a lui:"Bobby, vedrai che tutto si rimetterà a posto. Insieme...".
"Ma che cazzo dici?" urla lui scagliando lontano una stampella "Non potrò più giocare, mi è stato tolto via tutto in questa stramaledetta giornata!".
La donna si rialza, il suo volto ora pieno d' ira:"Credevo che la tua famiglia contasse qualcosa per te".
"
È successo qualcosa?" appare in quel momento Kevin Masterson. La sua è in realtà una domanda retorica in quanto dalla sua stanza ha udito tutto.
Bobby si mette le mani sulla testa:"Vi chiedo scusa, non ero in me... Perdonatemi".
"Ti aiuteremo noi, Bobby. Ce la farai" lo rassicura Kevin. L'ha sempre chiamato Bobby, l' appellativo di papà l'ha meritato un altro uomo.
Marcy sorride, sollevata. Ma questo sorriso scomparirebbe se potesse dare un' attenta occhiata alla camera di suo figlio. Lì, ben nascosto sotto il suo letto, vi è una piccola cartella. Ed al suo interno un articolo tratto dal quotidiano Daily Bugle a firma di Joy Mercado:"IL RITORNO DI THUNDERSTRIKE?".

Olympia.

Mentre Ghaur viene gravemente menomato, Ereshkigal approfitta della confusione per fuggire. Nessuno sembra badare a lei finchè, svoltato un angolo, non si trova davanti Capitan Marvel.
"Ma... cosa..." balbetta la deviante.
"Volevi la Coscienza Cosmica?" dice Genis lanciandole contro una raffica fotonica che la inchioda ad un muro "Eccola".
"Era ora che lo facessi, Marv" esclama un Rick Jones appena ripresosi nella Zona Negativa "Secondo te si è rotta una costola?".
"Non saprei: accertiamocene e, se è il caso, ripariamo all' errore".

Palazzo dei Vendicatori.

"Secondo te, Walter, quanto ci vorrà perchè Lei esca da questo bozzolo?" chiede Tony Stark.
"Non mi azzardo a fare ipotesi" ribatte Stingray "L' unica cosa certa è che ci vorranno tempi lunghi".
"E non so se preoccuparmi per questo. Non so se tu abbia notato il volto di Warlock mentre effettuava la sua sonda mentale: per un breve attimo, lui che solitamente è impassibile, ha tradito un' emozione".
"Paura?".
"No, lui non ha paura di niente e nessuno. Piuttosto direi... sorpresa. E poche cose al mondo possono sorprenderlo". Nella mente dell' industriale passano rapide immagini del Magus, della Dea, di Thanos, poi le scaccia: inutile tormentarsi ora. La risposta dovrà attendere, sperando che non giunga troppo tardi.
"In ogni caso la situazione è ora sotto controllo" continua Walter Newell "Se non avete bisogno di me per un po', vorrei mettermi alla ricerca dello Squalo Tigre".
"Certo, puoi andare. Sicuro di non aver bisogno di aiuto?".
"Preferirei di no: questa è una faccenda molto... personale, come puoi ben capire".
"Sì, comprendo. Ma vedi di non tramutarla in una vendetta personale".

Olympia.

"Presto, dobbiamo salvarlo!". È stata Wasp a pronunciare questo grido accorato, mentre contemporaneamente si lancia verso Ghaur. Con le sue sole mani cerca invano di tamponare l' ampia ferita, inzuppandosi il costume ed il seno di sangue, poi grida:"Songbird, crea una sorta di fasciatura con i tuoi poteri sonici". Melissa esegue prontamente.
"Non farlo, Jan" avanza Wonder Man.
"Ma cosa dici, Simon? Non...".
"Ho detto... Non farlo, Jan! Sei forse sorda?". Il tono di voce usato da Simon Williams sarebbe capace di far rabbrividire molte persone. Ma non Janet Van Dyne.
Gli si avvicina e gli punta un dito contro. Wonder Man la sovrasta per altezza ed imponenza, eppure in questo momento tale differenza non si nota affatto. "Ed ora stammi a sentire: noi salveremo Ghaur, che tu lo voglia o meno. Non mi interessa ciò che pensi di questa faccenda, voglio solo non scendere al suo infimo livello". Poi la donna si blocca per un attimo, come a cercare le giuste parole:"Deve essere l' energia ionica, Simon, la sua lunga permanenza ti sta dando alla testa: non sei del tutto responsabile delle tue azioni. Dovremo trovare al più presto un modo per...".
"I metodi che usiamo sono sbagliati!" sbraita Wonder Man "Ma non ti ricordi più cosa ti ha fatto? Cosa ha fatto a tutti noi, a Deathlok soprattutto?
È uno sterminatore, non esiterebbe ad ucciderci se gli si ripresentasse l' occasione".
"Hai ragione su una cosa: Ghaur è uno sterminatore. Noi... no!". L' ultima parola è suonata quasi come un proclama.
Tra i due Vendicatori a confronto cala un silenzio tombale, finchè alla fine Simon Williams esclama:"
È tutto sbagliato, tutto, tutto, tutto sbagliato il tuo modo di agire, Jan. Non ti riconosco più come leader. Me ne vado!". Ed in un lampo ionico sparisce alla vista.
Songbird si avvicina a Wasp:"Devo...".
"No, non deve essere la nostra maggiore preoccupazione ora" ribatte l' eroina "Piuttosto pensiamo a salvare una vita, facciamo il nostro dovere".
"Lascia che ce ne occupiamo noi".

Più in là.

Sudore sulla fronte, i nervi tesi allo spasimo, Scarlet continua a concentrarsi. Sembrava accaduto qualcosa inizialmente, poi tutto è tornato immobile. Lo sforzo è immenso, una sofferenza che non ha provato quando ha rimesso a posto New York e le altre città, oppure la fotografia della madre di Steve Rogers. Perchè qui non vi sono in ballo degli edifici o dei cari ricordi. Qui è in gioco una vita umana.
Rinforzata da questo proposito, Wanda Maximoff intensifica i suoi sforzi. Nonostante ciò è quasi sul punto si cedere quando qualcosa accade.

Africa.

"I risultati appaiono incoraggianti" pensa Kaina "Ma non voglio illudere Jack o i Vendicatori con false speranze. Attenderò ancora qualche ora per valutare come procede il tutto. Poi... si vedrà".

Olympia.

"Lascia che ce ne occupiamo noi". Ikaris e gli altri Eterni si sono liberati dal controllo di Ghaur (che ironicamente sta ora provando ciò che loro hanno sperimentato prima) e sono scesi dalle croci su cui erano stati issati. "Phastos" dice il leader degli Eterni "Portalo nel tuo laboratorio, lì ci sono di certo tutti i mezzi per tenerlo aggrappato alla vita".
I Devianti ribelli non riescono a capacitarsi di quanto sta accadendo sotto i loro occhi: l' Alto Sacerdote li ha torturati e seviziati... e loro lo ripagano salvandogli la vita? A Kro non sfugge ciò e ne approfitta:"Vi sembra un comportamento da nemici questo? No, non lo è affatto. Credetemi, conosco bene queste persone: un tempo le odiavo profondamente, la mia intera vita era devota alla loro distruzione. Poi qualcosa cambiò: conobbi questa straordinaria donna" e dicendo questo circonda con una mano le spalle di Thena, che però non incrocia il suo sguardo "E da lei... ho avuto due figli. Sì, un evento eccezionale, lo riconosco. Ed il mio animo è cambiato da quel giorno, mi si sono aperte nuove prospettive. Ed ho visto una verità che per anni mi è stata negata, la realtà che mi era stata inculcata fin dal principio era solamente una artefatta menzogna. Una menzogna perpetrata ai danni di voi tutti! Abbiamo odiato e lottato in nome di questa menzogna, persone a noi care sono morte per essa: basta con l' odio, basta con la guerra. Non sprechiamo inutilmente ed ulteriormente la nostra esistenza". Parole forti e sentite. Le parole di un leader.
A lui si avvicina Ikaris:"Kro dice il vero. Ma deve essere chiara una cosa: tutti noi abbiamo sbagliato. Eterni e Devianti. Tutti noi abbiamo combattuto... per nulla. Sì, è così, per nulla. Guardate, guardate a cosa ci ha portato tutto ciò: siamo rimasti in pochissimi, vicini all' estinzione. Quale vittoria potrà mai esserci se non ci sarà nessuno a festeggiarla? Che piacere si può provare nell' uccidere una persona e vedere che questo non cambia nulla, anzi, spesso peggiora la situazione? C'è tanto sangue sulle nostre mani, non riusciremo mai a liberarcene. Ma non macchiamoci ulteriormente, diamo finalmente una speranza ai nostri due popoli. Perchè, per qualsiasi intento ci abbiano creato i Celestiali, una cosa è certa: siamo nati liberi. E siamo tutti uguali di fronte all' immensità del creato. La libertà e l' uguaglianza sono valori preziosi, assoluti, non sprechiamoli. Kro, voglio che questo giorno sancisca la fine definitiva della guerra Eterni/Devianti. Non più Guerra, ma Pace Eterna. Cosa dici?". Ed il leader degli Eterni tende la sua mano.
Come se fosse una coreografia attentamente studiata, in quel momento si forma un capannello di persone attorno ad Ikaris e Kro. Eterni e Devianti uniti, per la prima volta nella storia.
Il leader del popolo sottomarino ricambia il gesto e stringe con calore la mano del suo alleato:"Dico che accetto".
Questo evento storico è accolto dapprima da un silenzio innaturale, poi qualcuno inizia timidamente a battere le mani. Ed alcuni istanti dopo vi è un boato collettivo di giubilo ed acclamazione. Solo Sersi rimane in disparte.
"Riesci a crederci, Wasp?" esclama Capitan Marvel "La guerra è finita, è davvero finita".
"Dannazione, Marv, credevo non sarei mai vissuto abbastanza per assistere ad un evento del genere. Che giornata incredibile!".
"Siamo solo all' inizio, Genis" ribatte Janet "Ora viene la parte più difficile: costruire la pace". Poi nota Ransak e gli si avvicina:"Hai abbandonato i tuoi propositi di vendetta?".
"Non hai visto ciò che è accaduto?" dice il Reietto "Questo per Ghaur è molto peggio della morte. Peccato sia costata la vita al mio più caro amico".
Wasp annuisce. E solo allora, la tensione della battaglia smaltita, si ricorda di una persona:"Wanda!".

Redazione di Now.

Jeff Mace osserva lo schermo bianco del suo computer, il cursore che appare e scompare. Il giornalista che è in lui sa di avere tra le mani una grande storia, ma l' eroe non ne è altrettanto certo: Capitan America che si pone in opposizione al governo degli Stati Uniti. È già successo in passato? Sì, e più di una volta, tuttavia... qualche tarlo dentro di lui gli rode ancora la coscienza. Il perno del dilemma è Drakan Djorjevic, un tiranno slavo il cui governo è implicitamente appoggiato dai poteri forti degli Stati Uniti.
"Come si suol dire in questi casi, un penny per i tuoi pensieri, figliolo". La voce è quella di Charles Snow, l' esperienza e la ragione del giornalismo fatta persona.
"Salve, Charlie" saluta Jeff "Vedi, è che... ho un buon articolo tra le mani, ma non so se scriverlo".
"Come mai?".
"Mette in discussione ciò in cui credo".
Snow si siede accanto a lui:"
È un rischio che corriamo nella nostra professione. Lascia che ti narri una storia... buffo, in tanti anni sei il primo a cui la racconto, probabilmente è qualcosa che mi tengo dentro da tanto, troppo tempo. Ecco, vedi... mio padre è sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti".
"Cosa? Ma come...".
"Si era trasferito in Europa per un ottimo motivo: lì vi era la donna della sua vita, colei che poi sarebbe stata mia madre. Ma la Seconda Guerra Mondiale e gli orrori che essa portò vanificarono per qualche anno tutti i loro sogni di un futuro sereno. Per svariato tempo riuscirono a fuggire, ma alla fine l' esercito nazista li catturò e li separò. Mio padre era però uno spirito indomito: rimase un anno a Dachau e ne uscì vivo, anche se drammaticamente cambiato nel corpo e nell' anima. Con la forza della disperazione, tuttavia, riuscì a ritrovare mia madre ed a tornare negli Stati Uniti. Nei suoi ultimi giorni di vita, decise di narrarmi cosa aveva passato in quell' anno: eventi terribili, che però non lo avevano piegato. Ed alla fine mi diede l' insegnamento che ancora oggi perseguo:'Racconta la verità, figlio mio, sempre e comunque. Raccontala perchè essa è la nostra unica maestra di vita. Anche se può far male, la gente deve sapere, cosicché altre tragedie del genere non debbano più ripetersi'. Quel giorno decisi che sarei diventato un giornalista, grazie a questa professione avrei tentato strenuamente di seguire l' insegnamento di mio padre. Nella mia vita ho dovuto ingoiare molti bocconi amari per questo, Jeff, ma credimi: non ho rimpianto un solo secondo quella decisione. Perchè la verità è sempre la giusta scelta".
Il ragazzo rimane colpito dalle parole di Charles Snow, vi era in esse una profondità che difficilmente potrà ritrovare in futuro. E la sua mente scivola a ricordare suo padre, Will: è in una terra dimenticata da Dio, a cercare di impedire una devastante guerra civile praticamente da solo. A lottare per ciò che è giusto. E poi c'è sua sorella Liz, una donna che si fa valorosamente strada in un mondo maschile e maschilista come l' esercito. Ma poi Jeff pensa anche al suo omonimo nonno: il Patriota. Un eroe che non seguiva gli ideali del suo governo, ma quelli della sua nazione. Libertà... uguaglianza... felicità dei popoli. Ideali che può e deve perseguire anche lui.
Infine Jeff si alza di scatto dalla sedia:"Tieni in caldo le rotative, Charlie. Tra un paio di giorni ti porterò una notizia bomba".

Olympia.

Dapprima con lentezza, poi con sempre maggior decisione, le parti robotiche ed umane di Deathlok iniziano a muoversi sul tavolo. Girano in tondo, come se fossero impazzite, poi... si uniscono! Quel macabro mosaico che prima dominava la scena ora ha riassunto l' aspetto del cyborg di nome Michael Collins. Tuttavia quello che Wanda vede è solamente un involucro senza alcuna scintilla vitale, con la stessa espressione assente al volto che hanno i pupazzi... o peggio. È stato davvero uno sforzo inutile? È la domanda che Scarlet si pone prima di crollare al suolo priva di sensi. Poco dopo viene raggiunta dai suoi compagni di squadra, che per svariati minuti tentano di rianimarla. Ma c'è un' altra cosa, una cosa che nessuno al momento può sapere: che mentre Deathlok tornava quello di una volta (o forse no), qualcos'altro riacquistava il suo antico splendore.

Palazzo dei Vendicatori.

"Dunque" riepiloga Tony Stark "Appurato che Lei non riemergerà dal suo bozzolo per un po' di tempo, propongo di ritornare all' obiettivo precedente: la cattura di Drakan Djorjevic. Siete tutti pronti?". Photon, Occhio di Falco, War Machine, l' Uomo Sabbia ed il Fante di Cuori annuiscono.
"Sono pronto anch' io" dichiara un' altra voce. Quella di Capitan America.
"Fa piacere vedere che sei dei nostri" commenta con un sorriso Clint Barton.
"Non poteva essere diversamente" replica Jeff Mace "Ed ora partiamo. Destinazione: Slokovia!".

Olympia.

"Ehi". Eddie March quasi sobbalza nel sentire questa voce. "Calmati, sono io: Songbird. Melissa".
L' ex boxeur si toglie l' elmetto della sua armatura da poco riacquisita, tanto il suo volto ormai è noto a questa donna. "Come mai qui?".
"Eddie... ti chiami Eddie, vero? Volevo vedere come stavi, hai vissuto eventi traumatici e...".
"Sto male, non so se riuscirò a riprendermi. Inizio a maledirmi per aver accettato di reindossare questa dannata armatura".
Songbird gli posa una mano sulla spalla:"Non è l' armatura che conta, lo sai bene. Ma l' uomo che c'è sotto di essa. E tu... sei un grande uomo, un grande eroe. Sai, quando ti ho liberata dai ceppi e ti ho visto attaccato da quei tre devianti mi sono detta:'Dannazione, proprio quello dovevo liberare?'. Sono felicissima di essermi sbagliata sul tuo conto, Eddie, e spero tu rimanga con noi".
L' uomo si volta, lacrime che gli rigano il volto:"Non... Non credevo che sarebbe stata così dura. Scusami, un uomo adulto non dovrebbe piangere".
"Ed invece no" lo abbraccia Melissa "
È una manifestazione di umanità, è quello che sei tu e siamo tutti noi. È ciò che ci ha fatto vincere oggi".

Slokovia.

"Papà, credi che dovremmo fuggire?".
"E perchè mai, figlia mia? Nessuno verrà a cacciarmi qui, nella mia nazione, non ne hanno mai avuto il coraggio. Tra poco lo sterminio sarà completo e... potrò dedicarmi a compiti più edificanti!".

Olympia.

"Come stai, Wasp?" chiede Genis, preoccupato per aver visto l' eroina sul ciglio della cittadella.
Lei si volta:"Oh, io... Io sto bene... Ah, inutile mentire: mi sento uno schifo".
"Ma perchè? Guarda, una guerra durata secoli è terminata in un solo giorno anche grazie a noi".
"E cosa ne avremmo ricavato? Deathlok è stato fatto a pezzi, forse è morto davvero; Scarlet rischia di perdere il bambino; Sersi si è chiusa in un inesorabile mutismo, non parla più con nessuno e non ne conosciamo il motivo. Non credo proprio che questa sia una vittoria".
"Marv, fammi uscire" chiede Rick Jones dalla Zona Negativa.
"Cosa...?".
"Ho detto fammi uscire subito!". Genis lo accontenta.
Poi Rick si piazza davanti a Jan:"Allora, la piantiamo con questo disfattismo?". La donna non sa cosa ribattere. "Sì, d' accordo, abbiamo avuto tutti quanti una giornataccia. Ma guarda, guarda con i tuoi occhi cosa siamo stati capaci di fare oggi: abbiamo dato una nuova speranza a due popoli che ormai l' avevano persa. L' impegno che vi siete presi, che ci siamo presi tutti quanti noi, comporta inevitabilmente dei rischi e dei sacrifici. Non si può cambiare il mondo con un semplice schiocco delle dita: la realtà è una brutta bestia. Prima accetti questo, meglio sarà per tutti".
Jan volge le spalle al membro onorario dei Vendicatori:"Rick, c'è qualcosa di importante che devo dirti. Riguarda la Slorenia".
"La nazione fantasma?".
"Non più tra poco". E gli spiega tutto.
Al termine Rick può solo commentare così:"Wow, ma è... fenomenale una cosa del genere. Vi rendete conto di cosa comporta? Molti vi guarderanno con sospetto, vi farete più avversari di prima".
"Come hai detto prima tu, non si può cambiare il mondo con un semplice schiocco delle dita".
Lui annuisce, poi volge lo sguardo all' orizzonte:"Guarda, il sole sta tramontando. Il giusto tramonto ad una giornata memorabile. Ehi, questo mi fa ricordare che devo portare Marlo fuori a cena: devo tornare al più presto a Los Angeles. Questo è un compito per... Capitan Marvel!". E così dicendo batte le negabande.
"Sai che la tua ultima frase non mi suonava tanto bene?" esclama Genis, che poi si rivolge a Jan, la quale lo abbraccia, facendogli infine un cenno d' assenso. "Grazie per il tuo aiuto, Genis".
"Allora alla prossima: è stato un piacere lavorare con voi!". Infine il figlio di Mar-Vell si allontana verso l' orizzonte. Un giorno qualcuno dovrà spiegare a lui o a Rick il concetto di fuso orario: speriamo che Marlo sia comprensiva.
Wasp rimane da sola: c'è qualcun altro che ha sofferto per questa guerra, qualcuno di cui non ha riferito a Capitan Marvel. Anche se i segni del suo dolore e della sua sofferenza sono ben visibili sul suo volto: è Wasp stessa l' ultima vittima, forse quella maggiormente toccata da questa drammatica esperienza. Un' esperienza che le ha riaperto vecchie ferite e le ha tolto quegli ultimi rimasugli di innocenza e candore che le erano rimasti. Sì, cambierà il mondo, ma lo farà a modo suo. Oggi Janet Van Dyne è cambiata. E saranno guai per tutti.

Capitolo Nono
IL PICCOLO DITTATORE

Da dove nasce il mito della crudeltà? Dove trova la sua linfa vitale? Forse nei tanti, troppi e spietati dittatori di cui la storia è costellata: Hitler, Mussolini, Stalin, Franco, Salazar, Mao Tse-Tung, Mobutu, Pol-Pot, Milosevic, Saddam Hussein... Stupefacente come il ventesimo secolo abbia sfornato mostri del genere in gran quantità. Tutte facce di una stessa medaglia che ha nome follia: un qualcosa di totalmente anti-umano ed anti-ideologico, probabilmente Erasmo da Rotterdam non gradirebbe molto.
E che non può dare risposte logiche ed accettabili a domande quali:"Cosa spinge una persona a voler sterminare un' intera razza?", oppure "Perchè accadono cose del genere?". Spesso di fronte ad atrocità del genere si è rimasti fermi, non si è potuto o voluto agire. Motivazioni? Tante. Ma nessuna giustificatrice. Ciò che conta alla fine è che fino ad oggi non si è agito. Fino ad oggi.

Ai confini della Slokovia.

"Mio Dio, Jan, ma cosa ti è successo?" esclama uno sconvolto Tony Stark. Davanti a lui, sulla sua communicard, il volto della sua compagna di squadra, di colei che un tempo fu anche una sua amante, una delle tante. Un volto decisamente diverso dall' ultima volta che l' ha visto: il labbro e l' occhio sinistro sono gonfi e sono presenti anche alcuni lividi ed ecchimosi che gli danno un insolito colorito blu.
"Un regalino d' addio da parte di Ghaur" commenta lei senza tradire alcuna emozione, pur parlando inevitabilmente in maniera biascicata e dolorante "Ma non gli è servito comunque a niente: la pace tra Eterni e Devianti è stata sancita. Anche se ci è costata molto, come ti ho riferito prima".
"Già. Non riesco ancora a credere a quanto capitato a Deathlok ed ancor di più a come faccia ad essere ancora tutto intero. Sono cose che vanno oltre quello a cui sono solito pensare. Gli altri come stanno? Eddie...".
"Lui sta bene, quantomeno esternamente, la sua ferita al petto non era grave e guarirà in poco tempo, in più nella battaglia finale non ha miracolosamente riportato danni ulteriori, soprattutto cerebrali. Si sta riprendendo ora presso la tua azienda sotto le cure di Machine Man e Jocasta. Ah, consideralo dei nostri".
"Te l' avevo detto che era di tempra forte. Scarlet? Il bambino...".
"Jane Foster sta effettuando alcuni esami, poi ti riferirò.
È chiaro che anche a Sersi è accaduto qualcosa, solo che si è chiusa in un totale mutismo, occorrerà richiedere l' aiuto di un esperto. Speriamo che Leonard Samson si riprenda presto. Infine c'è Simon... Non so cosa dire: è sparito e non riusciamo a rintracciarlo, temo che l' energia ionica che in tutto questo tempo non l' ha abbandonato lo stia facendo sragionare. Dobbiamo trovarlo al più presto prima che accada il peggio".
"Non riesco a ricordare in passato un periodo più tormentato per il nostro gruppo, Jan".
"Beh, una volta siamo rimasti solo in tre, un' altra volta ci hanno tolto tutti i privilegi, un' altra ancora siamo stati catapultati in un mondo tascabile... Ne siamo sempre usciti, Tony, ce l' abbiamo sempre fatta. Ce la faremo anche stavolta. Ora sgombera la tua mente da ogni preoccupazione, amico mio, e pensa alla tua missione. Chiudo".
"Aspetta, Jan, ma tu come ti senti...?". Ma la comunicazione è già stata troncata.

Citadel Medical Center.

"Forza, Bobby. Un altro passo" incita Kevin Masterson.
Marcy osserva compiaciuto suo figlio, che aiuta il suo secondo marito a camminare con le stampelle. I primi passi di un lungo, lunghissimo processo di recupero. Ieri, in un' unica giornata, la vita di questa famiglia è stata sconvolta fin nel profondo, anche se alcuni aspetti devono ancora essere portati a conoscenza di tutti. Il primo da affrontare sarà sicuramente quello inerente Thunderstrike: i Vendicatori possono dire quello che vogliono, Marcy sa che lui in qualche modo è ancora vivo. E deve venire a patti con questa faccenda al più presto, prima che possa accadere qualcosa di grave.

Confini della Slokovia.

Sei Vendicatori, sei combattenti per la libertà di un popolo che per loro significa molto. Slorenia: fino a pochi mesi fa non era nulla, solo un piccolo ed insignificante stato dei Balcani. Poi il robot Ultron ha deciso e messo in atto lo sterminio della sua popolazione: indisturbato, tranquillo, senza che nessuno, né i Vendicatori né i Fantastici Quattro né gli X-Men né la Guardia dell' Infinito, nessuno, lo fermasse. E da allora la Slorenia non è più uno stato insignificante, anzi, sembra quasi essere diventato il centro del mondo. L' hanno visitato la Justice Inc., i Campioni e poi ancora i Vendicatori, sempre ad affrontare le solite minacce, i soliti Ultron o Alkhema, o a ritrovare insignificanti Trittici per potenziare i soliti discendenti di eroi. I Vendicatori si sono stancati di questi soliti sospetti e da tempo progettano di fare qualcosa di importante per la Slorenia. E la Slokovia può essere loro d' aiuto in questo, in quanto ospita alcuni sloreni, discendenti di una fazione religiosa slorena sfuggita tempo fa ad un conflitto civile. Ma anche se li ritrovassero... cosa farebbero poi?
"Allora, gente" dice War Machine "Ovviamente, dopo la mia incursione di ieri, si aspettano un attacco, dunque non speriamo di coglierli troppo impreparati. Se siete d' accordo con me, direi di dividerci in due squadre: Photon, Fante di Cuori e Occhio di Falco andranno a ricercare gli sloreni e li porteranno fuori da questa nazione; io, l' Uomo Sabbia e Capitan America, invece, ci recheremo al palazzo governativo a catturare Drakan Djorjevic. Per voi va bene?". Nessuno solleva obiezioni. "E tu, Iron Man, cosa dici?".
Tony Stark, giunto in quel momento sul posto, può solo aggiungere:"Andate".

Luna, base della Guardia dell' Infinito.

"Cosa stai leggendo, Drax?" chiede Pip il Troll.
"Harry Potter e la Camera dei Segreti" risponde Arthur Douglas.
"Bah, ti preferivo quando ti dedicavi a Gramsci. Su, vieni, che Adam ci aspetta".
Poco dopo sono tutti al cospetto di Lui, il guerriero dorato. Warlock osserva intensamente i suoi compagni di squadra, la Guardia dell' Infinito la cui formazione cresce di giorno in giorno: Gamora, Pip il Troll, Drax, Dragoluna, Modred il Mistico, K'lrt il Superskrull, Darkoth il demone purpureo. Confida in loro e nelle loro capacità per sradicare il male da questo pianeta in ogni sua forma. Ma la sfida che li aspetta adesso va forse, incredibile a dirsi, aldilà delle loro facoltà: tuttavia l' eroe dorato non è certo tipo capace di arrendersi alle prime difficoltà. Nemmeno alle seconde, a onor del vero.
"Grazie a tutti voi per essere venuti" dice Warlock.
"Tu che ci ringrazi, Adam? Allora siamo davvero in guai seri" commenta Pip.
"Diversamente dal solito, non sarò breve oggi" continua imperterrito Warlock "Come molti di voi sapranno, io sono una creazione della scienza, un costrutto genetico ideato da quattro scienziati folli noti collettivamente come Enclave. Ma non sono un esemplare unico: qualche tempo dopo la mia nascita, l' Enclave tentò nuovamente di creare la vita dal nulla. E riuscì ancora una volta in questo intento: il risultato fu Paragon, un essere che poi si evolse in forma femminile, iniziando a definirsi semplicemente Lei. Eravamo e siamo esemplari unici e Lei vedeva inevitabilmente il me il suo compagno ideale".
"Lui & Lei: non trovate che sia una coppia meravigliosa e per nulla scontata?" dice Pip.
A volte la capacità di sopportazione di Adam ha del portentoso. "Io però non ricambiai mai questi suoi sentimenti e col tempo Lei si allontanò da me per provare ad imboccare una propria strada. A dimostrazione di ciò cambiò anche nome, assumendo l' alias di Kismet. Ma Lei a quanto pare deve ancora scoprire quale sia il suo vero destino: ieri è tornata sulla Terra sotto forma di bozzolo".
"Dunque si sta evolvendo, oppure significa che ha riportato delle ferite e si sta rigenerando" afferma Modred.
"La seconda tua ipotesi è quella esatta" conferma l' eroe dorato "Gravi ferite, ci vorrà molto tempo prima che riemerga dal bozzolo. I Vendicatori l'hanno presa in custodia e mi hanno chiamato per capire cosa le potesse essere accaduto: ho effettuato così una sonda psichica e ciò che ho visto...". Pochissime volte si è visto Warlock esitare e questo non preannuncia nulla di buono.
"Cosa hai visto?" lo esorta Dragoluna.
Lui lo rivela, creando uno sgomento quasi generale.
"Ma no, non possono essere loro" esclama il Superskrull "Non ha senso".
"Ricrediti al più presto, K'lrt" interviene Gamora "Adam non è tipo da sbagliarsi su certe cose".
"Ma loro sono solo l' avanguardia a qualcosa di decisamente peggiore" aggiunge Warlock "Qualcosa che presto dovremo affrontare. Dovremo fare delle ricerche ed ideare un piano adeguato, perchè ciò che più mi preoccupa è il fatto che quest' essere sia sfuggito finora ad ogni mia capacità di analisi".
"Ma non possiamo lasciarli ad altri?" ribatte Darkoth "Non avevi detto che noi non siamo il solito, inutile supergruppo che affronta i soliti, inutili supercriminali?".
"Il fatto è, Desmond, che se vogliamo andare avanti a portare i nostri piani per la Terra sarebbe preferibile che essa continuasse ad esistere".
"Ok, gente" afferma Pip "Quando Adam inizia a fare dell' ironia significa che saranno cazzi amari per tutti".

Slokovia.

"Quanti ne hai trovati, Monica?" chiede il Fante di Cuori.
"Un centinaio" spiega Photon indicando una folla raccoltasi dietro di lei "Per fortuna la loro comunità è unita, ma sono rimasti davvero in pochi. Djorjevic ha purtroppo fatto sul serio".
"Djorjevic è finito" replica Jack Hart "Io, come puoi vedere, ne ho trovati circa cinquanta".
"Ed io credo di aver trovato i rimanenti settanta" arriva Occhio di Falco "Nessuna persona in cattivo stato di salute: evidentemente il gran bastardo provvede subito ad eliminarli".
"Una popolazione, una etnia, ormai ridotta a poche persone" commenta amaramente Monica Rambeau.
Ad un tratto una persona si avvicina e, in un inglese stentato appreso chissà come, chiede:"Cosa volere voi?".
"Vi riportiamo nella vostra patria. La vostra vera patria" risponde il Fante di Cuori.
"Slorenia?" replica l' altro abbastanza titubante.
"Visione, ora tocca a te" dice Photon verso la sua communicard "Conosci bene la lingua di questo popolo?".
"Posso parlare correttamente oltre 700 lingue più i loro dialetti" spiega il sintezoide collegato dal Palazzo "Lo sloreno è una di queste". Poi la sua immagine olografica appare come dal nulla in aria, suscitando inizialmente lo spavento dei presenti. Spavento che viene subito cancellato dal tono di voce tranquillo e sicuro di Visione. Ed il fatto che parli nella loro lingua li rassicura ancora di più.
"Cittadini sloreni" esordisce. Non slokoviani, sloreni. "So che può apparire arrogante da parte nostra entrare nelle vostre case e di punto in bianco chiedervi di abbandonare tutto per costruirvi una nuova vita di cui non potete ancora conoscere gli esiti. Eppure vi invito a riflettere su quelli che sono i fatti: quando emigraste in questo paese eravate migliaia, ora siete rimasti in poche centinaia. C'è qualcuno che per nessun motivo vi ha preso in odio e vi vuole cancellare dalla faccia dell' esistenza. Noi vi offriamo una possibilità: riprendervi ciò che è vostro e che non potete non tenere caro. La vostra patria. La vostra vera patria.
È un vostro diritto".
"E se noi rifiutassimo?" chiede colui che prima si era fatto avanti.
"Allora ce ne andremmo tranquillamente, senza forzarvi a fare nulla. Avete libertà di scelta: qualcosa che per decenni vi è stato negato. E proprio per questo vi esorto a riflettere con calma e senza fretta".
Lo sloreno allora si volta ed inizia a parlare fittamente con i suoi connazionali.
È una decisione importante e per prenderla non basteranno certamente pochi minuti. Intanto Occhio di Falco volge il suo sguardo lontano, all' orizzonte, dove intravede il palazzo del governo.
"Vado ad aiutare gli altri" dice infine l' arciere.
"Sei sicuro di quello che fai?" gli chiede Photon.
"Voi due qui siete più che sufficienti. I veri problemi si verificheranno al palazzo governativo".
Jack Hart posa una mano sulla spalla sinistra di Clint Barton:"Allora buona fortuna".

Harlem.

Sono questi giorni convulsi per Sam Wilson ed il suo staff, sono le ultime battute della campagna elettorale per l' assegnazione del seggio senatoriale di questo quartiere. Ed anche se la vittoria sembra ormai solo una formalità, occorre comunque non abbassare mai la guardia.
Ma un altro pensiero tormenta in questi istanti la mente di Sam Wilson, la proposta fattagli ieri da Tony Stark ed Occhio di Falco: indagare su Arthur Ryker, un generale dell' esercito che secondo alcune indiscrezioni terrebbe prigioniero per oscuri motivi Sauron.
Ma per Sam, Ryker è molto più di questo, è un caro amico d' infanzia di suo padre, una persona che quando era bambino gli aveva fatto molti regali e lo teneva in braccio. Ammesso e non concesso che sia cambiato, cosa può essergli successo? Sam non lo vede da quasi vent'anni ed in vent'anni molte cose possono cambiare. In meglio o in peggio. Allora, Falcon, cosa hai intenzione di fare? Agirai in abiti civili, come sei ultimamente solito fare, oppure nei panni dell' eroe?
"Pianeta Terra a Sam Wilson, mi ricevi?" lo richiama una voce.
"Oh, sì, Leila, scusami. Ero soprappensiero".
"E lo si vedeva bene. Volevo solo informarti degli incontri di oggi. Alle ore 11.00 dibattito al Centro Jimmy Betha sulla criminalità giovanile; alle ore 14.00 incontro con un rappresentante della Fondazione Scientifica, nostra principale finanziatrice; infine alle 18.00 cena col comitato elettorale".
"Grazie come sempre per il tuo indispensabile apporto".
Leila Taylor sta per uscire dall' ufficio quando Sam la richiama:"Ho da richiederti un favore personale: dovresti fare alcune indagini su quest' uomo" dice porgendogli la foto di Ryker con allegate le poche notizie che si hanno su di lui "Era un caro amico di mio padre e vorrei tanto riallacciare i contatti".
"Sarà fatto" annuisce la donna.
La scelta è stata compiuta: ma sarà stata quella più giusta da fare?

Slokovia.

Con circospezione, War Machine, l' Uomo Sabbia e Capitan America si avvicinano al palazzo governativo dove si annida Drakan Djorjevic.
"Volete sapere una cosa?" esclama William Baker "Qui c'è troppa calma e non mi piace per niente. Può essere solo il presagio di guai a venire".
"Temo tu abbia ragione" conferma James Rhodes "Dannazione, se solo ieri non fossi stato scoperto...".
"Penseremo dopo alle recriminazioni" taglia corto Jeff Mace "Ciò che conta ora...".
Non riesce a completare la frase in quanto improvvisamente un terribile rumore si propaga nella zona ed inizia a far tremare il terreno. E pochi secondi dopo uno schieramento di carri armati e di uomini in armatura simile a quella dei Mandroidi si lancia contro i tre eroi. Non c'è tempo per ideare tattiche o piani di difesa, c'è tempo solo per agire!
"A quanto pare siamo stati accontentati, Uomo Sabbia" afferma War Machine "Cap, di questi possiamo occuparcene noi due. Tu corri subito al palazzo governativo e blocca Djorjevic".
"Ricevuto" annuisce Jeff Mace iniziando a sgattaiolare tra un carro armato e l' altro, tra una raffica energetica e l' altra, come fossero immobili. La sua agilità e velocità è decisamente migliorata da quando è entrato nei Vendicatori e si è sottoposto ai loro intensi allenamenti.
"Ok, gente. Ora l' Uomo Sabbia vi condurrà nel mondo dei sogni" dice William Baker lanciandosi all' attacco e rovesciando col suo corpo sabbioso i carri armati che gli si fanno incontro. Qualche proiettile gli viene sparato contro, ma lui o li evita o li fa passare attraverso il suo corpo.
Contemporaneamente, War Machine evita con agilità le raffiche dei mandroidi e replica con precisi colpi che colpiscono nervi vitali delle armature, mandando in corto i loro sistemi. Risultato: entro pochi minuti l' intera guardia di sicurezza di Drakan Djorjevic viene sbaragliata. Da due sole persone. E senza fare alcuna vittima.
"Dilettanti" commenta l' Uomo Sabbia.
"Proprio quello che avevo detto io" conferma War Machine.

Olympia.

Come può essere il primo giorno di pace dopo secoli di guerra? Sicuramente strano, particolare. Unico. E probabilmente un' unica domanda predomina:"Ed ora che facciamo?".
Una domanda che più di qualcuno si è posto lungo le ampie sale di questa cittadella. Ed ora occorre dare delle risposte. Nella stanza principale si sta tenendo un avvenimento di portata storica: il primo concilio Eterni/Devianti.
Per i membri della razza perfetta sono presenti Ikaris, Virako, Thena e Phastos. Mentre per il popolo di Lemuria vi sono Kro, Ransak, Yrdisis e Xentu, il più anziano.
"Se vi occorre aiuto per la ricostruzione di Olympia, non avete che da chiederlo" dice Kro. Un tempo si faceva passare per un diavolo, oggi è il messaggero di una nuova era.
"Il vostro apporto è ben accetto" annuisce Ikaris "Credo che la risoluzione dei problemi antecedenti la fine della guerra debba essere la nostra priorità. Poi potremo cominciare a pensare al nostro futuro. Al nostro comune futuro".
"Che ne sarà di Ghaur ed Ereshkigal?" domanda Xentu.
"Col nostro ultimo attacco psichico, la mente di Ghaur è stata praticamente cancellata" spiega Phastos "
È ora ridotto a meno di un vegetale e né la tecnologia eterna né quella deviante hanno i mezzi per rianimarlo. Verrà tenuto in custodia qui da noi a meno che non decidiate diversamente".
"Per quanto riguarda Ereshkigal" aggiunge Kro "Ho già disposto il suo trasferimento nelle carceri di Lemuria".
"Per Karkas non c'è proprio alcuna speranza?" chiede Ransak, il non più Reietto.
Phastos scuote lentamente la testa:"No, mi dispiace. Vorrei poterti dare anche solo una flebile possibilità, ma non è nelle mie facoltà".
Nella sala cala un pesante silenzio, interrotto alla fine da Kro:"Il rito funebre deviante prevede che le spoglie di un guerriero vengano cremate. Te ne vuoi occupare tu, Ransak?". Lui annuisce.
Dopo aver discusso per circa un' ora su altri argomenti, la riunione viene sciolta. Mentre Yrdisis si reca da Khoryphos, il loro amore finalmente non più ostacolato, Ikaris si avvicina a suo padre Virako, un colloquio non minato da spinosi argomenti come non avveniva da tempo. Forse è addirittura la prima volta.
"Allora, padre, cosa intendi fare ora? Tornerai al tuo esilio?" chiede il leader degli Eterni.
Lui scuote la testa:"No, credo proprio di no. Dafne e Mirone mi hanno espresso la loro intenzione di rimanere qui ed io seguirò il loro esempio. La fine di questa guerra è riuscita a riunire il nostro popolo, la guerra questo non lo ha mai fatto, anzi, ci ha solo diviso. Si sta costruendo qualcosa di nuovo, qualcosa per cui mi ci vorrà un po' di tempo per abituarmi. Ma intendo parteciparvi e vedere dove ci porta".
Ikaris posa una mano su una spalla di Virako, in segno di apprezzamento.
Intanto Kro raggiunge Thena, visibilmente triste, fuori dalla sala. "Amore, cosa ti prende?".
"Cosa mi prende?" si volta lei "Forse Ikaris e gli altri miei compagni possono riuscire a mascherare il loro shock, ma io no. Ho vissuto eventi sconvolgenti, Kro, non li potrò mai dimenticare. E tu hai permesso che avvenissero".
"Non avevo scelta, Thena. Ghaur mi avrebbe sicuramente ucciso se mi fossi ribellato subito. Ma quando l' ho visto indebolirsi, ne ho subito approfittato".
"Sì, forse è così. Forse hai ragione. Ma prova a metterti nei miei panni: e pensa a come reagiresti se quegli eventi fossero capitati a te".
L' eterna si allontana, ma il nuovo leader dei Devianti la richiama:"E che ne sarà della nostra storia?".
"Ci devo riflettere" è la laconica risposta di Thena "Ci devo riflettere molto attentamente".

Slokovia.

Come entra nel palazzo governativo, Capitan America viene subito affrontato da due guardie armate. Gli sparano contro alcuni proiettili, ma lui li para tutti col suo scudo, poi li stende con rapidi pugni. Gira in lungo e in largo per le ampie sale, nella speranza che Djorjevic non gli sfugga da sotto il naso: nella sua mente scorrono rapide le immagini degli stermini che questo dittatore ha messo in atto, stermini favoriti grazie al commercio di armi. Commercio gestito da potenti lobby. Lobby che dirigono certi affari del governo americano e non permettono intrusioni o sconvolgimenti. Beh, si dovranno rassegnare, lui andrà fino in fondo.
E così, dopo aver steso un' altra decina di guardie, Jeff Mace sfonda la porta che introduce ad un ampio salone. Lì, in fondo, vi è Drakan Djorjevic. Ma non è solo, vi è una ragazza vicino a lui. E il dittatore le sta puntando una pistola alla tempia.
"P... Papà?" esclama la ragazza visibilmente spaventata "Non farmi del male, ti prego".
"Lasciala subito andare!" intima Mace.
"Non avrei mai creduto che voi eroi americani vi sareste spinti così oltre" afferma Djorjevic.
"Hai compiuto dei massacri, speravi di passarla liscia?".
"A dire il vero sì. Perchè il tuo governo ti ha mandato qui?".
"Venire qui è stata una decisione mia e solo mia. Che sono felice di aver preso". Fosse comuni, scheletri, pensieri che offuscano la mente del giovane eroe.
"Non potrai comunque fare niente, Capitano" ribatte Drakan Djorjevic "Tra poco sarò in un luogo sicuro e tu non oserai fermarmi. Perchè se vedo anche solo una minima reazione da parte tua premo il grilletto!".
"P... Papà" balbetta la ragazza.
"Zitta, Sonja".
"Non posso credere che tu sia disposto a sacrificare la vita di tua figlia" esclama Cap.
"Tu non mi conosci, non mi conosci affatto" lo zittisce il tiranno, che inizia lentamente a spostarsi verso una porta, che lo proietterà probabilmente verso la sua salvezza. Il tutto trascinando con sé sua figlia. Ad un tratto, però, passa davanti ad una finestra. E ciò segna la sua fine.
Aldilà del vetro vi è Occhio di Falco, a svariati metri di distanza tuttavia. E quando capisce cosa sta accadendo sa di avere pochissimi secondi. Rapidamente estrae una freccia, la incocca nel suo arco e tende la corda. Poi la freccia parte.
È un tiro difficile, quasi impossibile. Ma si sa...
"Io non sbaglio mai" dice Clint Barton.
La freccia sfonda il vetro e si conficca nella mano in cui Djorjevic tiene la pistola. Il dittatore urla per il dolore ed è costretto a lasciar andar via sia l' arma che sua figlia. Capitan America ne approfitta subito: lancia il suo scudo, centrando al mento Djorjevic, poi gli è subito sopra, immagini di sterminio che continuano ad attraversargli la mente.
"Cosa mi dici ora, eh?" grida Jeff Mace "Mostrami ancora quanto sei potente ed intoccabile! Sei un verme, Djorjevic, un verme finito". Ma il dittatore ha ormai perso i sensi. Preso dalla foga, l' eroe a stelle e strisce non nota che Sonja, la figlia del dittatore, ha estratto un coltello e sta per calarlo sulla sua schiena: fortunatamente il ragazzo si volta in tempo ed evita il colpo, poi disarma facilmente la ragazza, che si accascia piangente sul pavimento.
Occhio di Falco entra nella stanza e si china su Djorjevic a valutarne le condizioni:"Ehilà, bello, sono stato bravo eh? Non ho leso nessun nervo vitale". Poi si accorge di un affranto Cap:"Va tutto bene, amico mio?".
Jeff osserva il coltello che ha in mano:"No, non va niente affatto bene. Quanta follia, Clint, quanta insensata follia".
L' arciere gli posa una mano sulla spalla in segno di conforto mentre i due eroi osservano la caduta di un tiranno.
Poco dopo, mentre War Machine porta via Djorjevic, Falco viene chiamato da Photon:"Allora, Monica, cosa hanno deciso gli sloreni?".
"Non so se ridere o piangere, Clint: hanno deciso di venire con noi".
Il mondo cambia. La guerra sta per finire.

Olympia.

In soli due giorni, il mondo di Melissa Gold si è capovolto: fino a poco tempo fa si riteneva una persona come tante altre. Umana. Certo, con doti particolari, ma pur sempre umana. Ed invece no, invece è tutt'altro: un' eterna. Quell' uomo con quella folta barba l' ha chiamata Adora, la conosce. Dovrà parlare al più presto con lui. Ma dovrà anche in un certo senso ricominciare da capo, riconsiderare la sua vita. E scegliere a quale mondo sentirsi più legata. Non sarà un percorso facile, ma lei è pronta.

L'Aja

"Giudice Santini".
"Sì?".
"Ehm, ci sarebbero delle persone che vogliono vederla. Dicono di conoscerla: hanno degli strani costumi sgargianti".
"C'è un tizio vestito da arciere ed un altro con uno scudo?".
"Sì, esatto".
"D' accordo, falli entrare".
E così, pochi secondi dopo, i sei Vendicatori recatisi in Slorenia fanno il loro ingresso nell' ampio ufficio privato del giudice italiano da loro salvato poco tempo fa da Ultron. Ed hanno con loro un pacco speciale.
"Cosa?" esclama Santini "Ma costui è Drakan Djorjevic! Come... Come...".
"Si stupisce del fatto che eroi americani abbiano catturato un criminale di guerra aiutato dal governo americano?" dice War Machine "Le cose cambiano. Su quest'uomo pendeva da tempo un mandato di cattura internazionale, ora può finalmente essere processato per le atrocità che ha commesso".
"Spero non vi dispiaccia, ma oggi è qui presente anche il Segretario Generale dell' ONU. Ritengo sia doveroso informarlo subito".
"Faccia pure" lo invita Occhio di Falco. Dispiacere? Era proprio quello che si aspettavano.

Palazzo dei Vendicatori.

"L' ex moglie di Eric Masterson è stata qui?" esclama Thunderstrike.
"
È così, signore" conferma Jarvis "Sono stato incaricato di riferirglielo non appena fosse tornato. L' ha notata in un servizio televisivo".
Il costrutto si preme una mano sulla fronte:"E cosa le è stato detto?".
"
È stato un momento molto imbarazzante: praticamente non le abbiamo rivelato nulla. Onestamente non sapevamo cosa dirle".
"Era inevitabile, doveva accadere prima o poi. Ma forse è accaduto troppo presto".
"Forse dovrebbe parlarle".
"Non me la sento, non me la sento ancora. Non saprei cosa dirle, la verità potrebbe rivelarsi troppo dolorosa".
L' eroe esce così in giardino ed osserva il cielo: forse è meglio se per un po' sparisce dalla circolazione, così potrà riflettere su cosa fare. Tornerà su Asgard, presso gli Asi, la sua unica famiglia, per quanto ampie siano tra loro le differenze. Dunque si libra in volo.

L'Aja.

Preso in custodia Djorjevic dai Caschi Blu, il Segretario Generale delle Nazioni Unite può dedicare la sua attenzione ai Vendicatori. "Non so davvero come ringraziarvi per questo vostro inestimabile aiuto".
"Un' idea noi l' avremmo, Segretario" dice Iron Man entrando nella sala.
È stato dietro le linee per tutto questo tempo, ma ora è giunto il suo momento: uno degli atti più importanti della storia dei Vendicatori è stato affidato a lui, spera di ricambiare tale fiducia.
"Però" pensa Jeff Mace, all' oscuro della verità "Si è ripreso presto da quella missione".
"Come le è stato riferito" continua Tony Stark "Abbiamo salvato più di duecento sloreni che rischiavano di essere sterminati da Djorjevic. Vorremmo che queste persone potessero tornare nella loro vera patria".
"La loro vera... La Slorenia?" domanda il Segretario Generale.
"Precisamente. Dopo che quella nazione è stata distrutta da Ultron, ci sono stati i consueti grandi cordogli, ma a onor del vero poco si è fatto oltre a questo. Mi creda, non è una critica al vostro operato, so che in questi ultimi mesi avete dovuto affrontare altre, ugualmente gravi problematiche. Ma riteniamo sia giunto il momento che la questione Slorenia venga affrontata di petto".
"Ed in che modo?".
"Ne affidi temporaneamente a noi la gestione, Segretario. A noi Vendicatori. Fino a quando la Slorenia non sarà nuovamente diventata la nazione che era un tempo".
"Sarà un' impresa mastodontica. E poi vi sono solo macerie".
"Difficoltà che a noi non incutono timore".
Il Segretario Generale inizia a passeggiare su e giù per la stanza, con passo calmo e sereno, gli sguardi di tutti i Vendicatori puntati su di lui. Infine si volta verso gli eroi:"Ovviamente non è una decisione che posso prendere da solo. La sottoporrò al Consiglio ed all' Assemblea e poi vi riferirò".
"Nel frattempo, possiamo riportare gli sloreni... a casa?" chiede Iron Man.
Dopo qualche attimo di silenzio, vi è la risposta:"Sì, potete. Quelle persone ne hanno tutto il diritto".

Confini della Slorenia.

"Jack" dice Photon tramite la sua communicard "Ci è stato dato l' assenso, puoi proseguire".
"D' accordo".
In questi due giorni, in questi convulsi due giorni, si sono decisi i destini di molte persone: degli Eterni e dei Devianti, giunti ad uno storico compromesso dopo secoli di lotta; di Marcy Steele e di Thunderstrike, che invece un compromesso dovranno raggiungerlo e presto; di Sam Wilson, che si è confrontato col proprio passato e ha scelto di affrontarlo di petto; di Songbird, che ha finalmente ritrovato la sua vera famiglia; di Jack Hart e di Kaina, che stanno per rivelarsi l' un l' altra i rispettivi sentimenti; di Eddie March, che ha superato le proprie paure e le proprie insicurezze; ed infine degli sloreni, che hanno nuovamente la possibilità di decidere del loro futuro. E per questo gli è stata data anche una mano. Una mano inaspettata ed imprevista.
"Photon" dice il Fante di Cuori dopo qualche minuto "Ma non avrei già dovuto incontrare delle macerie?".
"Se sei dove mi hai detto, sì. C'è qualcosa che non va?".
L' eroe aguzza la vista e nota qualcosa in lontananza. "No, non può essere vero!". Si alza ancor di più in volo, fino a dominare l' intera vallata che si estende davanti a lui, poi va in un altro luogo. E in un altro. E in un altro. E in un altro ancora. Finché si convince del miracolo accaduto. "M... Monica" balbetta per lo stupore "Io non so come dirtelo, ma... la Slorenia è tornata!".
"Cosa intendi dire?".
"Ci sono nuovamente le case, i villaggi, gli alberi... tutto il resto. Credo manchino solo le persone. Ma a conti fatti è come se Ultron non fosse mai passato di qui!".
Lo accoglie dopo questa notizia un gelido silenzio, che non osa interrompere come per timore che la magia che è davanti ai suoi occhi svanisca all' improvviso. Infine, dopo circa un minuto, Photon riacquista la parola:"Mi stai prendendo in giro?".
"Ti sembro il tipo? Vieni a controllare tu di persona se non ci credi".
"Ci verrò e non credo proprio sarò da sola. Una volta lì, dovrai recarti subito in Africa: abbiamo ricevuto una comunicazione da Kaina".
"Una comunicazione buona o cattiva?".

L'Aja.

"Capitan America, la prego si fermi. Sono Jane Esperson dell' agenzia Reuter: è vero che Drakan Djorjevic è stato catturato?".
L' eroe è tentato di andarsene, poi decide di parlare, è giusto che la gente sappia:"Sì, confermo questa notizia. E vorrei aggiungere un' altra cosa, una cosa molto importante: ho trovato gli uomini di quel dittatore in possesso di armi e tecnologia avanzata, tecnologia di chiara fabbricazione americana. Da anni le lobby dei mercanti di armi bazzicano in Slokovia ed altri piccoli paesi, arricchendosi alle spalle della gente povera che viene uccisa dalla loro crudele mercanzia, e nessuno ha mai fatto nulla per fermarli. Ho visto con i miei stessi occhi i numerosi civili, donne e bambini soprattutto, morti in quella nazione. Morti per niente, per niente dannazione!". Il tono di voce si alza e quasi spaventa la giornalista. "Potevamo e dovevamo salvarli prima. Chi doveva intervenire per primo non lo ha fatto: parlo del governo americano, che avrebbe dovuto bloccare quell' ignobile traffico. Ma non l' ha fatto perchè ha paura, perchè è dai mercanti di armi che trae linfa vitale. La verità, dunque, è che il governo americano ha fomentato i massacri in Slokovia e non solo lì. Accuso tutti, nessuno escluso. Tutti. Ho concluso".
Cap si allontana, senza che la giornalista faccia alcun tentativo di fermarlo. Del resto non c'è n'è bisogno. Per aver raccolto questa dichiarazione, Jane Esperson vincerà quest' anno il premio Pulitzer. Le frasi di Capitan America rimbomberanno per settimane e come sensazionalismo faranno a gara con la notizia che viene diramata dieci giorni dopo. Quando l' ONU affida ai Vendicatori la gestione ed amministrazione della Slorenia, rendendo così gli Eroi più potenti della Terra un vero e proprio organismo internazionale.
Gli ultimi sospiri della guerra.

Palazzo dei Vendicatori.

Scarlet entra in sala riunioni, dove al momento è presente solo Wasp. "Jan, hai sentito la notizia?".
"Sì, amica mia. Era quanto di meglio potessimo aspettarci in questo periodo così tormentato. Sì, quanto di meglio potesse accadere".
"Che ne è di Simon?".
Jan temeva questa domanda. "Lo troveremo, Wanda, vedrai". Spera che le sue parole siano apparse convincenti. "Piuttosto, cosa ti ha detto la dottoressa Foster?".
"Dopo avermi rimproverato per circa un' ora per la mia avventatezza, mi ha detto che il feto non ha riportato alcun danno. Un vero e proprio miracolo".
"Almeno questo, Wanda. Almeno questo".
Scarlet si avvicina:"Senti, Jan, se vuoi parlare di quello che ti è successo...".
Wasp si volta, le ecchimosi ed i gonfiamenti presenti sul suo viso fanno quasi paura:"Ti ringrazio, Wanda, ma adesso preferisco stare un po' da sola".
Scarlet annuisce ed esce dalla sala: incrocia le braccia al petto, trattiene le lacrime che la tensione le ha fatto venire agli occhi per quanto accaduto in questi giorni. Infine si incammina verso la sua stanza. Intanto, all' interno, Wasp rivive nella sua mente gli orrori a cui ha assistito:"Ho sbagliato, ho commesso degli errori ed i miei amici hanno pagato per questo. Ma ora possiamo e dobbiamo cambiare: ora la Slorenia è in mano nostra. Finora abbiamo scherzato, adesso faremo sul serio!".

Africa.

Il Fante di Cuori entra nella nave contraxiana e si reca da Kaina:"È vero, allora?" chiede.
"Sì" risponde lei "Sta funzionando".
"Grandioso!" ribatte l' eroe abbracciandola. Kaina non si sottrae alla stretta. Jack Hart prova una sensazione di calore e benessere in questo momento. Dunque prende il viso di Kaina tra le sue mani e poi la bacia, a lungo. Con passione. Con amore. Un amore negato forse per troppo tempo, ma finalmente sbocciato.

M'Baro vive in questa terra da sempre e non riesce a ricordare l' ultima volta che l' ha vista fertile. Ogni mattina passeggia lungo questi campi incolti, come se i suoi passi potessero ridare la vita. Ma in questo giorno tutto cambia: vi sono delle pianticelle che sono affiorate, minuscole ma ben visibili. Cosa può essere accaduto? Il Signore ha finalmente ascoltato le sue preghiere? Poi un bagliore di luce lo acceca momentaneamente ed ode un rumore in lontananza. Stanno arrivando delle jeep. L' uomo bianco, sinonimo di guai. I mezzi si fermano e dal primo scende una donna attraente, che si reca da M'Baro. Gli tende una mano e lui, dopo qualche esitazione, ricambia la stretta.
"Felice di conoscerla" dice la donna in francese "Mi chiamo Rebecca Bergier della Fondazione Stark".
"Siete venuti a sottrarci il nostro cibo?" chiede M'Baro.
"Tutt'altro. Qui con noi abbiamo tutto l' occorrente per coltivare e seminare i campi".
"Cosa?".
"Sì, ha capito bene: vi forniremo tutto l' aiuto necessario per far rifiorire queste terre. Terre che sono e continueranno ad essere vostre. Ma vi dovete conquistare questo diritto, lavorando e sudando. Ritiene che la sua tribù sia pronta per questo?".
M'Baro rimane in silenzio per alcuni secondi, poi annuisce:"Sì, siamo pronti. Andrò subito a parlare con la mia gente".
"Molto bene. C'è molto lavoro da fare" conclude Rebecca Bergier.

La Guerra è finita. Inizia la Pace.

FINE

I VENDICATORI presentano:
TESORO, MI SI
È RISTRETTO BILL FOSTER!

Kruma International.

Tutti i volti dei presenti sono tesi: Talia Kruma, fondatrice e proprietaria di questa azienda; Dale West, il suo più fidato collaboratore dopo Bill Foster; Kayla Ballantine, la segretaria personale di Bill; Celia Jackson non è presente in quanto ancora ricoverata all' ospedale dopo l' assalto di Youngblood durante il quale è rimasta ferita; è comunque presente anche Peter Corbeau, scienziato capo della stazione spaziale Starcore, attualmente in congedo sulla cara, vecchia Terra.
"Siete tutti pronti?" domanda Talia.
"Sarà la sfida più difficile della nostra vita" commenta Dale.
"Non so se ne usciremo vincitori" aggiunge Kayla.
"Tranquilli, rimarrò in ogni caso accanto a voi" rassicura Corbeau.
"Niente disfattismi" afferma Talia "Da ciò che accadrà nelle prossime ore dipende il futuro nostro e di questa società!".
E così i minuti lentamente passano, finchè arrivano i nemici tanto temuti, tre uomini in doppio petto! "Buongiorno, Ms. Kruma" dice uno di loro "Siamo Smith, Sandford & Son della Smith, Sandford & Son Insurance. Siamo qui per valutare i danni recati alla vostra azienda, quantificarli e vedere se si possa risarcirli".
"Voi siete... gli esecutori?" domanda Dale. Talia gli pesta violentemente un piede.

Palazzo dei Vendicatori.

"Sono stanco morto" commenta Ant-Man.
"Stando alle tue caratteristiche fisiche, Scott Lang, mi sembri vivo" ribatte Visione.
"Ehi, credevo che stessi su questo pianeta da tanto tempo da capire i giochi di parole".
"Lo so, volevo solo vedere se ci cascavi" sorride il sintezoide.
"Comunque non ha tutti i torti" afferma Dane Whitman "Abbiamo lavorato tutta la notte e di risultati finora ce ne sono stati davvero pochi".
"Ti assicuro, comunque, che è quanto di più io sia riuscito a conseguire in questi ultimi mesi" esclama Bill Foster.
"Allora che ne dite" invita Walter Newell "Ci spezziamo la schiena per un altro paio d' ore?".
"Improbabile" dice Visione "Prima che la spina dorsale si spezzi vi sono...".
"Stavolta non ci caschiamo... simpazoide" lo fredda Ant-Man.
"Dovrò fare un discorsetto a Sun uno di questi giorni".

Kruma International.

"Voi non potete immaginare" afferma Smith della Smith, Sandford & Son "Quanta gente tenti di imbrogliarci. Hanno bisogno di soldi e allora fingono che il loro negozio sia stato assalito da un supercriminale, perchè le polizze hanno un rimborso molto alto in questi casi. Pensate che una volta ci fu uno che dichiarò di essere stato assalito da Rhino, ma con prove inoppugnabili lo inchiodammo alle sue responsabilità".
"Qui non c'è nessun trucco" dichiara Talia Kruma "La nostra storia è andata anche sui giornali".
"Oh, non sarebbe la prima volta che un assalto viene organizzato ad arte" controbatte Sandford della... insomma, avete capito "Sapete, ci sono molti supercriminali falliti che per racimolare qualche soldo si mettono in combutta con negozianti od aziende con problemi fiscali. Eccovi un piccolo elenco: Aqueduct (la sua specialità sono le pescherie), Jackhammer (scommetto che non vi ricordate chi è, vero?), Porcospino, Papà Gambalunga (che ha deciso di abbandonare le partite di basket), Ago, i Fratelli Grimm (la loro specialità invece sono le pasticcerie), Razorfist...".
"Ok, abbiamo il promemoria" lo interrompe Dale West "Ora vi dispiacerebbe valutare i danni?".

Palazzo dei Vendicatori.

"Propongo una pausa" dice Visione "State lavorando da troppe ore, sono ormai le nove del mattino".
"Le nove?" esclama Bill Foster "Santo cielo, non mi ero reso conto di quanto corresse il tempo. Devo recarmi subito alla Kruma International".
"Ti ci porterò io, così farai prima" afferma il sintezoide "Il tuo siero della crescita, intanto, in attesa di nuovi esami rimarrà qui conservato. C'è qualche problema per te in questo senso?".
"No, nessuno. Anzi, qui sarà più al sicuro che a casa mia".
"Se non vi dispiace, mi unirò a voi due" propone Ant-Man "Ho sentito parlare della Kruma: magari se riesco a trovare un impiego lì potrei stare più vicino a mia figlia".
"Sei il benvenuto" afferma Bill.

Kruma International.

"Valutato lo stato della proprietà passiamo ad un altro punto" afferma Son, che ci tiene però a precisare di non essere figlio di Smith & Sandford "Secondo alcune testimonianze, a contrastare Youngblood sarebbe stato un anonimo uomo in armatura".
"Mica tanto anonimo..." inizia Dale West. Altro pestone sul piede da parte stavolta di Kayla Ballantine.
"Cosa vorrebbe dire con questo?" chiede Talia Kruma.
"Ma mi pare evidente: non possiamo essere certi del tutto del fatto che i danni siano stati procurati solo da Youngblood. Per quanto ci riguarda c'è un più che ragionevole dubbio su questo punto".
"Ragionevole dubbio?" esclama Peter Corbeau "Talia Kruma è stata ed è una valente scienziata: il fatto che abbia fondato quest' azienda è un bene per tutti, non potete trattarla come una patetica truffatrice!".
"Se riesce a convincerci del contrario..." inizia Smith.
"Vediamo se ci riesco io". La voce proviene alle spalle dei tre assicuratori, che come si voltano perdono in un sol colpo l' imperturbabilità che prima regnava sul loro viso. C'è Visione ora davanti a loro a braccia conserte. E li sovrasta non solo in altezza.
"Bill?" esclama Kayla vedendo il suo principale accanto al sintezoide "Non credevo avessi amici così... altolocati". La vista dell' eroe fa tornare alla memoria della donna ricordi ora seppelliti in profondità nella sua mente, ricordi di quando era un' altra persona e viveva tutt' altro tipo di esperienze. Ricordi che preferirebbe non rivivere mai.
"Ho molte sorprese nascoste nel mio cappello magico" dichiara Bill Foster.
"Signori assicuratori" afferma Visione "Apprezzo il lavoro che fate e comprendo le difficoltà a cui andate incontro ogni giorno. Ma posso assicurarvi che la qui presente Talia Kruma gode del massimo rispetto da parte di noi Vendicatori. Sapete bene anche che il periodo più difficile per un' azienda sono i primi mesi e dunque se le negaste il risarcimento sarebbe per lei estremamente problematico andare avanti. Ma confido nel vostro buon senso. Vero che lo userete?". Un tono calmo, senza alzate di voce: un tono capace di convincere chiunque. Soprattutto Smith, Sandford & Son della Smith, Sandford & Son Insurance.
Sandford tende la mano:"Può contarci: consideri il risarcimento una cosa fatta. Vorrei stringerle la mano, se non le dispiace".
A Visione non dispiace affatto.

Poco dopo.

"E così a quanto pare sono ancora in debito con te" afferma Talia Kruma.
"Ehi, ci tengo anch' io a questa azienda. E credo che quest' uomo possa aiutarci" dice Bill Foster indicando Scott Lang.
"Qual era la tua professione precedente?" chiede la titolare della società.
"Facevo l' ingegnere elettronico" spiega Scott Lang.
"Ed attualmente?".
"Ehm... ho lavorato all' estero".
"Va bene, vediamo cosa si può fare. Bill, ci puoi lasciare soli?".
L' uomo esegue e torna nel suo laboratorio: lavora ardentemente in attesa della pausa pranzo, che ha intenzione di saltare. Per poter chiarire alcune faccende con Celia una volta per tutte.
Poco lontano da lì Dale West, anche lui rinchiuso nel suo laboratorio, tira un sospiro di sollievo. Per fortuna quei tizi in doppiopetto non hanno voluto esaminare anche questa stanza, se no avrebbero sicuramente scoperto il suo esperimento segreto. Un esperimento che risolleverà le sorti della Kruma International!

Da qualche parte. Un luogo molto, molto piccolo.

Una figura solitaria si aggira in un paesaggio deserto. "John? Max? Dove diavolo siete finiti tutti?" esclama con tono disperato.

St. Mary Hospital. Qualche ora dopo.

"Mi scusi, dove è ricoverata Celia Jackson?" chiede Bill Foster.
L' infermiera di turno al bancone preme alcuni tasti su un computer, poi ottiene sullo schermo la risposta:"Stanza 314, terzo piano. Lei è un parente?".
"Un amico" conclude Bill iniziando a salire le scale.
Quando giunge davanti alla porta della stanza che gli è stata indicata esita un attimo, poi entra. Lì, supina su un letto, vi è Celia Jackson, la donna un tempo da lui amata. Quando lei lo vede, nonostante negli ultimi tempi i rapporti tra loro due siano stati tesi, non riesce a trattenere un sorriso di felicità.
"Bill, sei stato molto gentile a venire a trovarmi" dice la donna.
L' uomo le porge un mazzo di fiori, mettendoli poi in un vaso posto su un comodino accanto al letto. "Era doveroso, Celia. Come sta la tua ferita?".
"Meno grave del previsto" spiega lei "Secondo i medici, potrò uscire di qui e riprendere a lavorare entro la fine della settimana".
"Questa è davvero una splendida notizia". Poi Bill prende una sedia e si mette a poca distanza da Celia. Per un attimo è tentato di prenderle una mano, ma poi desiste. "Senti, Celia, credo ti sia accaduto qualcosa in questo periodo in cui non ci siamo visti. Qualcosa che non è dipeso da me. Perchè sembri proprio avere qualcosa che ti rode dentro. Forse non merito di essere così esigente dopo tutto quello che ti ho causato, ma sappi che rimango sempre un tuo grande amico. In cui potrai sempre confidare".
Celia china il capo, poi fa quello che Bill non aveva fatto: gli prende la mano. "Vuoi sapere cosa mi è successo? Sì, credo che te lo dirò. Sono stata violentata".
"Cosa?".
"
È successo alcuni mesi fa: lavoravo per una importante compagnia aerea e, per fare carriera, uno dei soci mi fece una proposta indecente che puoi ben immaginare. Io rifiutai e lui non la prese bene: una sera attese che io tornassi a casa, poi emerse dall' oscurità e...". La voce della donna si rompe, come se volesse iniziare a piangere. Poi china il capo, in silenzio.
"Ma almeno è in prigione ora quel verme?" chiede Bill.
Celia scuote la testa:"No, non c'è stato nessun testimone dell' atto ed alla fine era la sua parola contro la mia. Ho sporto denuncia, ma non è servita a niente".
"In quanti sono a conoscenza di questa storia?".
"Solo tu e Talia: quando la sentì rimase scioccata e mi propose di venire a lavorare per la sua compagnia. Accettai con gioia, tutto pur di allontanarmi da quell' incubo".
"Dimmi il nome del tuo violentatore e andrò a dargli una lezione!".
"No, Bill, non commettere sciocchezze: è una persona molto potente e non riusciresti nemmeno ad avvicinarti a lui. Lascia perdere tutto, dimentica come ho dimenticato io. Altrimenti, come hai sperimentato in prima persona, fai sì che le tue azioni vengano guidate unicamente dalla tua rabbia e tratti male anche le persone a te care".
"Ma Celia, come si può dimenticare una cosa del genere?".
"Chissà, forse non si può".
I due discutono ancora per alcuni minuti di argomenti più leggeri, poi Bill è costretto a tornare al lavoro. "Tornerò presto a trovarti, Celia".
"Ci conto, amico mio" risponde lei. Sì, amico, forse era questa la parola che aveva bisogno di sentirsi dire.

Kruma International.

"Sono felice che abbia voluto ricevermi, Ms Kruma" dice un uomo in elegante doppiopetto.
"Beh, la sua proposta d' affari è decisamente interessante" ribatte Talia "Questa macchina capace di eliminare le scorie nucleari senza danni attirerebbe sicuramente l' attenzione di tutti. Perchè ha scelto la mia azienda, Mr. Ryan?".
"Ho valutato le diverse società ed ho concluso che la sua sia la più competente, anche se è entrata solo recentemente sul mercato".
Talia non può fare a meno di trovare affascinante Henry Ryan, poi allontana dalla sua mente questi pensieri: non può continuare a fare la mangiauomini. Oltretutto con Bill sente di provare sensazioni particolari, uniche.
"Crede ne potremo parlare più ampiamente uno di questi giorni?" chiede Ryan.
"Magari a cena" pensa la donna. "Certo" risponde poi "Ho il suo numero di cellulare e lei sa dove contattarmi".
"Molto bene, allora arrivederci". Ryan esce dall' ufficio, proprio mentre vi entra Bill Foster. L' occhiata che si scambiano è rapida e per un attimo gli occhi di Ryan sembrano illuminarsi di una strana luce. Ma è solo un attimo.
"Chi era quel tizio?" chiede poi Bill.
"Un tizio con una proposta d' affari" risponde laconicamente Talia.
"Sono stato da Celia, mi ha raccontato ciò che le è successo... Spero tu...".
"Sì, so a cosa ti riferisci".
"Sai chi c'è dietro quell' atto inumano?".
"Sì, teoricamente lo saprei. Ma non intendo dirti chi è".
"A quanto pare voi donne ci godete ad avere segreti con me" sbotta Bill "Cosa ho fatto di male?".
"Ancora nulla, ma se provassi a cercare vendetta per Celia otterresti solo guai" ribatte Talia "Ed ora se vuoi scusarmi...". "Forse quella cena con Ryan non è del tutto da scartare" pensa poi.
"Me ne vado, me ne vado. Ah, dov'è Lang?".
"Nel laboratorio di Dale. Purtroppo non ho potuto assumerlo, ma non appena avremo aumentato il nostro capitale sociale non è detto che non si possa farlo".
Bill si congeda da Talia e si reca da Dale: durante il tragitto smaltisce la rabbia accumulata grazie ad una semplice constatazione. "C'è stata una denuncia, probabilmente c'è stato anche un processo" pensa "Dunque sono atti pubblici, consultabili da tutti. Scoprirò presto il nome di quel bastardo".
Quando entra nel laboratorio del suo più grande amico, vede che oltre a Scott Lang vi è anche Visione:"Ciao, Dale. Cosa stai mostrando loro?".
"Guarda qui" esclama Dale indicando una strana macchina simile ad una caffettiera gigante "Ricordi quando ti accennai ad un mio progetto prima che venissimo assaliti da Youngblood? Beh, eccolo qui!".
"E cosa sarebbe?".
"Una macchina capace di attingere ad energie dimensionali. Pulite, economiche, praticamente illimitate".
"Ho fatto un' analisi interna del tuo congegno, Dale West" dichiara Visione "E non credo sia del tutto sicuro".
"Eh? Ma cosa dici? Ho fatto tutte le prove...".
"Esattamente a quale tipo di dimensione attingi le tue energie?" chiede Ant-Man.
"Aspetta, ti faccio vedere dei diagrammi. Ma dov'è che... Ah sì, sono nell' altra stanza. Torno subito!".
Una volta che Dale è uscito, Visione chiede:"Ho sentito parlare di un nuovo eroe o presunto tale: Metallo.
È forse lui?".
Bill annuisce:"
È volenteroso, ma deve ancora imparare molto".
Improvvisamente la macchina ideata da Dale inizia ad animarsi di vita propria, un' aura cremisi che spunta attorno a lei. E prima che i tre abbiano il tempo di chiedersi cosa stia accadendo, un raggio di luce li investe. Poi non ci sono più. E quando Dale torna:"Ecco qua i... Ehi, ma dove siete finiti tutti?".

Un luogo molto, molto piccolo.

In un deserto sconfinato appare un globo di luce, che rilascia dal suo grembo tre figure. Bill Foster, Visione ed Ant-Man. La caduta non è troppo alta, dunque nessuno riporta lesioni. E finalmente qualcuno, per la precisione Scott Lang, può porre la fatidica domanda:"Qualcuno vuole dirmi che diavolo è accaduto?".
"A quanto pare siamo stati ridotti a dimensioni microscopiche" spiega Visione dopo una rapida analisi nei suoi database "Per la precisione ora siamo alti...".
"Aspetta, che vuol dire questo?".
"Che ogni indizio lascia presupporre che siamo finiti nel Microverso".
"Il Microverso?" esclama Bill.
"Un mondo microscopico, appunto, con le sue leggi fisiche e le sue civiltà. Ed anche i suoi tiranni ed i suoi eroi".
"Cosa, questa dimensione è abitata?".
"Ed anche da molti popoli. Tuttavia non credo che sia stata la macchina del tuo amico a spedirci qui, ci sono altre forze in gioco. Se siano benigne o malvagie, lo scopriremo solo col tempo". In quel momento il sintezoide si volta ad est, una espressione di curiosità dipinta sul suo volto. "Rilevo una traccia familiare a circa un chilometro da qui".
I tre vi si dirigono, ritrovandosi davanti poco dopo ad una celebre felina. Svenuta.
"Sì, come avevo supposto" dice Visione chinandosi ad esaminare le sue condizioni "
È Tigra, ci era giunta notizia che si fosse trasferita in questa dimensione. Però...".
Le parole del sintezoide vengono interrotte dall' apparire di un altro globo di luce, che rilascia stavolta decine di persone. Armate fino ai denti. Tre di loro Visione ed Ant-Man li conoscono.
"Consegnaci subito quella donna, Visione" intima il leader del gruppetto "O subirai l' ira del comandante Rann e dei suoi Micronauti!".

Kruma International.

Dale West percorre con lo sguardo tutto il suo laboratorio, fino a pochi minuti prima affollato. Vi erano il suo amico Bill, Visione e Ant-Man. Poi si è assentato per un attimo e... puff, svaniti. Se non volevano starlo a sentire potevano anche dirlo!
"Aspetta" pensa poi "Cos'è questo? La mia invenzione sta... fumando?
È calda, come se...". Ed un terribile sospetto inizia a farsi strada nella mente dell' uomo.

Microverso.

"Consegnaci subito quella donna, Visione. O subirai l' ira del comandante Rann e dei suoi Micronauti!".
"Comandante" dice il sintezoide "Non iniziamo subito col piede sbagliato. Sono certo che possiamo capire dove sia il malinteso senza dover far uso della consueta battaglia di rito".
"La-tik-proposta ha-tik-senso" interviene Bug, l' elemento più insolito del piccolo gruppetto.
"Cosa vi porta qui?" chiede Marionette, la donna da una vita al fianco di Arcturus Rann nella sua lotta contro i tiranni del Microverso.
"Un incidente di laboratorio, come spesso accade" spiega Ant-Man, narrando quanto accaduto poco prima.
"Di cosa sarebbe ritenuta responsabile Tigra?" chiede poi Visione.
"Siamo stati chiamati da Lord Tanabrus, uno dei tanti reggenti presenti in questo mondo" narra Rann "Da tempo i suoi maghi vaticinavano di un imminente e sanguinoso attacco e noi eravamo stati incaricati di proteggerlo. Quell' attacco è alfine arrivato ed al comando vi era questa donna dall' aspetto felino. L' ho vista coi miei stessi occhi".
"I danni?".
"Ingenti".
"Le vittime?".
"Numerose".
"Quante provocate da Tigra?".
"Eh? Ma che domanda...".
"Ti prego, Rann" invita Visione "Rispondimi".
"Beh, l' ho vista ferire ma non uccidere se è questo che vuoi sapere. Al termine della battaglia si è diretta nel deserto e noi l' abbiamo seguita. Poi abbiamo trovato voi".
"Ha ferito, ma non ha ucciso. Non ha ucciso pur avendo certamente avuto numerose possibilità di farlo" afferma Visione "Questo non ti dice niente?".
"Beh...".
"Scommetto che deve essere preda di qualche tipo di controllo, mentale o mistico. Solo così può spiegarsi il suo insolito comportamento. Perchè, se hai anche solo un po' di fiducia in me, Rann, ti posso assicurare che Tigra non è un' assassina od un genio del male. Anzi, è una donna coraggiosa e valorosa".
"Ammettiamo che io ti creda. Come la mettiamo con ciò che, involontariamente o meno, ha causato?".
"Rechiamoci da questo Lord Tanabrus" interviene Ant-Man "Così saremo su un terreno a voi favorevole, ma dove Tigra potrà spiegare le sue ragioni. E sono certo che saprete giudicare senza preconcetti".
Rann si volta verso Marionette, avendo da lei un muto assenso. Dunque dice:"D' accordo, venite pure a bordo della nostra navicella".
Mentre si avviano, Bug si avvicina a Bill Foster:"Scusa-tik-ma tu chi sei?".
"Non ci crederai, ma sono giunto qui per caso".
"Tik-quello che dissi io al sovrano di Eidolon-tik-quando mi sorprese a letto con sua moglie. Chissà perchè non mi ha creduto".

Kruma International.

"Dale?".
"Sì?" esclama lui voltandosi di scatto e trovandosi di fronte Kayla Ballantine.
"Ehi, ti ho forse spaventato? Scusami".
"No, non è colpa tua.
È il troppo lavoro, devo prendermi un po' di ferie uno di questi giorni".
"Ti ho disturbato per chiederti se avevi per caso visto Bill da qualche parte. Tra un' ora ha un appuntamento con un cliente importante".
"Bill? Ah sì, l' ho... mandato fuori a fare una commissione per me. Ma tranquilla, tornerà anche prima di un' ora".
"Talia sa di questa commissione?".
"Dannazione, perchè questa donna è così perspicace?" si dispera Dale West, che poi dice:"Ehm, in effetti no. Ma ti prego, reggimi il gioco. Si tratta di una faccenda molto importante".
La donna annuisce. "Va bene, ma vedi di non approfittare troppo in futuro della gentilezza di Bill".
"Certo. Ah, Kayla...".
"Sì?".
"Il fatto è... che... Ah, lascia perdere. Non è nulla di importante".
Kayla ritorna alla sua scrivania, mentre Dale si catapulta sulla macchina:"Dannazione, vecchio mio. Un tuo amico è nei guai e tu pensi a tampinare una bella ragazza. Ci sarà tempo dopo per questo. Ora ho meno di un' ora per riportare Bill e gli altri in questo mondo. Ed il bello è che non ho idea da dove cominciare".

Microverso.

Il palazzo di Lord Tanabrus è immenso, sfarzoso, pieno di sale. La stanza del trono è la più ampia. Qui è stata portata Tigra che, dopo alcuni minuti, si è ripresa. Dopo aver accertato che è in ottime condizioni fisiche e padrona della sua volontà, i Micronauti le chiedono cosa sia accaduto.
"Tutto è molto confuso nella mia mente riguardo ciò che è accaduto nelle ultime ore" racconta Greer Nelson "Ero insieme ai miei compagni guidati da Stargod. Avevamo appena concluso una missione quando la nostra attenzione è stata catapultata altrove. Dove di preciso non ricordo".
Tutti ascoltano con crescente interesse.
"Ed è qui che i miei ricordi iniziano a farsi ancora più confusi. Vedo una battaglia sanguinaria, un improvviso lampo accecante e poi... io che vago nel deserto senza meta. Fino a perdere i sensi. E risvegliarmi in questo luogo".
"Cosa ne pensa, Lord Tanabrus?" domanda Rann.
Il reggente si diletta anche nelle arti magiche ed è un rinomato stregone:"Avverto verità nelle sue parole. Non ci ha mentito".
"Proprio quello che avevamo detto noi" afferma un baldanzoso Ant-Man.
"Ma allora-tik" dice Bug "Chi c'era dietro quell' assalto?".
L' essere può ritenersi fortunato poichè la risposta arriva subito dopo quando tutto il suolo inizia a tremare, come preda di un violento terremoto. Beh, a ben vedere non è che sia questa gran fortuna.
"Sire!" irrompe un soldato "Un altro assalto!".
"Presto" incita Lord Tanabrus "Recatevi subito ai posti di difesa. Io radunerò gli altri maghi e preparerò le adeguate difese mistiche. Micronauti, sapete cosa fare".
"Potremmo rivelarci utili nella battaglia imminente" fa notare Visione.
Lord Tanabrus non ha il tempo né i mezzi per discutere questa asserzione:"Va bene, seguite le indicazioni di Rann".
"Forza eroi!" incita il leader dei Micronauti "E non cedete di un passo".
Arcturus Rann, Marionette, Bug, Visione, Tigra ed Ant-Man si fiondano all' esterno. Bill Foster rimane indietro: del resto di quale utilità potrebbe essere?
Lo spettacolo all' esterno è impressionante: centinaia di esseri, alcuni dall' aspetto umanoide, altri dalle fattezze mostruose, si stanno riversando sui bastioni del castello. La loro furia è contenuta con difficoltà dalla guardia armata di Tanabrus, il quale insieme ai suoi fidati maghi non riesce ad organizzare adeguati incantesimi di repulsione.
Tutto questo cambia quando in battaglia si calano i sei eroi. La loro esperienza, la loro forza e agilità è nettamente superiore a quelle dei loro avversari. I Micronauti hanno dalla loro centinaia di altre battaglie combattute e vinte; Visione, con la sua capacità di alterazione della densità, è un bersaglio praticamente inafferrabile; Tigra è una furia scatenata e, per ogni attacco che le viene portato contro, un' armatura mistica appare a proteggerla. Infine qualcuno è anche più piccolo del previsto.
"Sigh, piccolo in un mondo di piccoli" pensa Ant-Man "Il mio è proprio un destino". Chissà che nome ha l' insetto che sta cavalcando ora.
Da lontano Bill Foster osserva il tutto, un' arma in mano in caso di bisogno. E forse ce ne sarà bisogno. Perchè il primo attacco era solo un' avanguardia. Su una collina lontana appare una schiera di altri avversari, sembra non dover finire mai. Il loro ingresso in scena capovolge nettamente le sorti della battaglia.
Una raffica energetica sbalza Ant-Man dalla sua cavalcatura. L' eroe perde la concentrazione e torna a fattezze normali (ovvero microscopiche in questo mondo). Subito un mostro si lancia verso di lui. Colto dalla paura, Scott afferra un sasso e lo scaglia senza pensarci troppo. Ben sapendo che tutto ciò è inutile.
"Ah, se potessi ancora ingrandire gli oggetti col semplice pensiero" si augura. Ed il suo desiderio... si avvera! Il sasso diviene un piccolo masso, che investe in pieno il mostro mettendolo ko. E creando stupore nell' eroe:"Che cosa? Ma credevo di aver perduto questo potere fornitomi da Hyperstorm!*".

* Potere acquisito su Fantastic Force 4, perduto nel nr. 7

Questa scena è stata notata anche da occhi interessati. Quelli di Bill Foster. Con incoscienza e sprezzo del pericolo, l' uomo si lancia nel fragore della battaglia, evitando un paio di assalti. Ed arrivando infine al cospetto di Scott Lang.
Lo afferra per le spalle:"Puoi fare la stessa cosa sulle persone?".
"Quale? L' ingrandimento? Sì, teoricamente sì, ma non l' ho mai sperimentato fino ad ora".
"Fallo su di me allora".
"Cosa? Ma non possiamo, si corre il rischio di...".
"Fallo e basta! Potrei rivelarmi una risorsa preziosa!".
Il tono imperioso di Bill Foster pare abbattere le peraltro poche riserve di Scott Lang, tutto teso nel cercare di scoprire se le sue antiche facoltà siano ritornate. Così poggia le sue mani sulle spalle di Bill, si concentra per alcuni secondi ed infine... avviene l' accrescimento! E così, dopo tanto tempo...
"Sì" esclama trionfante Bill Foster "Sono di nuovo il Golia Nero!".
"Non esultare troppo, amico" dice Scott Lang "Non so se gli effetti di questo mio potere siano duraturi. E comunque come faccio a possederli ancora?".
"La mia è solo una supposizione" interviene Visione "Ma credo abbia a che fare con le differenti leggi fisiche che governano questa dimensione. Esse hanno consentito ciò che nel nostro mondo non è più possibile".
"Sei parente di Reed Richards, per caso?".
"Ora basta discutere" li blocca Arcturus Rann "C'è una battaglia in corso!".
Ricomincia il caos di armi, raggi laser e dolore. Bill è il più esagitato di tutti, l' essere tornato quello di un tempo lo ha galvanizzato forse un po' troppo.
Visione non può fare a meno di accorgersene:"Attento, Golia, è solo cresciuta la tua altezza, non la tua forza".
"A questa posso pensare io" interviene Lord Tanabrus, il quale inizia ad agitare le sue mani che vengono attorniate da un' aura cremisi. Un' aura che viene poi lanciata verso Bill.
"Sì, sento rinnovate energie scorrere dentro di me!" esclama il Golia Nero, che si getta nuovamente nella battaglia. Tuttavia il numero degli avversari è veramente sconfinato, pare quasi non dover finire mai.

Kruma International.

Talia Kruma sta esaminando alcuni conti, ma la sua testa è altrove: pensa al litigio di stamattina con Bill, al suo per nulla nascosto affetto o forse qualcosa di più nei confronti di Celia Jackson. Dannazione, perchè deve trattare sempre così male gli uomini di cui si innamora? O peggio. La sua mente ritorna a Jimmy, al suo primo e più grande amore, e a ciò che è accaduto nella giungla sudamericana tanto tempo fa. No, basta pensare a queste cose, deve occuparsi di altro. C'è stato quell' affarista, Henry Ryan: l' ha incontrato alcune ore fa, era davvero molto affascinante e garbato. E l' ha invitata a cena, per discutere di affari. Questo quantomeno a livello formale. Beh, perchè no? Compone un numero di cellulare e, dopo alcuni squilli, il diretto interessato risponde. "Miss Kruma, è lei?".
"Sì, ha già imparato il numero di telefono della mia azienda?".
"Ho una buona memoria". Ride, una risata armoniosa.
"Senta, ho ripensato a quel suo invito e ho deciso di accettare. Per quando le va bene?".
"Facciamo fra un paio di giorni? Alle diciannove e trenta, al Chez Maxim?".
"Sì, per me va bene. Allora ci vediamo direttamente lì: se le si presentano dei problemi, mi chiami".
"Oh, stia tranquilla che di problemi non ne avrò".
"Arrivederci".
Henry Ryan spegne il cellulare ed un sorriso si dipinge sul suo volto. A svariati chilometri di distanza, anche Talia sorride: non è affatto dispiaciuta di quello che ha fatto.

Microverso.

Sì, la potenza degli eroi è fenomenale, hanno capacità straordinarie. Ma sono pur sempre in netta inferiorità numerica, mentre il numero dei loro avversari pare non voler decrescere. Ad un tratto un violento lampo accecante appare come dal nulla dove vi sono Tigra ed Ant-Man, facendo sì che i due eroi perdano i sensi. Visione viene distratto da ciò e non nota così un essere che, armato di un pesante randello, lo centra alla testa: nella foga ha dimenticato di rendersi intangibile. I Micronauti vengono accerchiati: Rann spara un raggio energetico dalla sua pistola, ma un essere simile ad un licantropo lo evita e lo artiglia al petto. Il leader del gruppetto non ha nemmeno il tempo di urlare prima di venire messo al tappeto. Marionette e Bug non sono tanto più fortunati di lui.
E mentre anche Lord Tanabrus ed i suoi maghi vengono messi fuori gioco, l' ultimo a rimanere in piedi è Bill Foster. Decine di esseri lo attorniano: lui mena fendenti e calci a destra e a manca, ma improvvisamente vi è un attacco di massa. Sente morsi, pestaggi, dolore. Poi non sente più nulla e sviene.

Kruma International.

"Dale?" entra Kayla Ballantine.
"Sì?" balza lui dal suo posto.
"Mancano venti minuti e qui di Bill non vi è traccia. Guarda che se non torna incolpo te per il mancato colloquio".
"Quanto sei ansiosa, mia cara. Sarà rimasto bloccato nel traffico". "E che traffico" pensa Dale.
"Ok, voglio essere fiduciosa".
La segretaria sta per andarsene, ma Dale la richiama:"Ehi, te l' ha mai detto nessuno che sei davvero affascinante?".
"Sì, tantissime persone" risponde Kayla "Tu invece perchè non pensi a lavorare piuttosto che a perdere tempo?". E sbatte la porta.
"Ok, mi sa che devo farmi dare lezioni di corteggiamento" pensa Dale West "Ma prima... Dai, Bill, compi un miracolo come sei solito fare. Diamine, mica ti potrà essere accaduto qualcosa di grave... no?".

Microverso.

Come apre gli occhi, Bill Foster vede solo oscurità. È forse finito all' Inferno? No, il dolore che prova è terribilmente reale: è ancora gigante, gli effetti dell' accrescimento di Ant-Man non sono ancora svaniti. C'è una luce in lontananza, non ha altro luogo in cui andare. Vi si dirige, con passi lenti e studiati, come se da ciò che accadrà nei prossimi minuti si dovesse decidere del suo destino. A ben vedere, ciò non è del tutto falso.
La luce si apre in un' ampia sala, deve essere all' interno della reggia di Lord Tanabrus. Ma lo spettacolo che si para poi davanti a Bill Foster gli gela il sangue: Visione, Ant-Man, Tigra, i Micronauti e Lord Tanabrus legati al soffitto a testa in giù, privi di sensi. E dietro di loro un essere che pare immenso in questo mondo di piccoli, un essere che nelle sue mani ha uno strano congegno con tre grossi bottoni gialli.
"Benvenuto, essere gigante, aspettavo proprio te" dice l' essere.
"Chi sei? Cosa vuoi dai miei amici?" grida Bill.
"Loro sono stati solo un mezzo, un mezzo per giungere a te! Non credevo ai miei occhi quando ho scoperto le tue potenzialità nascoste, potenzialità che nemmeno sai di avere. Desideri tanto sapere chi sono? D' accordo, ti accontento, visto che sarà una delle tue ultime ore di libertà. Mi chiamo Psycho-Man, essere gigante, e col tuo potere conquisterò il Microverso!".
"Non mi interessa cosa vuoi fare, so solo che ti sconfiggerò!".
"Parole altisonanti per un uomo che ha paura... molta paura!". E così dicendo Psycho-Man preme un bottone del suo strano congegno.
Ed immediatamente Bill Foster si accascia sul pavimento:"Aaaah, aiuto, no!".
"Molta paura" ribadisce Psycho-Man.
"A... Aiu...". Poi incredibilmente Bill si rialza, lentamente, ma si rialza.
"Ah, riesci a resistere all' influsso del mio psico-raggio. Ma la seconda sensazione sarà quella che ti piegherà.
È quella che piega tutti: l' odio!".
Il volto di Golia Nero si contorce in una espressione di rabbia:"Sì, li odio tutti!" dice riferendosi ai suoi compagni di squadra catturati.
"Ed in particolare odi uno di loro, essere gigante. La donna felina. Non è così?".
"Sì, la odio, è per colpa sua se sono finito in questo pasticcio".
"Allora devi fare una cosa molto semplice: uccidila, gigante. Uccidi Tigra!".
A passi lenti e quasi studiati, l' eroe si avvicina alla vendicatrice felina priva di sensi, fermandosi poi a pochi metri da lei.
"Forza, non esitare" lo incita Psycho-Man "Dovresti sentirti onorato del fatto che io ti abbia scelto". Solo Psycho-Man è a conoscenza dell' immenso potenziale che risiede all' interno di Bill Foster, un potenziale che ha scoperto quasi per caso quando si era messo in contatto con un congegno capace di attingere alle energie del Microverso. Da lì ha osservato il mondo dei "grandi", quel mondo da lui a volte visitato. Ma lì vi sono troppi difensori, meglio accontentarsi del proprio piccolo orticello. E l' esca venne presto adocchiata e portata nel suo mondo: ma era ancora un semplice umano, qualcosa doveva attivare la scintilla. Quel qualcosa si è presentato sotto forma di Ant-Man. E, per usare un eufemismo, sono tutti in guai seri.
Golia alza il suo pugno, se lo cala contro Greer Nelson per lei è la fine, verrebbe schiacciata. Lo tiene sospeso in aria per svariati secondi, come se stesse pregustando questo momento. Tuttavia i secondi passano e non accade più nulla.
"Avanti, uccidila!" incita Psycho-Man premendo di nuovo un pulsante del suo strano congegno. Altre onde dello psico-raggio investono Bill Foster, che però non cede.
"N... No, non la ucciderò!" esclama, volgendosi verso il tiranno del Microverso "Mi hai sentito? Non la ucciderò!".
"La tua forza di volontà è davvero fenomenale, ma non è nulla in confronto ai tanti dubbi che ora ti attanagliano". E così dicendo preme un altro pulsante.
La mente di Bill viene percorsa da mille immagini: della sua precedente carriera da supereroe, delle sofferenze che ne ha ricavato, degli amori che ha perduto. Poi si vede com'è ora: senza poteri, diviso tra due donne alle quali non riesce ad esternare i suoi veri sentimenti, sempre teso a cercare di dare il meglio, non venendo tuttavia premiato come merita. Mentre ciò accade, l' altezza di Bill torna ad essere quella consueta, gli effetti dell' accrescimento di Ant-Man sono finiti. E l' eroe si accascia:"Sì, non sono nulla".

Kruma International.

Dale West sta passeggiando nervosamente su e giù per il suo laboratorio. Ormai è disperato: le ha provate tutte e non ha ottenuto alcun risultato. Ora può fare affidamento unicamente su un miracolo. Che infatti... Improvvisamente la macchina che ha spedito Bill e gli altri nel Microverso si rianima, viene circondata da un' aura cremisi ed inizia a sussultare.
"Cosa?" esclama Dale West "Ma io non ho fatto niente!". Appunto.

Microverso.

"Non sono nulla, sono un totale fallimento. Come eroe e come uomo" dice Bill Foster.
"Esatto" conferma Psycho-Man "Ma io posso farti diventare qualcuno. Basta che ti unisci a me. Insieme conquisteremo questi ed altri mondi".
"Non ascoltarlo" dice in quel momento Tigra, appena ripresasi "Non è vero che non sei nessuno, hai resistito alle sue torture mentali, ti sei comportato valorosamente in battaglia, mi hai salvato la vita. Non sei affatto un fallimento".
"Zitta donna!" intima il criminale.
E d' improvviso le prospettive di Bill cambiano: ripensa alla battaglia con Youngblood e a come si è prodigato per salvare Celia Jackson; pensa alla Kruma International, per cui sta dando il meglio di sé; pensa a Talia, la donna che sente di amare come mai prima d' ora. Queste sono cose importanti, cose che non può dimenticare. E così si rialza:"Sì, hai ragione, Tigra. Ti ringrazio per avermi ridato la forza di andare avanti". Ed inizia inesorabilmente ad avanzare.
"No, tu sei pieno di dubbi" afferma Psycho-Man che continua invano a maneggiare col suo congegno. Nulla. "Hai paura". Nulla. "Odi tutte queste persone". Nulla. "Come puoi resistere al mio psico-raggio?" si chiede infine.
Bill gli arriva a pochi centimetri:"Perchè il vero fallimento sei tu".
Poi una mano fuoriesce dal petto del tiranno del Microverso, che prima urla di dolore poi crolla al suolo. E dietro di lui vi è Visione, riuscito a liberarsi nella confusione di questi ultimi secondi. "Ci ho messo dieci secondi più del previsto, dovrò rivedere le mie funzioni" dice, poi si rivolge a Bill Foster "Sei stato... grande".
"Ah, Viz, decisamente non hai un futuro come comico" interviene Ant-Man "Ed ora ti dispiacerebbe liberarmi?".
Il sintezoide e Bill lo fanno, con Scott e con gli altri. Lord Tanabrus ed i Micronauti ringraziano i quattro eroi terrestri per il loro prezioso apporto e, quando si sta per decidere su come trattare ed imprigionare Psycho-Man, una luce attornia Viz, Ant-Man, Bill Foster e Tigra.
"Ma cosa..." inizia Greer.
Poi svaniscono nel nulla. Riappaiono in un vortice cremisi che li trascina in alto, in alto, in alto. Finché vengono colti da un lampo accecante. E quando riaprono gli occhi... c'è uno stupito Dale West vicino a loro.
"Santo cielo, Bill, sei tornato appena in tempo" dice lui "Fra cinque minuti hai un appuntamento. Kayla mi ucciderebbe se non ci andassi. Ma cosa vi è successo?".
"Qualcosa per cui non bastano cinque minuti per raccontarlo" esclama Scott Lang.
"Ehm, scusate, ma mi spiegate cosa ci fa una donna in bikini qui? Non che mi dispiaccia, beninteso".
"Una donna in bikini?" si interroga Visione.
Greer Grant Nelson si riprende, scuote la testa, poi si osserva le mani e rimane sbigottita. Si porta le mani al collo ed il suo sgomento aumenta:"Il mio amuleto? Che fine ha fatto il mio amuleto?".
È ritornata per qualche misterioso motivo ad avere un aspetto umano

Abitazione di Bill Foster. Quella sera.

Mentre facevano l' amore, l' ha sentita distante. Molto distante. Ed ora che è abbracciata a lei, Bill Foster non può fare a meno di chiedersene il motivo.
"Talia, ti è accaduto qualcosa? Ti vedo pensierosa".
La donna scivola dal letto e raccoglie i suoi abiti, mormorando qualcosa come:"Lascia perdere".
Ma Bill è deciso ad andare fino in fondo:"Ti prego, mi rendo conto che in questi ultimi giorni sono stato un po' una carogna. Ok, un perfetto stronzo. E dunque prima di rovinare tutto, voglio almeno tentare di mettere le cose a posto tra di noi".
Talia si volta verso di lui, poi gli si piazza di fronte:"Vedi, fino a questo momento noi siamo stati vicini, intimi, solo a livello fisico. Ma anche se ci conosciamo da anni, non sappiamo molto l' uno dell' altra. Insomma, sento che non siamo completi come coppia".
"Allora facciamo qualcosa per diventarla" propone Bill.
"Tipo?".
"Come hai detto tu, conoscenza reciproca. Ci sono cose di noi che l' altro non sa, raccontiamole e condividiamo qualcosa di più che un semplice contatto fisico".
Talia si allontana ancora da Bill, iniziando a camminare su e giù per la stanza, mentre quando passa davanti alla finestra la luna illumina le sue splendide forme. "Avevo un ragazzo, una volta, si chiamava Jimmy. Il mio più grande amore. Con lui volevo sfruttare le risorse naturali di una giungla sudamericana per immettere sul mercato dei farmaci innovativi e a basso costo. A tal proposito ci recammo in Delvadia, dove vi era abbondanza di queste erbe di cui avevamo bisogno: era una zona pericolosa, e lo sapevamo, ma eravamo giovani e credevamo di essere invincibili. Scoprimmo di esserci sbagliati nel peggiore dei modi: ci fu un' imboscata ai danni di un gruppo della resistenza da parte dell' esercito locale e noi ci ritrovammo nel mezzo. Una granata esplose a pochi centimetri da Jimmy, che venne proiettato lontano: io fui colta dal panico e rimasi immobile. Lo vidi lì, improvvisamente rianimarsi, ma invece che correre verso di lui iniziai a fuggire, terrorizzata dai proiettili che fischiavano tutt'attorno a me. Ovviamente nei giorni successivi tornai con circospezione in quella zona, più volte, ma di Jimmy nessuna traccia e nessuna notizia, era come sparito nel nulla. O peggio. Ed io in tutti questi anni, oltre a non aver saputo quale sia stato il suo destino, non sono riuscita a togliermi di mente l' immagine di me che fuggo invece di aiutare di Jimmy. Così facendo, l' ho condannato".
La donna termina il suo doloroso racconto e torna a sedersi vicino a Bill:"Ecco, il più grande peso sulla mia anima è stato sollevato. Qual è il tuo?".
"Non credevo che potesti avere vissuto un evento così tragico, Talia" commenta Bill.
"Se non me l' avessi mai chiesto, non l' avresti mai saputo. Giusto?".
L' uomo annuisce, poi dice:"Beh, ecco, la mia confessione è molto meno tragica della tua, ma comunque sconvolgente. Almeno credo. Ricordi che alcuni anni fa vi era in giro quel supereroe che si faceva chiamare Golia Nero?".
"Me l' ero quasi dimenticata, me l' hai fatto ricordare solo tu ora. Ma tu cosa c'entri?".
"C'entro perchè ero io il Golia Nero!".

I VENDICATORI presentano:
KILL BILL Vol. II

San Francisco.

Dopo essere sbarcato dall' aereo, Bill Foster raccoglie i suoi pochi bagagli, poi nota un uomo che tiene in mano un cartello con su scritto il suo nome. Credeva che cose del genere accadessero solo in televisione. "Salve, credo di essere la persona che sta cercando" si presenta.
"Mr. Foster, buongiorno. Sono Lewis Teague, segretario di Mr. Hill, l' amministratore delegato della Hillcorp. Si tratterrà molto a Frisco?".
"Un paio di giorni, immagino. Il tempo di sancire gli accordi che avete discusso con Talia Kruma".
"Già, veramente una donna straordinaria".
Mentre prendono un taxi e si avviano verso la Hillcorp, Teague narra a Bill la storia dell' azienda. Ma lui l' ascolta con sguardo distante, la sua mente persa nei ricordi di ciò che è accaduto un paio di giorni fa.

Abitazione di Bill Foster. Due giorni prima.

"Ero io il Golia Nero!" rivela l' uomo.
Cala un profondo silenzio nella stanza, interrotto dopo pochi secondi da un qualcosa di inaspettato. Uno schiaffo. Da parte di Talia. "Maledetto bugiardo!" urla "Io ti racconto un evento tragico della mia vita e tu te ne esci con questa menzogna per farti bello ai miei occhi?".
"Ma non è una menzogna!".
"Non lo è? D' accordo, allora fammi vedere i tuoi poteri. Cresci davanti a me".
"Beh... ecco... Non li ho più i superpoteri".
La donna agita le mani in gesto di rabbia:"Ah, ma perchè sono venuta qui? C'è un' altra persona molto più interessante che mi sta aspettando".
"Talia, aspetta...".
"Non aspetto niente" dice lei raccogliendo i suoi vestiti. Pochi minuti dopo è giù in strada, che riparte sgommando con la sua macchina. Bill non ha fatto nulla per fermarla o convincerla delle sue parole.
"Che idiota che sono" pensa.

San Francisco.

Quasi superfluo dirlo, ma l' indomani Talia Kruma fu un pezzo di ghiaccio davanti a lui e si limitò a comunicargli che sarebbe dovuto andare a San Francisco, per concludere un accordo con una azienda del luogo. Non si dilungò nemmeno nei particolari di tale accordo, demandando il tutto a Kayla Ballantine. E così eccolo qua, solo più che mai, in una città che non conosce ad occuparsi di cose che gli interessano poco. Ma farà bene a farsele piacere, deve sgomberare la sua mente e pensare ad altro per non ricordare quella tragicommedia che è diventata ultimamente la sua vita. Almeno San Francisco è una città tranquilla, qui non c'è un' alta concentrazione di supereroi e supercriminali... giusto?
Mentre è immerso in questi pensieri, il taxi giunge alla sua destinazione. Hillcorp, un grande complesso che si staglia in alto nel cielo, uno degli edifici più grandi di San Francisco. E grandi edifici comportano una... grande attenzione da parte della comunità.
Ad alcuni metri dall' ingresso vi sono dei manifestanti, i cartelli che lanciano accuse del tipo: ASSASSINI DELLA NATURA, W LA NATURA NO AGLI AGENTI INQUINANTI. A questi fanno seguito degli slogan non proprio politically correct.
"Ma come mai tutto questo trambusto?" chiede Bill.
"Ah" esclama disgustato Teague "Fanno parte di un gruppo ecologista o presunto tale chiamato Greenworld, credono che i nostri prodotti contengano agenti chimici inquinanti. Inutile dire che ciò non è vero e potrà valutarlo coi suoi stessi occhi".
In quel momento un manifestante oltrepassa a gran velocità un cordone della polizia, chiamata per ogni evenienza, e si lancia verso i due:"Teague, ti ho riconosciuto!" urla "Pagherai per i tuoi crimini!". Nella sua mano vi è un grande randello, sfuggito chissà come agli occhi degli agenti.
Ma improvvisamente qualcuno da dietro, sbucato come dal nulla, lo abbranca e gli fa perdere la presa sull' oggetto contundente. Poi lo ammanetta e lo porta via:"Sei in arresto per disturbo della quiete pubblica e tentata aggressione. I tuoi diritti...".
"Li conosco benissimo i miei diritti, poliziotto servo del potere".
"Oh, hai già conosciuto le nostre celle?" ribatte l' agente "Allora non ti dispiacerà rivederle. Certo che se i vostri slogan sono tutti così stereotipati non andrete molto lontano".
"Ci saranno altri incidenti del genere, agente... Reilly?" chiede Teague notando il nome sulla giacchetta "Ormai i nostri nervi stanno per scoppiare".
"Stia tranquillo" risponde Reilly "Questi sono cani che abbaiano e non mordono. Le auguro buona giornata".
Il poliziotto consegna poi il manifestante rissoso ad un suo collega, che lo porta via.
"Giornata intensa eh, Ben?" gli chiede poi un altro suo collega.
"Puoi scommetterci, Steve. Scommetto che Carson sta sbattendo la testa nel muro in questo momento per la disperazione".
Il suo nome è Ben Reilly: uomo o clone, poco importa. Un tempo era a New York, a condividere la vita, i ricordi ed i guai di Peter Parker, il suo gemello scientifico. Poi ha deciso di trasferirsi qui, per tentare di tracciare una propria strada, un proprio sentiero di vita che non debba dipendere da nessun altro se non da lui stesso. Ma percorsi del genere non sono mai privi di ostacoli: Helen, la sua ragazza, è stata violentata, una sua ex fiamma di nome Janine è ripiombata nella sua vita con un figlio tenuto segreto fino a quel momento e... Ah, già, quasi dimenticavamo: è il supereroe noto come Ragno Rosso.

Kruma International.

Dale West bussa timidamente alla porta aperta. "Ehm, si può?".
"Certo, Dale" risponde Kayla Ballantine "Entra pure".
"Ah, grazie. Poco lavoro, eh?".
"Stai scherzando, vero? Anche se Bill è fuori sede, i compiti sono sempre tanti. Infatti posso dedicarti pochi minuti. Cosa c'è?".
"Beh... Ecco...".
"Sì?".
"Volevo chiederti...".
"Volevi uscire insieme a me?".
Dale fa una faccia stupita:"Come hai fatto a capirlo?".
"Francamente, Dale, sarei stata una scema se non me ne fossi accorta".
"Ah...
È proprio vero, le donne sono un mistero infinito. Ma cosa ne dici?".
"Dico che accetto!" risponde la segretaria sorridendo.
"Grandioso!" fa un balzello Dale "Ehm, scusa, la mia solita esuberanza. Allora, domani sera?".
"E perchè non questa sera?".

Palazzo dei Vendicatori.

"Tigra, ti disturbo? Posso entrare".
"No, non mi disturbi, Visione. Entra pure. E comunque puoi anche cominciare a smettermi di chiamarmi con quel nome".
"Dunque sei ritornata umana in modo permanente... Greer?".
"Sì. Senza il mio amuleto non posso tramutarmi in nulla".
"Allora cosa conti di fare?".
"Onestamente non lo so, forse tornerò alla ricerca scientifica. Però il dubbio su cosa possa essere successo al mio amuleto mi angoscia. E se cadesse in mani sbagliate?".
"La sua natura è mistica, vero?".
"Sì, è un prodotto del Popolo Felino".
"Allora, prima di gettarti in questa tua nuova vita, forse non ti dispiacerà sentire il parere di un esperto in simili questioni mistiche".

San Francisco.

"Sono felice di aver potuto discutere con lei, Mr. Foster" dice Mike Hill, amministratore delegato della Hillcorp "Ci vediamo allora domani per discutere degli ultimi accordi".
"
È stato un piacere anche per me" ribatte Bill "Non credevo che il mio primo viaggio d' affari si sarebbe rivelato così agevole".
"Oh, vedrà che in futuro avrà pane per i suoi denti" sorride Hill "Lewis, chiama un taxi, così Mr. Foster può recarsi al suo hotel".
Mentre Bill attende il mezzo, esce per prendere una boccata d' aria. I manifestanti sono ancora accampati lì. Ma diversamente dal suo arrivo hanno ora un nuovo 'testimonial'. Molti alzano cartelli che raffigurano immagini del primo Kraven, poi con casse di legno si crea un palco improvvisato ed un oratore, probabilmente il leader del gruppetto, vi sale sopra.
"Quest' uomo, Sergei Kravinoff, ha rappresentato tutto ciò che noi vorremmo essere" dice "L' unione perfetta tra uomo e natura, che però è rimasta contaminata una volta che si è trasferita nelle grandi città. Il suo esempio deve essere un monito per tutti noi, ci insegna che la natura è qualcosa di benevolo che non ti farà alcun male. Invece nel cosiddetto mondo civilizzato si annida il male, soprattutto sotto forma delle multinazionali come la Hillcorp.
È contro di esse che lottiamo e lotteremo sempre. Perchè è nostro destino".
Queste parole sono state pronunciate probabilmente altre volte e di certo non servono a radunare altra gente al proprio capezzale. Ma sono più che sufficienti per infiammare gli animi dei manifestati di Greenworld, che rinnovano i loro slogan preconfezionati.
Durante il discorso, Bill ha notato uno sguardo teso da parte di quell' agente che era intervenuto in suo aiuto questa mattina. Reilly, gli pare si chiamasse. Sembra quasi che questa sia una faccenda personale. Poi vede che, mentre l' oratore parlava, una persona avvolta in un ampio impermeabile si è staccata dalla folla e si sta ora avvicinando a Lewis Teague. Ed in quel momento Bill Foster nota qualcos'altro.

New York. Abitazione di Talia Kruma.

La donna si sta truccando con cura, in attesa a quanto pare di un incontro galante. Fino a poco tempo fa aveva delle remore al riguardo, ma dopo le ultime sue burrascose vicende con Bill e (forse) la fine del loro rapporto non ci ha pensato due volte. Oltretutto la persona che sta per incontrare è davvero affascinante. Costui voleva addirittura un incontro direttamente a casa sua, ma Talia ha preferito non correre e gli ha dato appuntamento ad un celebre ristorante di Manhattan.
Così chiama un taxi e pochi minuti dopo si ritrova davanti a Henry Ryan. Un uomo che le ha fatto una proposta d' affari riguardo un avveniristico macchinario capace di eliminare in totale sicurezza le scorie nucleari. Un uomo che potrebbe rivelarsi molto di più per lei. Henry non perde tempo e la bacia direttamente sulle labbra. Talia non vi si oppone. Anzi, è felice.

San Francisco.

Bill ha notato un luccichio proveniente da quella persona e, considerato il modo in cui è abbigliata, teme subito il peggio. E ha ragione, anche se non nel modo che intende lui.
"Ehi, fermo!" urla. La persona con l' impermeabile si blocca e Bill gli si lancia contro. "Polizia, quest' uomo è armato!".
Poi la persona si libera del suo capo di abbigliamento e cala qualcosa contro Bill. Qualcosa che l' uomo blocca con estrema fatica con le sue mani (a proposito da dove viene tutta questa sua forza?). Eh sì, è proprio armata questa persona, ma decisamente non di un' arma convenzionale. Ma di un tentacolo. Anzi, di quattro tentacoli.
"Oh no!" pensa Bill "Di tutti quelli che potevo incontrare proprio lui?". Poi guarda meglio il suo oppositore. Più che un lui... è una lei!
"Dannato insolente" esclama costei "Teague doveva pagare per i suoi crimini, ma la sua pena è solo rimandata. Perchè nessuno sfugge al potere del... Dr. Octopus!".
Evidentemente Carolyn Trainer ha fatto un po' di confusione coi sessi. E comunque da quando è una fervente ecologista?
"Perchè devo sempre andare a cacciarmi nei guai?" pensa Bill Foster "Soprattutto ora che non ho superpoteri?".
"Via da me!". Con un suo tentacolo, la donna si libera di Bill, poi volge la sua attenzione verso Lewis Teague, segretario personale dell' amministratore delegato della Hillcorp. Un uomo inviso a Greenworld. Ma prima che possa fare qualcosa, gli agenti di polizia le puntano le armi contro.
"Ferma dove sei!" le intima Steve Harris, preoccupato per il fatto che da quando Carolyn è apparsa Ben è scomparso. Ha forse avuto paura?
"D' accordo, io rimango immobile. Ma i miei tentacoli no!". E con una straordinaria rapidità, la dottoressa Octopus disarma i poliziotti e li mette ko. "Ed ora, Teague...".
"ATTENTI DI SOTTOOOO!!!!".
La donna si volta e si becca un doppio calcio in pieno volto, che la manda contro un muro. Nonostante il duro colpo si riprende subito e guarda in faccia il suo assalitore. "Ci conosciamo, vero?".
"Probabile, ho una donna in ogni porto. Sono il Ragno Rosso!".
"Ma certo, ora mi ricordo di te. Che alias schifoso che hai".
"Quello delle copie lo è sempre".
"Dunque ti ricorderai di me, il Dr. Octopus!".
"Sei stato a Casablanca, Otto? Non lo sapevo. Dovresti fare causa al chirurgo per il pessimo lavoro".
Con un urlo di rabbia (o di offesa?) Carolyn prova a colpire con i suoi tentacoli Ben Reilly, ma lui con la sua ragnatela li avvolge. Tuttavia la criminale riesce a spezzarla senza problemi. Nota poi che Lewis Teague è ormai scomparso alla vista.
"Pagherai per questo, Ragno Rosso. Pagherai presto".
"Adoro queste frasi fatte" dice l' eroe.
Carolyn però non è altrettanto ben disposta: con i suoi tentacoli colpisce una parte di un muro di un edificio, facendo piovere calcinacci sui poliziotti assiepati di sotto. In un lampo immagini passano davanti alla mente di Ben, ricordi non suoi, di un poliziotto che si è sacrificato per salvare la vita di un bambino. Che stava per essere ucciso dal Dr. Octopus. Poi si riprende e con la sua ragnatela crea una rete tra due edifici che riesce a bloccare la caduta dei mattoni. Contemporaneamente, Carolyn fugge, ma Bill avventatamente prova ancora a fermarla.
"Ma non capisci mai quando è ora di finirla?" gli urla la donna, colpendolo nuovamente con un tentacolo e mandandolo riverso per terra.
Quando il Ragno Rosso si volta, la dottoressa Octopus è già fuggita. Gran bel buco nell' acqua, Ben. Lancia una ragnatela e sparisce alla vista, tornando poco dopo nei panni dell' agente di polizia e scusandosi con Steve Harris. Contemporaneamente Bill Foster si è già ripreso: ha subito duri colpi, ma non ha sentito alcun dolore. Come mai?

New York, Greenwich Village.

"Ehm, salve, si può?" domanda Grant Greer Nelson. Già l' ambiente di per sé è spettrale ed anche il servitore che l' ha introdotta qui non è che brillasse per simpatia e voglia di comunicare. Poi con tutti quei fumi sembra quasi di essere ad un convegno di cocainomani.
"Sì, certo" invita Rintrah, il Mago Supremo della Terra "Visione mi aveva preavvertito del suo arrivo".
"Dunque hai preso il posto di Strange?". Ed anche il padrone di casa non è che abbia un aspetto rassicurante.
"Esattamente".
"E cosa hai fatto per...".
"Ho già salvato il mondo un paio di volte".
"Ah, confortante". Meglio non contraddirlo "Comunque sono qui per un motivo meno tragico... almeno credo".
Mentre la donna parla, Rintrah la analizza:"C'era una grande concentrazione mistica un tempo attorno a te, donna. Non riesco però ad individuarne la fonte precisa".
"Indossavo un amuleto del Popolo Felino, che mi permetteva di trasformarmi in una donna gatto e creava attorno a me un' armatura capace di difendermi da ogni attacco. Solo che l' ho perduto in un recente viaggio in un' altra dimensione... non ho idea di dove possa trovarsi adesso".
"Ecco, ora riesco anche a visualizzarlo".
"E... dove si trova?".
Rintrah rimane in silenzio per alcuni secondi, poi... "Chicago. La città di nome Chicago. C'e' un grande edificio, Sears Tower".
"Molto bene" pensa Greer "A quanto pare si ritorna alle origini". "E come c'è finito laggiù?".
"Non te lo so dire, sento che ci sono strane forze in gioco".
"Forze pericolose?".
"Non sono in grado di rispondere a questa domanda".
Poco dopo, dunque, la donna esce dall' abitazione. Beh, un po' di tempo libero ce l' ha ed un bel viaggio l' aspetta.

San Francisco.

Al chiuso della sua stanza di hotel, Bill Foster pensa agli avvenimenti di alcune ore prima. E crede di aver trovato una spiegazione alla sua incredibile forza, dentro il suo corpo scorre uno strano formicolio, quello stesso formicolio che avvertiva nel Microverso. Gli effetti dell' accrescimento di Ant-Man sono finiti, ma il potere donatogli da Lord Tanabrus risiede ancora dentro di lui. Sì, dev'essere così. Per quanto tempo, però, durerà tutto ciò? E potrà servire a qualcosa contro la dr.ssa Octopus? E perchè vuole fare lo scavezzacollo a tutti i costi? Ha una bella donna che ama, ma di cui rischia di perdere l' affetto: è di questo che dovrebbe preoccuparsi piuttosto. Domani si firmerà l' accordo finale con la Hillcorp, praticamente certo un nuovo attacco della dottoressa. E lui cosa farà?

Da qualche parte.

"Mi scuso per il mio fallimento, Mr. Smith" dice Carolyn Trainer.
"Oh, non ti devi dispiacere per me. Deve dispiacerti piuttosto per te stessa. Dopotutto quelle braccia metalliche sono legate al tuo corpo, non al mio".
"Un dannato esperimento andato a male. Volevo diventare più potente per soppiantare il vero Dottor Octopus... invece questo è il risultato".
"Un risultato che io posso capovolgere" spiega Mr. Smith.
"Ma cosa c'entra Greenworld in tutto questo? E come mai è così interessato a Sergei Kravinoff?".
"Oh, mia cara ragazza, queste sono domande che è meglio non porsi".

New York. Davanti all' abitazione di Kayla Ballantine.

"Kayla" dice Dale West "Io non so come ringraziarti per questa magnifica serata".
"Sono io che devo ringraziarti, Dale" ribatte la segretaria della Kruma "Era da tempo che non mi divertivo così.
È molto bello parlare con te, mi ricordi un' altra persona con cui stavo insieme una volta".
"E... come è finita quella storia, se posso chiederlo?".
"Lui aveva sulle sue spalle troppe responsabilità. Ed io ho cercato vanamente di inseguirlo, rischiando anche di pagare di persona questa mia avventatezza".
"Oh, e come...?".
Lei gli posa un dito sulla bocca:"No, Dale, non parliamo più di queste cose. Non pensiamo al passato, pensiamo solo al presente".
Detto questo lo bacia delicatamente sulle labbra. Dale è al settimo cielo: è da tempo che non instaura una relazione seria con una donna e con Kayla sente proprio che è arrivato il suo momento.
È quella che con molta aulicità definirebbe la donna dei suoi sogni: forte, sicura di sé, ma anche dolce e carina con le persone accanto a lei.
E la felicità dell' uomo è destinata ad aumentare. "Dale" dice Kayla "Ti va di entrare?".

Manhattan, ristorante Plaza.

Anche la serata di Talia Kruma vede lo scambiarsi di un tenero bacio. Anzi, di più di uno. Ma non con Bill Foster, bensì con Henry Ryan, un uomo d' affari di cui si è invaghita. Ma per paura o ripicca verso Bill? Non è un vero sentimento d' affetto, lo sente, eppure nonostante ciò ha detto sì di fronte alla proposta di Ryan di un nuovo incontro per l' indomani sera. Forse è però giunto il tempo che Talia sblocchi i lucchetti che ha attorno al cuore e manifesti ciò che prova davvero. Anche perchè la prossima volta sicuramente Ryan non si limiterà a dei semplici baci.

San Francisco, l' indomani.

Ci sono poliziotti da ogni parte, sui tetti, nei punti focali della strada. Cordoni sono stati posti tutto attorno al perimetro, suscitando l' ira dei manifestanti di Greenworld e di coloro che abitano o lavorano in questa zona ed hanno visto la loro giornata sconvolta. Ed il tutto per una banale firma d' affari! L' orgoglio di Lewis Teague e di Mike Hill ha fatto sì infatti che concludessero il loro accordo con la Kruma esattamente nei tempi e nei modi che avevano previsto.
Tutto sembra andare liscio, nessuno nota movimenti sospetti. Bill e Hill prendono gli ultimi accordi, poi appongono le loro firme sul contratto di collaborazione. "Molto bene, Mr. Foster. Allora fino al prossimo incontro le nostre strade si separano. Mr. Teague e l' agente Harris la riaccompagneranno all' aeroporto, io invece devo rimanere qui. La giornata per una azienda come la Hillcorp è sempre frenetica".
Bill saluta a sua volta, poi esce all' esterno. Tutto sembra calmo e tranquillo. Apparentemente.
"Mr. Foster, per ragioni di sicurezza dobbiamo portare Mr. Teague ai suoi alloggi" riferisce Steve Harris "Sarà l' agente Reilly ad accompagnarla all' aeroporto. Spero non le dispiaccia".
"Niente affatto".
L' auto scortata parte, non incontrando incidenti od imprevisti lungo la via.
"Strano, vero?" chiede Bill.
"Cosa?" ribatte Ben Reilly.
"Quella donna sembrava così determinata, si è arresa con poco".
"A volte i supercriminali si limitano a fare la voce grossa".
In fondo alla strada si odono i manifestanti di Greenworld che chiamano a gran voce:"Kraven!".
Ma improvvisamente le loro voci vengono sovrastate da un urlo e poco dopo un uomo vola fuori dalla finestra. Mike Hill. Ben Reilly fortunatamente è vicino e, con fortuna e prontezza di riflessi, riesce ad afferrarlo prima che cada a terra. Ma è comunque ferito e svenuto.
"Frank, portalo subito al sicuro! Rakoloski, mi senti? Rispondi, Rakoloski!". In quel momento il senso di ragno si attiva.
"Rakoloski non può risponderti".
L' agente di polizia alza il volto: Carolyn Trainer sta rapidamente scendendo lungo il muro. Tenta di estrarre la sua pistola, ma prima ancora di averla tirata fuori dalla fondina un tentacolo lo colpisce e lo manda riverso contro dei bidoni dell' immondizia, che gettano su di lui il loro contenuto. L' igiene personale di Ben non farà salti di gioia, ma è proprio il diversivo che gli serviva. Si toglie la sua divisa, non visto da nessuno: sotto c'è il costume del Ragno Rosso. Per un istante la sua attenzione si concentra su un altro costume che si è portato dietro, quello di Dusk: non sa perchè l' abbia fatto, ha sentito come un impulso. Comunque ora basta tergiversare: lascia il costume di Dusk rinchiuso in una sacca di ragnatela appiccicato al muro e si getta in battaglia.
"Ferma, non un passo!" intima un altro agente di polizia alla dottoressa Octopus.
"Forza, sparate, oppure vi ucciderò!".
Uno dei poliziotti è una recluta e si fa cogliere dalla paura, sparando un colpo. Ne seguono altri da parte dei suoi colleghi. Ma coi suoi tentacoli, Carolyn para tutti i proiettili, la sua velocità è qualcosa di fenomenale, forse anche lei ha acquisito quel collegamento mentale coi suoi arti aggiuntivi che ha Otto Octavius.
"Ottina! Che piacere rivederti" la canzona il Ragno Rosso calando davanti a lei e lasciando gli altri agenti incerti sul da farsi "Dunque era tutta una finta, eh?".
"Sì, Lewis Teague era solo uno specchietto per le allodole" conferma la dottoressa Octopus "Il vero obiettivo di Greenworld è Mike Hill. Deve morire in nome di Kraven!".
"In nome di chi?".
La voce è di quelle capaci di gelare il sangue nelle vene: accade anche stavolta. Tutti si voltano verso la sua provenienza, tutti rimangono sbigottiti. Davanti a loro vi è la persona oggetto della venerazione dei componenti di Greenworld.
"Quando Gregor mi ha riferito che venivo adorato quasi non riuscivo a crederci. Poi purtroppo ho scoperto la verità: voi infangate il mio nome e per questo ora dovrò riconquistare il mio onore!".
Kraven il Cacciatore è tornato!

Kruma International. Quattro ore prima.

Una donna da tempo assente ritorna finalmente in questo luogo.
"Celia!" la accoglie Talia Kruma "Sei arrivata con un' ora di anticipo".
"Ormai mi sentivo bene, era inutile che indugiassi ulteriormente. Sono pronta a riprendere da dove ero stata bruscamente interrotta".
"Sono felicissima per il tuo ritorno. Vieni nel mio ufficio, parliamo un po'".
Le due donne si appartano e, mentre Celia Jackson si adagia su una vicina sedia, Talia rimane in piedi. "Qui siamo lontani da occhi ed orecchie indiscrete" dice quest' ultima "Volevo solo farti sapere che sei stata scagionata da ogni accusa per quanto riguarda Youngblood: non c'è stato alcun problema a far passare la tesi della legittima difesa".
"Legittima difesa?" esclama Celia "Talia, gli ho sparato alle spalle, quando lui era ormai finito. Non ero in me in quel momento, forse avreste dovuto puntare sulla infermità mentale temporanea: mi vergogno profondamente per quello che ho fatto. Temo che quella tragica esperienza di violenza sessuale mi abbia segnato più radicalmente di quanto non desideri ammettere".
"Ehi, quel criminale stava per radere al suolo la mia azienda e ha messo in pericolo la vita di una mia cara amica. Personalmente se l'è andata a cercare e non mi dispiace affatto per lui".
Celia si concede un sorriso:"Però... mi hai definito 'cara amica'.
È un evento storico questo".
"Sì, mi sto decisamente rammollendo ultimamente".
"
È Bill, vero? Ha ammorbidito il tuo carattere". Talia rimane in silenzio, chinando il capo. "Oh, ho toccato un tasto dolente? Mi dispiace".
"Vedi... è che non so cosa pensare di lui".
"Io lo so, invece".
"Ah sì?".
"Sì, Talia: ho già visto quello sguardo.
È lo sguardo di una donna innamorata cotta".
"Non è vero!".
"Sì che lo è. Talia è innamorata, Talia è innamora...".
"Zitta, per cortesia" dice lei con un sorriso "Mi rendi ridicola".
"
È una sensazione che ti spaventa, vero?" continua Celia ora con tono più serio "È un qualcosa che non hai mai provato, quantomeno non a questi livelli. E non sai cosa fare. Una soluzione c'è comunque ed è molto semplice: parla con lui".
"Ci ho parlato e tutto quello che mi ha narrato è una storia fantasiosa sul fatto che lui fosse un eroe di nome Golia Nero...".
"Non è una fantasia, ma la realtà".
"Che cosa?".
"Sì, visto che lui te lo ha rivelato è inutile che io te lo tenga nascosto. Lo so da sempre. Ah, Talia, io credo che tu ti sia allontanata da lui per paura di stabilire una relazione seria, un qualcosa che è a te estraneo e che non puoi controllare totalmente come sei solita fare rispetto alle altre cose della vita. Ti sei allontanata perchè ti sei sentita tradita per il fatto che lui ti abbia rivelato quella che tu ritenevi una menzogna. Ma è un atteggiamento sbagliato, che rischia di infrangere ciò che di bello avete costruito in questi ultimi tempi".
"Mi suona strano sentire queste parole da te, dopo quello che c'è stato tra voi in passato".
"I tempi cambiano, le persone cambiano. Allora, cosa hai intenzione di fare?".

Chicago. Tre ore prima.

Sears Tower, ovvero come cercare un ago in un pagliaio. In questo edificio che ospita ricconi ed aziende, in questo grattacielo che a volte qualcuno che non ha niente di meglio da fare si mette in testa di scalare, vi è l' amuleto del Popolo Felino, almeno a detta di Rintrah, il Mago Supremo. Una ricerca difficile per Grant Greer Nelson, un tempo nota come Tigra: ma del resto non ha nulla da perdere. Varca dunque la soglia di questo immenso edificio e si presenta alla portineria, grande come due uffici messi insieme.
Si fa avanti un agente della sicurezza, un uomo di mezz'età:"Ha bisogno di qualcosa, signorina?".
"Sì, ecco..." incespica Greer "So che la mia richiesta potrà sembrarle un po' strana, ma vorrei consultare l' elenco di tutti coloro che risiedono o lavorano qui". Se si mettesse a bussare porta a porta, tra dieci anni sarebbe ancora qui.
L' agente la squadra da capo a piedi, come a valutarne la pericolosità:"Spiacente, signorina, ma i protocolli antiterrorismo ci impediscono di diffondere queste notizie a chicchessia. Se lei abita qui o ha un appuntamento con qualcuno, molto bene, altrimenti devo invitarla ad andarsene".
"La prego, è molto importante: le sembra che abbia l' aspetto di una terrorista?".
"Non è compito mio giudicare, solo eseguire le direttive impartitemi".
"Contatti i Vendicatori, garantiranno per me".
"Potrebbe anche essere Laura Bush e non servirebbe a nulla. Ora se ne vada prima che sia costretto ad usare le maniere forti".
Greer, capendo che non c'è nulla da fare, ritorna mestamente in strada.

Kruma International. Due ore prima.

Kayla Ballantine mette un ampio faldone in archivio e quando si gira vede Dale West, sgattaiolato dentro silenzioso come un fantasma, che la afferra per le spalle e la bacia. "La mia segretaria preferita".
"Che bambino che sei".
"Vero: non trovi sia il mio miglior pregio?".
"Sì" sorride la donna.
"Allora, sono migliore dell' eroe con cui stavi prima, no?".
Era un commento che non avrebbe dovuto fare. Il volto di Kayla si rabbuia:"Dale...".
"Sai, mi sono ricordata che avevi accennato di aver lavorato per la Vaughn Security Consultants e so che un tempo questa azienda aveva sede nel Four Freedom Plaza. Chi era il tuo spasimante, la Torcia Umana?".
"Dale, non ti permetto di rovistare nella mia vita passata".
"Guarda che oltre a fare sesso dobbiamo anche parlare tra noi se vogliamo diventare una coppia".
Kayla sta per tirargli uno schiaffo, ma si trattiene e continua nelle sue mansioni.
"Cosa c'è ora, mi tieni il broncio?" chiede Dale "Credi che abbia esagerato?".
"Sei un dannato stupido".
"Un dannato stupido che ti vuole bene. Ogni volta che qui si accenna ai supereroi tu sbianchi in volto, mi vuoi dire il perchè?".
"Sono faccende private".
"D' accordo, parliamone 'privatamente' a pranzo. Il turno mattutino è finito e guarda che gli straordinari Talia non te li paga".
Lei torna a sedersi al suo posto, Dale la segue. "Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego" ripete continuamente l' uomo.
La donna non riesce a trattenere un sorriso:"Sei strano, Dale, e per quanto tenti di non pensare a te... mi torni sempre in mente".
"
È il mio fascino latino. E se proprio non vuoi parlare di te, allora ti narrerò la mia vita".
"Deve essere un racconto noioso" ironizza Kayla.
"Aspetta che arrivi al capitolo delle mie amanti... Allora, andiamo?".

San Francisco. Un' ora prima.

Adesso si fa chiamare Mr. Smith. Un nome falso, come falsi sono stati molti suoi atteggiamenti nel corso della sua vita. Da tempo era assente dalla scena, tempo che gli ha consentito di riconsiderare alcuni aspetti del suo passato, rinnegarli e ricominciare da capo, seppur con gli stessi obiettivi principali. Ha fondato una organizzazione, Greenworld (il verde è il suo colore preferito dopotutto), si è attorniato di fedeli seguaci che è riuscito a volgere alla propria causa col grande potere della parola. Infine ha assoldato alcuni supercriminali perchè facciano per lui il lavoro sporco in attesa che lui possa uscire allo scoperto e dare a questo pianeta un nuovo aspetto più... verdeggiante. Tra poco avrà luogo la fase finale della prima missione volta a conseguire questo obiettivo, e l' attore principale deve ancora giungere sulla scena. Ma Mr. Smith è certo che lo farà, ha predisposto tutto in modo perfetto.
C'è anche qualcos'altro, però: sente che sta per cambiare dentro. Fino a poco tempo fa era un essere umano come tanti altri, ma recenti avvenimenti lo hanno portato a chiedersi se questa condizione sia destinata a perdurare.

Chicago. Mezz'ora prima.

Improvvisamente un rumore assordante inizia a risuonare.
"L' allarme antincendio!" esclama una guardia "Presto, iniziamo le manovre di evacuazione prima che sia troppo tardi".
E mentre tutti corrono di qua e di là pieni di affanno e paura, nessuno nota una donna dai capelli neri che velocemente sgattaiola all' interno della gabbiola.
"D' accordo, non è stata una cosa bella da fare" dice tra sé e sé Grant Greer Nelson "Ma devo sapere dove si trova l' amuleto". Così si siede davanti ad un computer e scopre subito una pianta dettagliata di tutto l' edificio con tanto di preziose indicazioni. Alla donna occorrono solo due minuti per compiere la sua scoperta. Una scoperta che la lascia senza fiato: perchè una delle residenti di questo grattacielo porta un nome che non sentiva più da molto tempo. Per ottime ragioni, peraltro.
Joanne Marie Tumolo.

Ristorante Vivas. Quindici minuti prima.

"Ehi, Kayla, hai visto chi c'è la in fondo?" dice Dale West.
"No, c'è una pianta che mi copre la visuale" ribatte la segretaria.
"Non riesco a crederci: la nostra presidentessa Talia Kruma, che si abbassa a scendere tra noi comuni mortali in questo ristorante a due stelle".
"Mi pare fosse già venuta qui, con Bill".
"Beh, a quanto sembra a me se l'è già scordato. Comunque lasciamola perdere e pensiamo a noi".
Il compagno di Talia al tavolo è Henry Ryan, che sta discutendo con lei di alcuni ritrovati per migliorare il suo congegno capace di eliminare le scorie nucleari. Ma lei è molto distante ora, la sua mente ripensa a quanto le ha detto Celia Jackson. Qualcosa su cui stava riflettendo da molto tempo: ha costruito una gabbia attorno al suo cuore dopo la scomparsa di Jimmy, non è mai riuscita a superare quell' evento. Ma Bill è riuscito ad infrangere quella gabbia, a farle provare sensazioni che non aveva da tempo. Lo sta trattando male adesso, non gli sta portando rispetto: deve correggere questo errore.
"Talia" dice Henry Ryan "Ti vedo pensierosa. Non hai sentito una mia sola parola, vero?".
"Cosa? Oh, Henry, ti prego di scusarmi. C'è una cosa importante che ti devo dire".
"Vieni, usciamo fuori".
I due arrivano nei pressi dell' auto dell' affarista. "Sono tutt'orecchi".
"Ecco, Henry, mi spiace dirtelo così bruscamente ma dobbiamo interrompere qui la nostra relazione. Amo un altro uomo e sono stata con te solo per tormentare lui. Non è un atteggiamento onesto, lo riconosco Manteniamo dunque solo un rapporto professionale".
"Capisco" dice l' uomo sottovoce, con un tono apparentemente affranto "Almeno andiamo a casa mia: solo per l' ultima volta".
"No, mi spiace. E non insistere oltre".
"Insistere? INSISTERE?" è uno scoppio d' ira, ma dettato non dalla gelosia "Stavo quasi per farcela, ti stavo per portare in un luogo isolato dove avrei potuto ucciderti tranquillamente! Ma no, tu dovevi fare la santarellina fino alla fine". I vestiti dell' uomo esplodono in un lampo accecante, rivelando sotto di essi un costume verde ed un bagliore dello stesso colore. "Non volevo uscire così allo scoperto, ma non mi lasci altra scelta!".
Henry Ryan è Spacca-Atomi.

San Francisco. Ora.

D' accordo, il concetto di morte per eroi e criminali praticamente non esiste, ma certe volte si esagera! La dottoressa Octopus ha seminato il caos alla Hillcorp, nel tentativo di uccidere il suo fondatore, Mike Hill: dietro di lei vi è l' organizzazione ecologista Greenworld ed il misterioso Mr. Smith, i quali adorano alla follia Sergei Kravinoff. E quest' ultimo ha pensato bene di marcare visita. C'è un solo problema: Kraven è morto anni fa, suicida. Si è sparato un proiettile in gola: e non aveva superpoteri. Però è qui.
Ben Reilly impallidisce. Vedete, costui è un clone (uno dei tremila circa di questo mondo e c'è ancora chi li definisce esemplari unici!) e la sua mente condivide gran parte dei ricordi del suo fratello genetico Peter Parker (è una fortuna tuttavia che non sappia dei suoi ultimi exploit come leader di un commando militare, si spancerebbe dalle risate). Ed uno dei ricordi più angoscianti è legato proprio a Kraven: si vede sepolto sottoterra, vi è rimasto per ben due settimane, ne è riemerso grazie al suo amore per Mary Jane Watson. Ma Ben non ama Mary Jane Watson! Che casino è la sua vita. Dunque come deve comportarsi ora nei confronti del Cacciatore?
Kraven si avvicina alla dottoressa Octopus:"La vergogna che provo per essere stato disonorato verrà presto ripagata".
"Kraven!" interviene il Ragno Rosso "Tu non puoi essere qui, tu sei morto!".
"Ah sì? Guarda quanto lo sono". E si lancia verso Carolyn Trainer.
La donna agita i suoi tentacoli, ma ad una velocità impressionante Kraven li evita, tentando poi di colpirla con un pugno al volto. Carolyn si china, facendo sì che il pugno del Cacciatore si conficchi nel muro dietro di lei. Ne approfitta subito e con un suo tentacolo lo afferra e lo sbatte via.
"Devo approfittare di questa situazione" pensa Ben Reilly. E parte anche lui all' attacco. Il tutto sotto lo sguardo rassegnato ed impotente di Bill Foster.

All' esterno del ristorante Vivas.

"Non volevo uscire così allo scoperto" afferma Spacca-Atomi, che per tutto questo tempo si è finto un industriale di nome Henry Ryan "Ma non mi lasci altra scelta!".
Lancia una raffica energetica, ma Talia non è una donna sprovveduta e si sposta rapidamente, evitandola comunque per un soffio.
"
È inutile che tu fugga, mercantessa di morte, ladra del nuovo millennio" la insulta il criminale "Il tuo potere corporativo inquina la nostra Terra, ma presto questo non accadrà più".
"Idiota" ribatte Talia, per nulla spaventata "Ho solo una piccola azienda che non conta nulla".
"Questo lo dici tu!".
Lì vicino, Dale West e Kayla Ballantine osservano atterriti la scena.
"Dobbiamo fare qualcosa, Dale!" esorta la segretaria.
"Sì, ma... Aspetta, forse un modo c'è. Purtroppo mi ci vorranno un paio di minuti".
"Ci penso io allora a bloccare quell' essere per un po'".
"No, Kayla, aspetta: è troppo pericoloso".
"Lasciami!" urla "Non sono più una vittima come un tempo". E si dirige verso la zona della battaglia.
Rassegnato, Dale estrae il suo cellulare e vi compone un insolito codice:"Speriamo che il controllo remoto della mia armatura che ho ideato l' altroieri funzioni". Non c'è che dire, questo è un uomo pieno di risorse.

San Francisco.

Kraven si riprende, pur essendo ancora fortemente intontito. In quel momento nota qualcuno che prende qualcosa dalla sua cintura e si allontana. Invano prova a rialzarsi per inseguirlo.
"Ladro, non mi sfuggirai" tenta di incoraggiarsi. Poco dopo si rimette in piedi: l' odore di colui che ha commesso il furto ai suoi danni è insolitamente forte, sa quasi di... vegetale. Potrebbe inseguirlo... oppure rimanere qui per sconfiggere la dottoressa Octopus. Due onori da ripristinare, qual è quello più impellente? La scelta è chiara.
"State indietro!" intima un agente "Quei tentacoli sono molto pericolosi".
Bill Foster a malincuore segue il consiglio, riparandosi dietro alcuni bidoni dell' immondizia. Ha una grande forza dentro di lui, che non sa come impiegare senza essere scoperto. Ad un tratto la battaglia tra la dottoressa Octopus ed il Ragno Rosso si sposta vicino a dove si trova lui ed un tentacolo colpisce una porzione di muro sopra di lui. I calcinacci stanno per sommergerlo, ma improvvisamente qualcuno lo afferra e lo trae in salvo: Bill si volta per vedere il volto di Kraven. Sta per ringraziarlo, ma non fa in tempo: senza dire nulla il Cacciatore si lancia nuovamente contro Carolyn Trainer.
"Che strano tipo" pensa Bill. Poi nota qualcosa nel luogo dove sono caduti i mattoni. C'è un costume, un costume nero, da esso sembra quasi emanare un' aura di potere.
È il costume di Dusk, è ciò che può consentire a Bill Foster di dire finalmente la sua in questa vicenda dopo essere stato sballottolato di qua e di là. Lo indossa e pochi secondi dopo... Dusk è rinato!

Chicago. Sears Tower.

"Ma allora era solo un falso allarme?" chiede un agente della sicurezza.
"Sì" risponde un pompiere "Abbiamo esaminato attentamente questo edificio e di focolai neppure l' ombra. Forse c'è qualche contatto nell' impianto antincendio".
"Molto strano, c'è stata una verifica solo un mese fa. Comunque possiamo far tornare dentro i residenti?".
"Certo: non c'è nessun pericolo".
Una grande fiumana di persone, soprattutto lavoratori, si riversa all' interno dell' edificio. E tra coloro che varcano la soglia nessuno fa caso ad una giovane donna dai capelli neri che si infila con altre sei persone in uno dei tanti ascensori. Preme un bottone, deve fermarsi al ventesimo piano.
Il nome di questa donna è Grant Greer Nelson: un tempo era l' eroina nota come Tigra. Poi l' amuleto che le forniva i poteri è misteriosamente sparito e, in cerca di qualche indizio su di esso, si è recata in questa città. Dove ha avuto una rivelazione shock: in uno degli appartamenti di questo grattacielo risiede Joanne Marie Tumolo.
Coincidenza? Omonimia? Si rifiuta di pensarlo: Greer è stata assistente di laboratorio della dottoressa Tumolo e sotto la sua supervisione anni fa si sottopose ad un programma di potenziamento che portò al massimo le sue capacità fisiche e mentali. Ma la dottoressa era anche una componente del Popolo Felino e fu in seguito ad un attacco dell' HYDRA, al termine del quale Greer rimase gravemente ferita, che Joanne Marie Tumolo ed il suo popolo trasformarono Greer in Tigra. A lei, insomma, la donna deve molto, deve tutto. Solo che... è morta anni fa. Ma apparteneva al Popolo Felino, una razza che nasconde molti segreti. Sì, deve immediatamente saperne di più.
Greer arriva al suo piano e, alla svolta successiva, si trova davanti ad una porta dove c'è una targhetta. JOANNE MARIE TUMOLO. Decisamente non vuole nascondersi. Greer suona il campanello, ma passano svariati secondi e nessuno viene ad aprire. Allora, spinta dalla curiosità, gira la maniglia e... scopre che la porta è aperta. Ma non fa in tempo ad entrare nell' appartamento che una violenta luce la investe, accecandola temporaneamente.
E mentre si copre gli occhi, una voce la chiama:"Tigra, Tigra aiutami". Una voce inconfondibile, la voce della dottoressa Tumolo.
"Joanne, dove sei?" urla la donna "Rispondimi, non riesco a vederti".
Ma non accade nient' altro. La luce svanisce all' improvviso e, quando Greer riacquista la vista, ha davanti a sé solo un appartamento scarno e vuoto. Beh, vuoto non del tutto. Ci sono degli appunti su una scrivania ed alcuni floppy disk. Dopo aver inutilmente esaminato le altre stanze, non trovandovi nemmeno oggetti comuni come la televisione od il telefono, Greer li raccoglie: c'è qualcosa che non va. Qualcosa che coinvolge la dottoressa Tumolo. Qualcosa che coinvolge forse anche il Popolo Felino. E lei vuole a tutti i costi sapere cosa.

Esterno del Ristorante Vivas.

Spacca-Atomi lancia un' altra raffica energetica, anch' essa evitata da Talia Kruma. Solo che nel farlo scivola e batte violentemente col ginocchio a terra. Dolorante, non potrà rialzarsi per svariati secondi. Secondi che potrebbe non avere.
Il criminale le punta contro i suoi bracciali, quasi fossero pistole. "Questa è la fine che faranno tutti i padroni, i nuovi dittatori".
Ma in quel momento qualcuno si mette davanti a Talia, Kayla Ballantine.
"Spostati, ragazza" la esorta Spacca-Atomi "Non ce l'ho con te".
"Beh, rassegnati: quando hai attaccato lei hai attaccato anche me. Se vuoi uccidere Talia, 'la ladra del nuovo millennio', dovrai uccidere anche me, una umile segretaria. Scommetto che mi definiresti 'serva sottomessa del corrotto potere corporativo'".
"Vattene!".
"Ma forse non ti importa della gente comune: sì, scommetto che sei tu che hai mandato quel Youngblood a devastare la nostra azienda. Potevamo restarci secchi, sai? Ma a te cosa te ne frega in fondo?".
"Mi importa e come" ribatte Spacca-Atomi "La mia lotta è fatta soprattutto a vostro beneficio, di voi persone umiliate ogni giorno dai padroni".
"Spiacente, ma tutto mi sento sul mio lavoro tranne che umiliata. Anzi, dopo tanti anni di sofferenze, mi sento realizzata".
Spacca-Atomi non sa cosa aggiungere e dopo alcuni secondi sta di nuovo per puntare i suoi bracciali contro le due donne quando una raffica energetica lo centra in pieno, sbalzandolo via.
"Yahoo!" urla Metallo "Che non è il motore di ricerca, eh? Il mio controllo a distanza ha funzionato!".
"Chi sei tu, dannato essere?" chiede il criminale.
"Sono il tuo incubo peggiore. Diamine, erano anni che volevo pronunciare questa frase: grazie per avermene concesso la possibilità".
"Cosa...".
Poi Metallo investe Spacca-Atomi di decine di altre raffiche energetiche, che sollevano una ampia nube di fumo nella zona.
"Dale, fermati!" lo esorta infine Talia "Potresti rompere qualche conduttura del gas".
"Ah sì, hai ragione" dice il sedicente eroe bloccandosi di colpo "Tanto ormai ho vinto, no?".
Ma quando la nube si dirada di Spacca-Atomi non vi è più traccia!
"Come può essere fuggito, come?" si domanda Metallo.
"Senza offesa, 'eroe'" ribatte Kayla con tono piccato "Ma avevi creato tanto casino che sarebbe potuto andarsene indisturbato anche Galactus. Ah, sta arrivando la polizia, meglio che te ne vada: non vorrai certo farti una reputazione come l' Uomo Ragno?".
"Eh? Ah no, no! Però ho bisogno di un grido di battaglia, se no che supereroe sarei? Ecco, questo può andar bene: su, su e via!".
"L' hanno già usato".
Deluso, Dale West si allontana dalla zona, mentre anche sul volto di Kayla Ballantine compare un' ombra di tristezza.

San Francisco.

"Dannazione" pensa il Ragno Rosso "Né io né Kraven riusciamo a trovare una breccia nello sbarramento difensivo della dottoressa. Se non altro Mike Hill è stato tratto in salvo. Ma devo sconfiggerla, devo, per me è anche una questione personale".
"Non potete nulla contro di me, nulla!" grida Carolyn "Sono troppo potente!".
In quel momento, però, qualcuno come dal nulla sbuca dalle ombre e la centra con un pugno al volto.
"Cosa?" pensa Ben Reilly "Dusk? Ma non è possibile, io sono Dusk. Ricominciamo con le Crisi di Identità?".
"Maledetto!" reagisce la dottoressa Octopus centrando a sua volta con un manrovescio Bill Foster/Dusk e facendolo cadere a terra. Poi coi suoi tentacoli afferra Kraven ed il Ragno Rosso, iniziando a farli vorticare. "Un impatto a questa velocità tra voi due non sarà tanto piacevole!" annuncia Carolyn Trainer.
"Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi della Octopus Airlines" ironizza Ben Reilly.
"Ragno" grida Kraven "Usa il tuo vecchio trucco".
"Il mio vecchio...? Ma certo!".
Deve aspettare il momento buono e... Ecco, ora! La ragnatela parte e centra gli occhiali della dottoressa Octopus, la quale lascia andare i due ed inizia a dimenarsi, tentando di strappare la tela. "Dannata ragnatela, mi si è appiccicata agli occhi, non riesco a vedere!".
"Ora, essere nero, vai!" incita Kraven "E mettici tutta la forza che hai in corpo".
Bill Foster esegue una sorta di slalom tra i tentacoli della criminale e, arrivato vicino a lei, la colpisce col suo più potente pugno, che la fa volare dritta contro un muro, facendole perdere i sensi. A scanso di equivoci, comunque, il Ragno Rosso la avvolge con la sua ragnatela.
"Con tanti saluti al tuo fottuto padre genetista. Allora, Kraven" dice poi Ben Reilly "Sei un ottimo stratega, ma noi due dobbiamo parlare...". Ma come l' eroe si volta, il Cacciatore è sparito lasciando dietro di sé una scia di misteri. "Certo, onore ripristinato, faccenda finita per lui. Ma era davvero l' originale Kraven?". Poi nota Dusk:"Un colloquio con lei, però, non me lo leva nessuno".
Lo porta su un tetto, dove Bill Foster non ha esitazione nello smascherarsi.
"Ehi, ma io la conosco!" esclama il Ragno Rosso "
È quello che ha fatto l' accordo con Mike Hill. Perchè ha voluto gettarsi in battaglia?".
"Ho dei poteri e mi sono sentito in dovere di usarli. Lo conosce il motto, no? Da grandi poteri...".
"Grandi responsabilità. Sì, lo conosco bene. Però quel costume non è suo, io conosco il suo... legittimo proprietario. Dunque se volesse ridarmelo...". Bill non esita neppure stavolta. "Comunque si è comportato bene" conclude Ben "Solo stia attento, però: questo non è un gioco da ragazzi".
"Sì, lo so" ribatte Bill "Lo so bene. Ora credo tornerò nella mia città, dalla donna che amo".
"Ottima scelta. Credo lo farò anch'io".

Epilogo 1.

Dopo aver rilasciato la sua deposizione alla polizia, Talia Kruma è tornata a casa, concedendosi un giusto riposo. È una donna forte, non piange mai, anche se adesso è tentata di farlo. Troppo stress ha subito da quando ha fondato quell' azienda, non può fare a meno di chiedersi se sia stata una giusta scelta. Spera solo che Bill torni presto ora. Ha molte cose da dirgli.

Epilogo 2.

Mr. Smith osserva estasiato il suo trofeo: erbe e composti vegetali unici sottratti a Kraven il Cacciatore quando era privo di sensi. Il suo è stato un piano azzardato, ma alla fin fine ha funzionato ed è questo che conta. Quelli che ha in mano presti diventeranno strumenti di potere. Questo è stato solo il primo passo verso una nuova definizione di sé, un nuovo percorso di vita per lui, l' umanità e... la vita vegetale su questo pianeta.

Epilogo 3.

Al sicuro nel suo rifugio, Spacca-Atomi è alquanto dolorante. Quell' idiota stava per aprire una breccia nella sua armatura e decisamente non ha voglia di andarsene adesso, non quando ha ancora molte cose da fare. Gli è rimasta un' ultima carta, però, che dovrà giocare molto attentamente.
"Sì, Talia Kruma" pensa "Non credere di esserti liberata di me così facilmente. Mi sei sfuggita già due volte e questo non posso tollerarlo. Tuttavia, sono anche felice nel sapere che oggi probabilmente il tuo destino è già stato segnato".
Poi scoppia in una fragorosa e maligna risata. Riuscite a pensare ad un modo migliore per chiudere una saga?

FINE